Il ponte della Ghisolfa c’è, ma certamente vi sarete accorti che il cavalcavia Monte Ceneri nella foto manca ancora… e si vocifera anche che venga demolito e sostituito da una sotterranea. A puro titolo di informazione vi rimando a questo articolo del Corriere della Sera del 10 giungo 2004 che – nel caso fosse rimosso – è stato trascritto su questo PDF scaricabile cliccando qui.
Certamente tutte le abitazioni che si affacciano sul viale Monte Ceneri ne guadagnerebbero non poco. Sì. anche perché non è solo questione di rumore che comunque produce inquinamento (acustico), ma è anche un problema di luce per i piani bassi e di emissioni tossiche soprattutto in determinate fasce orarie. Avete provato ad essere in coda sul ponte e non poter fare niente se non spegnere il motore, vero?…
Questa foto risale con molta probabilità al 1964 quando la circolazione sul cavalcavia Adriano Bacula (cioè il ponte della Ghisolfa) era un po’… complicata, per via della costruzione, appunto, della sopraelevata e delle relative opere collegate. Si nota infatti un cantiere sulla corsia esterna in direzione piazzale Lugano e la circolazione a doppio senso nella carreggiata centrale.
Il cavalcavia Bacula è – solo per chiarezza – il tratto che congiunge piazzale Lugano con viale Monte Ceneri, viale quest’ultimo che inizia sulla linea (solo teorica) di congiunzione delle vie Giuseppe Govone (generale, 1825 – 1872) e Castellino da Castello (sacerdote, 1490 – 1576); in realtà dal lato destro – guardando la foto – l’inizio del Monte Ceneri coincide con la via Giovanni Duprè. Ho fatto questa precisazione perché sento spesso affermare che l’inizio del viale Monte Ceneri è all’altezza di via Patrice de Mac Mahon (politico francese che fu anche Presidente della Repubblica francese dal 1873 al 1879), mentre in realtà è più arretrato di circa 150 metri.
Adriano Bacula, giusto per completezza di informazione, è stato un eroe dell’Aviazione Italiana, morto durante un combattimento nel 1938 (era nato nel 1894).
La cascina Ghisolfa (notare anche la vicina cascina Ghisolfetta) ha comunque dato il nome “comune” a questo cavalcavia, perché era collocata proprio dove è stato posizionato il terrapieno per realizzare la struttura di collegamento.
Fa riflettere vedere come in pochi anni due eventi contrapposti (la costruzione e la demolizione) ma legati allo stesso soggetto siano entrambi così pubblicizzati perché importanti: alla realizzazione del cavalcavia furono dedicate anche cartoline turistiche in ben quattro lingue.
Molti di noi non erano nati quando fu presa la decisione di costruire la sopraelevata, ma il dubbio rimane: se oggi è così importante rimuoverla (e sono d’accordo da tutti i punti di vista), non era possibile rifletterci più a lungo prima ed evitare di spendere così le nostre risorse?
NON LO DICA A ME CHE CI ABITO!!! ALLE ORE 6 SVEGLIA OBBLIGATA PER TUTTI!! IL RUMORE E’ ASSORDANTE
gentile Miranda
avrebbe piacere di fare qualcosa per notificare il nostro disagio? Personalmente sto scrivendo mail al comune, all’ARPA, all’AMSA e ai vigili per capire cosa è possibile fare per ottenere il posteggio da residenti, l’effettivo divieto di transito notturno sul cavalcavia, e una seria rilevazione dei livelli di inquinamento. Le interessa partecipare? Spero vorrà farmi avere sue notizie.
Anna
Ma quando fu costruito il cavalcavia Bacula? Chi era il sindaco di Milano a quel tempo? Vorrei che questo cavalcavia portasse il suo nome a sempiterno disonore.
Adriano Bacula era il pilota collaudatore della Savoia Marchetti ed aveva portato al pirmo volo i trimotori SM 81 e SM 79. Non è morto in combattimento, ma nel collaudo di un aereo
In un articolo di un giornale del ’38 o ’39 (non ricordo bene) l’articolo riportava della morte in combattimento dell’aviatore. Evidentemente l’editore “soffriva” di pressioni da parte di qualcuno che preferiva far sapere che il notro Bacula era perito da eroe.
In effetti consultando molte altre fonti si scopre che la realtà è leggermente diversa, proprio come hai riportato nel tuo commento.
Grazie della tua precisazione.
Che cosa ha fatto di male questo povero aviatore Bacula perché gli fosse intitolata una tale bruttura?
Io vorrei tanto sapere il nome dell’ingegnere che lo ha costrito e del sindaco che lo ha autorizzato per perenne ignominia
Innanzitutto pubblico uno stralcio di un libro di toponomastica milanese, da cui avevo tratto l’informazione del decesso durante un combattimento, tanto è vero che in un altro volume si afferma che gli venne assegnata una medaglia d’oro al valore alla memoria.
