Il naviglio della Martesana che proviene dalla Gobba oggi percorre sotto il manto stradale tutto il Melchiorre Gioia, fino ad arrivare in via San Marco, dopo aver ricevuto parte del flusso del Seveso (all’altezza di via Giacomo Carissimi) e dopo aver originato il Redefossi in corrispondenza dell’incrocio con i Bastioni di Porta Nuova.
Il naviglio della Martesana è un canale artificiale – a differenza del Seveso – realizzato ormai più di 500 anni fa (1496) e pare che al suo progetto abbia contribuito anche uno dei più grandi geni della storia, Leonardo Da Vinci, sebbene esistano al proposito parecchie opinioni contrastanti. Lo scopo era quello di collegare, via acqua, il lago di Como con Milano tramite un canale derivato dall’Adda.
Il laghetto rappresentava anche uno dei “porti” di Milano insieme a quello di sant’Eustorgio (da cui è derivata successivamente la Darsena) e a quello di via Laghetto (che terminava in piazza Santo Stefano) e la sua posizione era certamente strategica per il Corriere della Sera che in via Solferino riceveva così i rotoli di carta dalla Cartiera Burgo di Corsico per le sue rotative.
Al centro dell’immagine si può osservare uno dei ponti che permettevano di oltrepassare il naviglio. Si tratta del ponte Montebello (o ponte De’ Medici, dall’omonima Ca’ Medici sulla sinistra) ormai scomparso dai primi anni ’30, anni in cui il laghetto fu ricoperto. La Martesana entrava in via san Marco al ponte delle Gabelle, termine con il quale si indica una tassa indiretta sullo scambio e sul consumo delle merci, ossia un dazio.
Ragion per cui quando i barconi (manovrati dai comballi) raggiungevano la cerchia interna dei navigli carichi di materiale per la città, dovevano pagare il dazio al “ponte delle gabelle” per poter accedere all’interno della città. Attualmente l’area del laghetto è diventata un’area destinata al parcheggio di autoveicoli. Ma forse non tutti sanno che prima di esserci il laghetto (indicativamente fino al 1469/1470) c’era un cimitero.
Concludiamo questo articolo con un’immagine di un dipinto (famosissimo) di Angelo Inganni che ritrae la confluenza della Martesana nella Cerchia Interna dei Navigli, proprio di fronte alla stupenda chiesa di san Marco. Si tratta di un olio su tela del 1835.
Avrete certamente notato la facciata decisamente diversa da quella attuale; il restauro avvenne infatti nel 1871 ad opera di Carlo Maciachini.
Ma avremo modo sicuramente di riparlare di via San Marco. Alla prossima.
Meravigliosa Milano 🙂