Proseguendo il nostro “tour” dalla vecchia stazione Centrale verso il bivio dell’Acquabella situato nell’odierna via Sidoli – piazzale Susa, incontriamo la linea ferroviaria sopraelevata in punti dove oggi faremmo certamente fatica a immaginarla.
E’ il caso di questo scorcio di via Spallanzani poco prima di incrociare il viale Regina Giovanna. Probabilmente all’epoca della fotografia, purtroppo non datata, il viale Regina Giovanna non aveva ancora questo nome ma il toponimo doveva essere ancora via Ermenegildo Pini (geologo e architetto di Milano, 1739 – 1825). A giudicare dal furgone con il telone “Motta” la foto dovrebbe essere stata scattata tra il 1919 (anno di fondazione della Motta) e il 1931 (anno di inizio smantellamento della sopraelevata).
Con molta probabilità, interpretando eventi e varie piantine di Milano di quegli anni, nel 1931 – data di smantellamento della vecchia stazione Centrale – oltre allo smantellamento delle varie sopraelevate ci furono anche molti cambi di toponimi, tra i quali anche quello in esame.
In questa immagine il fotografo guarda in direzione di porta Venezia, dando le spalle alla chiesa di Santa Francesca Romana, chiesa che risale alla fine del sedicesimo secolo, fondata dagli Agostiniani scalzi. E’ stata oggetto di recenti restauri sia esterni che interni.
Lazzaro Spallanzani è stato un biologo nato in provincia di Reggio Emilia (a Scandiano) e vissuto tra il 1729 e il 1799. Durante il suo percorso scientifico prese anche gli ordini sacerdotali (è stato un Gesuita) e si dedicò fondamentalmente a tematiche legate alla riproduzione, ottenendo ben 230 anni fa la prima fecondazione artificiale su rane e rospi.
Tornando alla nostra Milano, volevo far notare come si fa sempre un po’ di fatica a inserire le immagini di tanti anni fa nel contesto attuale. Il bianco e noero delle fotografie, traffico a volte inesistente ed elementi dell’ambiente scomparsi come questo ponte conferiscono all’immagine un sapore molto particolare da gustarsi con calma e, forse, senza volerlo contestualizzare per forza…
Sono interessato a saperne di più su una grande casa in via Spallanzani che ha i numeri 6 e 8 e che in un libro autobiografico di Antonio Garboli viene definita “casa popolare”, potreste aiutarmi? Grazie e complimenti per il bellissimo e interessantissimo sito! Havrei anche un’altra domanda sui
” numeri” che venivano usati prima dell’uso dell’attuale indirizzo ( via e numero). In Arch del Comune al Castello ho trovato un manuale che ad ogni numero fa corrispondere una zona, io sarei interessato a conoscere l’isolato o il gruppo di case che cui ciascun numero identificava, ne sapete niente? Grazie ancora!
Sono interessato al libro autobiografico di Antonio Garboli.
Ilario Saccomanno 3498223302
Caro Ilario, il libro è intitolato “Il dono della vita” è del 1953 e ho appena visto che è in vendita usato da Serendipity del club Maremagnum a 10€. Nel frattempo ho trovato alcune notizie e un quadro interessante su quellla via, se ti interessano scrivimi a paolo_farina@fastwebnet.it
Sono molto interessata a saperne di più sull´aspetto di viale Regina Giovanna continuando verso Piazza Ermenete Novelli. Mi potresti fornire di qualche informazione?
Domanda: a quanti binari era il vecchio passante tra la vecchia c.le e il bivio acquabella? E dopo le 2 diramazioni? E la linea di cintura ovest a quanti binari era?