Il ponte esisteva già in precedenza rispetto alla sua denominazione attuale, solo che non esisteva piazzale Lugano ed il percorso seguiva un altra strada (Monteceneri terminava all’altezza di via Duprè).
Nel ’41 venne appunto cambiato il toponimo in “Cavalcavia Adriano Bacula” al posto del popolare “Ponte della Ghisolfa”. Il sindaco – anzi il podestà – in quell’anno era il senatore Gian Giacomo Gallarati Scotti, ma la costruzione del primo ponte credo che risalga alla metà dell’800 circa.
ogni volta che passo dal ponte Bacula mi viene un senso di oppressione se penso agli abitanti che devono sopportarlo per 24 ore. Un mio ex collega, che abitava nei pressi, ci diceva che ogni mese doveva rimettere a posto i mobili della camera da letto, a causa dello scombussolamento che tale ponte portava. Chissà perchè è morto a 40 anni d’infarto ?
Vorrei tanto sapere chi era il sindaco a quel tempo che permise un’oscenità tale e, se i cittadini non si ribellarono ?
Occorre sempre distinguere il cavalcavia Bacula (che sovrappassa le linee ferroviarie) e la sopraelevata.
Il primo (da P.le Lugano a Via Mac Mahon) è un rifacimento di un precedente ponte ed è un infrastruttura necessaria appunto per sovrappassare le linee ferroviarie (FS e FN).
La seconda (da Via Mac Mahon a P.le Stuparich) fu costruita per esigenze viabilistiche, a scapito dei residenti.
I due tratti della sopralevata (cavalcavia Serra e Monteceneri) furono inaugurati nella prima metà degli anni sessanta.
il Sindaco “colpevole” della realizzazione di tale opera è Virginio Ferrari (sindaco dal 51 al 1961).
Grazie! Ora conosco il nome del colpevole! Dovremmo propria chiamarlo cavalcavia Virginio Ferrari. Ma quante firme servono per trasformarlo in un sottopassaggio??
L’inizio della costruzione del cavalcavia risale al 1960, mi ricordo che il viale R. Serra era alberato e in mezzo c’erano dei rifugi antiaereo dell’Alfa Romeo.
Ricordo ancora che gli adulti di allora erano interessati al metodo di costruzione dello stesso, in unica e continua gettata di cemento, che a quei tempi era una vera e propria rivoluzione.
Pertanto, dato il tempo di realizzazione del cavalcavia e il traffico molto ridotto di quell’epoca, sia riduttivo dare delle colpe a chichessia.
Questa è una mia foto del 1959
Questa foto illustra l’inizio del cavalcavia in Piazza Stuparlch – da notare il traffico…..
I cittadini non si ribellarono perché allora Milano era popolata da molti poveri, autoctoni e immigratii, gente che non aveva la puzzetta sotto il naso e che, senza avere studiato, ne aveva capito la vera essenza e sentiva che Milano era una grande città, grande perché capace di guardare avanti. Adesso ci sono un sacco di sciurete che vanno in bicicletta e vivono a Milano senza capirne non dico l’anima, ma nemmeno la buccia.
Certo, Milano guardava avanti, ma senza lungimiranza e costruiva mostri come case popolari in file parallele nel migliore stile di Auschwitz e come il cavalcavia. La gente non era ancora consapevole dei danni che l’inquinamento provoca alla salute e tocca a noi porre rimedio alle rovine provocate dalla generazione dei nostri genitori.
Non vedono al di là del loro nasino e accusano i padri di non essere stati lungimiranti. La loro forza è la faccia di tolla. Tiremm innanz!
Una mia anziana amica mi racconta che un tempo in Viale Monteceneri c’erano gli alberi. Sarebbe bellissimo poter eliminare questo assurdo ponte e riavere un bel viale alberato.
Al termine del primo paragrafo del post è possibile scaricare il PDF che contiene un articolo con la proposta di abbattimento dell’ecomostro (…) e che riporta alcune indicazioni relative ai tunnel che dovrebbero sostituirlo.
Purtroppo l’articolo è del 2004 e anche il progetto, immagino, se non addirittuta più vecchio. Comunque questo significa che si tratta di un’esigenza “sentita”.
Per vedere invece il Monteceneri com’era, riporto un link – che spero non venga rimosso dall’autore, Mario Ghezzi – ad una pagina di Flickr, dove è possibile vedere il Monteceneri prima della costruzione del cavalcavia, ancora con i rifugi antiaerei davanti al Portello…
ma non è che i lavori stradali che stanno facendo nella ex area del Portello con costruzione di un sottopassaggio significano che stanno costruendo il famoso sottopasso e che abbatteranno presto l’ecomostro?
