L’anno indicativamente deve essere intorno al 1939, anno riportato sul retro di questa cartolina (ma probabilmente lo scatto era avvenuto qualche anno prima).
Ringrazio Marco (amico da una vita) che scartabellando fra le sue fotografie di famiglia ha ritrovato un po’ di cartoline illustrate con Milano come soggetto e le ha gentilmente messe a dispozione del blog.
Dovrei ricevere a breve un’altra fotografia di piazza della Scala un po’ più vecchia in quanto erano ancora presenti le case al posto della piazza che oggi ospita il monumento a Leonardo da Vinci e, sul lato opposto al teatro, palazzo Marino dal nome del suo proprietario, cinque secoli or sono, il conte Tommaso Marino.
La demolizione dell’isolato nel 1860 circa, permette quindi alle persone presenti nel palazzo di vedere il teatro alla Scala senza alcun ostacolo; in quello stesso anno palazzo Marino diventa sede del comune di Milano.
In tema di nomi, ho scoporto solo recentemente che il nome del teatro “alla Scala”, inaugurato nell’agosto del 1778, arriva da molto lontano, in termini di tempo.
Infatti prima del teatro l’area era occupata da una chiesa, la Chiesa di Santa Maria alla Scala, eretta nel 1381 e così chiamata in onore della committente, Regina della Scala moglie di Bernabò Visconti. Per quanti se ne fossero “dimenticati” i Visconti sono stati una delle Signorie che governarono Milano, più precisamente tra il 1277 e il 1447, quindi in pieno medioevo / inizio del Rinascimento. C’era tutta l’autorità, quindi per richiedere che una chiesa fosse chiamata “in onore” di un parente…
Di sicuro la demolizione dell’isolato e il monumento a Leonardo nel giardino hanno impreziosito la piazza, ma è altrettanto sicuro (almeno per me, quindi è un parere personale) che il nuovo edificio, credo adibito a parcheggio che oggi si vede dietro il teatro, rovini profondamente l’impatto emotivo che si ha entrando nella piazza.
Una sola curiosità: osservando il numero di autovetture presenti mi domando se la parola traffico per le persone di quell’epoca rappresentasse un neologismo…
Mi dispiace non poter essere preciso come vorrei, ma mi ricordo che mia nonna chiamava il monumento davanti a palazzo Marino con un nomignolo milanese che voleva dire “la bottiglia coi quattro bicchieri”.
Qualcuno forse sa il nome preciso?
Sono molto intriganti i soprannomi popolari dei monumenti milanesi, perchè esprimono l’ironia del popolo verso l’arte di decoro urbano ma anche l’affetto familiare insito in ogni nomignolo…
Il nome del monumento è “El liter in quater” ossia un litro in quattro, riferito a Leonardo da Vinci con i suoi quattro discepoli disposti uno per angolo alla base del monumento.
La costruzione cilindrica che si vede spuntare sopra i tetti del teatro, non contiene un parcheggio, ma locali e sale di servizio del teatro stesso: sale prova,camerini ecc.
Sono daccordo sul fatto che scombussoli un po’ l’equilibrio originale.
Giustissimo quanto dici in merito a S. Maria della Scala. Vorrei soltanto aggiungere che era una chiesa gotica, longitudinale alla strada, con l’abside sulla via Giuseppe Verdi (un tempo contrada di S. Giuseppe) e la facciata verso quella che oggi è via Filorammatici e, davanti, tra facciata e via F., aveva un recinto, con muro alto circa tre metri, adibito a cimitero. In merito c’è una icisione di Marcantonio Dal Re (1735 circa) molto dettagliata.
Regina della Scala ha voluto e finanziato tutto quanto: prima vi era una chiesetta dedicaa alla Veronica.
Pian piano sto leggendo tutti i post precedenti e ti ringrazio tantissimo.
p.s. Come fare, eventualmente ad inviarti materiale?
Ti ringrazio delle segnalazioni e dei tuoi commenti, molto apprezzati. Ho recentemente trovato tutta la produzione di Marcantonio Dal Re e sto facendo alcune considerazioni relative alla pubblicazione. Vedremo.
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Infine volevo informarti che non è possibile garantire una data precisa di pubblicazione, in quanto “intorno” alle foto va costruito un articolo che normalmente richiede un discreto tempo per la sua preparazione e realizzazione.
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Ciao,
volevo segnalare che guardando la foto si nota come il Teatro alla Scala aveva una propagine alla sua destra (foto), là dove oggi c’è il marciapiede di Via Verdi.
Sarebbe interessante cercare di saperne di più.