…potete ammirare il naviglio che scorre alla vostra destra.
E quello che si vede all’incrocio è corso Italia, strada aperta nel 1910 . Già perché consultando un po’ di carte avevo visto che lì in zona doveva esserci una certa “contrada San Celso” dove aveva sede una delle carrozzerie più importanti di Milano: la carrozzeria Castagna che ha “vestito” non solo le macchine più belle come le Isotta Fraschini, ma anche le carrozze della Real Casa Savoia (stiamo parlando del 1849).
Bene, la contrada San Celso, anche se non proprio così rettilinea, era l’attuale corso Italia. E mi risulta anche che ci fosse una porta di accesso che non era Porta Lodovica, bensì Porta Erculea di cui non ho reperito alcun disegno (non parlo di fotografie perché pare che sia stata distrutta quasi 500 anni fa).
Il naviglio proseguiva dritto sulla via che, superato corso Italia, da quel punto cambia il nome in via Molino delle Armi, nome che sicuramente deriva dal grosso mulino che era situato lungo la via (pubblicherò presto una fotografia del mulino), e che nel periodo delle Signorie a Milano fu adibito a fabbrica di armi.
Girando invece a destra sul ponte, ornato da belle ringhiere di ghisa, si arriva alla chiesa di Sant’Eufemia nell’omonima piazzetta, fatta costruire negli anni che vanno dal 472 al 475 dall’arcivescovo San Senatore Settala (ipotesi più accreditata).
Anche se dal “traffico” non si direbbe, per la cronaca Milano nel 1910 aveva comunque già ben 700.000 abitanti.
Alla prossima.
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