Leggo di lei poche cose su questo sito e spero non le dispiaccia se tento di sollecitare l’interesse di quanti hanno lasciato i loro commenti per veicolare il nostro comune desiderio di eliminare l’ecomostro, proprio tramite questo forum.
Naturalmente se anche lei fosse interessato a fare qualcosa sto cercando di sensibilizzare gli organi competenti: per il momento soltanto attraverso qualche mail di denuncia e di richiesta di analisi, ma vorrei fare di più.
Mi contatti se le interessasse aggiungersi anche soltanto nell’inviare una semplice mail per far sapere che non siamo ancora del tutto rassegnati e insensibili al bello e al pulito.
Anna
Gentile Laura,
avrebbe piacere di fare qualcosa per notificare il nostro disagio? Personalmente sto scrivendo mail al comune, all’ARPA, all’AMSA e ai vigili per capire cosa è possibile fare per ottenere il posteggio da residenti, l’effettivo divieto di transito notturno sul cavalcavia, e una seria rilevazione dei livelli di inquinamento. Le interessa partecipare? Spero vorrà farmi avere sue notizie.
Anna
Perdonami! Ammetto di essere “testardo peggio di un mulo”: credo che il libro che citi faccia un grosso errore.
Questa è la scheda del trimotore SM 79:
http://www.aerei-italiani.net/SchedeT/aereosm79.html
l’aereo volo per la prima volta nel 1934
e poi l’SM 81
http://www.aerei-italiani.net/SchedeT/aereosm81.html
Mi chiedo se e quando il cavalcavia Bacula sarà demolito. E’ un’autostrada a traffico intenso e ininterrotto ventiquattro ore su ventiquattro. Migliaia di famiglie, come la mia abitano tra viale Serra e Viale Monte Ceneri. Che Contraddizione continuare a chiamare Viale una via che non ha più alberi. E’ nella perfetta logica di chi non ha alcun rispetto per la condizione umana, abbattere gli alberi per costruire un bel cavalcavia. E’ proprio vero che al peggio non c’è mai fine. A nessuno interessa la qualità di vita di chi é costretto a tenere sempre serrate porte e finestre, e non poter godere di un minuto di relax affacciandosi alla finestra o aprendo per arieggiare l’appartamento. Da qualche tempo ci hanno dato lo zuccherino delle fotocellule che dovrebbero registrare il passaggio delle auto dopo le 22 fino alle 6 del mattino, ma quando mi affaccio la frustrazione mi avvilisce nel vedere le macchine andare sul ponte a qualsiasi ora e non c’è alcun flash a ricordare loro che hanno commesso un’infrazione. E’ snervante e avvilente constatare ogni giorno che nessuno si occupa di migliorare questo quartiere. Si va avanti cosi da oltre 45 anni. Probabilmente manca da parte di tutti noi la volontà di lottare e di difendere il proprio diritto ad una condizione umana. Se vi sembro esagerato invito chiunque a trascorrere qualche ora in un appartamento che si affaccia sul cavalcavia, tenendo le finestre aperte.
Io voglio ancora credere che in un futuro molto prossimo il ponte venga abbattuto e si piantino alberi che ingentiliscano il viale regalandoci oltre alla loro bellezza, un po’ di ossigeno,
Riporto, non certamente per alimentare false speranze, un articolo di “solo” un anno fa dove si parla ancora del tunnel sotterraneo che permetterebbe l’abbattimento del cavalcavia Monteceneri.
Di certo quando verrà approvato, se lo sarà mai, ci sarà un’ovazione di qualche milione di persone, non solo dei residenti. L’occasione DEVE essere quella dell’Expo, altrimenti chissà quanti altri anni passeranno…
Ma non si può fare una raccolta di firme? Quante ne servono per farsi ascoltare presso il consiglio di zona?
Io sono pronta a dare a una mano!!!
In vista delle elezioni comunali e dell’expo perché non chiedere una DEMOLIZIONE al posto di tanto nuovo cemento?
Suggerirei a tutti coloro che hanno gli affacci sull’orrendo ponte della Ghisolfa di unirsi in un comitato di quartiere (forse esiste già?) alzare la voce ed attraverso il consiglio di zona, andare a bussare alle porte di questo sindaco un po’ distratto e così occupato a costruire.…se tutto questo non bastasse non rimane che “striscia”!!
gentile lettore di Vecchia Milano,
leggo qui vari commenti negativi tra i quali anche il suo per il Cavalcavia. Se avesse voglia di scrivere a qualche ufficio comunale o reclamare il diritto a un’aria più pulita e meno assordante mi faccia sapere. Sto cercando la maniera di convogliare i nostre necessità verso qualcuno che possa darci ascolto.
Anna
Ritorno sull’argomento dell’orrendo e malefico ponte della Ghisolfa che ci fa odiare la via dove abitiamo e che senza il ponte sarebbe una bella zona, ben servita dai mezzi e tutto sommato a brevissima distanza dal parco sempione.
E’ un inferno.
Inoltre come se non bastasse molte auto vi passano indisturbate dopo le 22….Riceveranno mai una multa? Sarebbe una consolazione seppure magra.
Mi piacerebbe trovare un cospicuo gruppo di persone che come me avrebbe voglia di fare un bel SIT-IN ( tutti seduti sul ponte ed impedire alle macchine di passare). Credo che se solo fossimo la metà di tutte le persone che abitano in Viale Serra e Monte Ceneri, la cosa non passerebbe inosservata e chi sta nel collegio comunale dovrebbe prendere seria coscienza de problena ed intervenire con una soluzione che migliori la qualità della nostra vita.
Come ho già detto, oltre ad avere l’osceno ponte siamo stati privati degli alberi.
Non vogliono abbatterlo ! POTREBBERO INCAPSULARLO, e farlo diventare come se fosse una galleria di un’autostrada. Cesserebbe l’assordante rumore che il passaggio delle macchine produce dalle 6 del mattino alle 22 di tutti i giorni, nessuno escluso.
Dovendoci sorbire questo mostro di architettura, perché non piantumare, i marciapiedi con degli oleandri ? Oppure mettere dei grossi vasi quadrati di pietra che ospitino alberelli sempre verdi? Ho visto marciapiedi anche più stretti di quelli di Viale Monte Ceneri con degli alberelli, a distanza di 10-15 mt uno dall’altro. Riqualificherebbero la via e darebbero un senso di cura e di umana civiltà che al momento è totalmente assente. Davvero non ci meritiamo niente di meglio di questo ponte?
Spero nella solidarietà di quanti leggeranno questo messaggio e magari chissà potrebbe leggerlo qualcuno che è vicino al vicesindaco De Corato e/o al sindaco Moratti.
Non posso fare a meno di pensare che il ponte rimanga ancora li a tormentare l’esistenza di migliaia di persone che come tutti pagano le tasse e non hanno commesso alcun crimine né infrazione per subire questa punizione.
bello scoprire certi particolari di una città che doveva essere splendida rispetto a quel che è diventata!
a proposito di Bacula invece noto incongruenze: (http://it.wikipedia.org/wiki/Adriano_Bacula riporta che morì durante una tempesta in Slovenia, anche se qualche riga più sotto si contraddice, ma sappiamo che chiunque può cambiarne il contenuto..) pertanto contro chi avrebbe combattuto nel 1938, considerato che siamo “trionfalmente” entrati in guerra nel ’40?? qui sopra è invece riportata come data di morte il 1933 e non mi risulta ci fossero conflitti al tempo che ci vedessero coinvolti..interessante ed assai verosimile l’ipotesi delle “pressioni”..
quanto ai “disgraziati” che vivono di fianco a quell’orrore, tutta la mia umana comprensione, ma non credo che la sindachessa riuscirà mai a farlo sparire sottoterra..auguri!
Gentile Alessandro,
approfitto del fatto che abbia manifestato la sua sensibilità su questo forum per domandarle se sarebbe disposto ad unirsi a un gruppo di persone che vogliono migliorare la cose, per questo viale non più alberato, anche solo attraverso l’invio sinergico di qualche e.mail. Spero che pur non risiedendo in Monte Ceneri vorrà appoggiarci.
Anna
molto bello ma.. non riesco ancora a capire l’anno di costruzione del cavalcavia. c’è qualcuno che lo sa?? grazie..
Il ponte della Ghisolfa propriamente detto esiste da tempo immemore.
Infatti, consultando il portale cartografico del comune di Milano, già nel 1914 c’era un ponte, più piccolo dell’attuale che scavalcava la linea ferroviaria, con un tracciato diverso dall’attuale (non c’erano ancora nè V.le Monte Ceneri, nè piazzale Lugano).
nella mappa del 1956 il Ponte sembra avere già l’assetto attuale ed è ancora visibile la rampetta a Sud (quella a Nord è andata persa a seguito della costruzione di alcuni fabbricati delle FS). Non c’era ancora la sopraelevata.
Nella mappa del 1965 compare anche la sopraelevata.
Approfitto per aprire una parentesi dedicata al villaggio dei Fiori.
nella mappa del 1956 è visibile nel pieno del suo sviluppo, già nel 1965 la parte perimetrale è stata sostituita da altri edifici, nel 1972 si ha tabula rasa (rimane leggibile solo il tracciato dei vialetti)…
Grazie alla mappa del 1956, confermo che Viale Monte Ceneri “termina” all’intersezione dei binari delle Ferrovie Nord.
Per comodità metto i link agli stralci delle mappe.
Grazie a Gabriele per il suo prezioso contributo, ma volevo sincerarmi che la domanda di Anna fosse stata interpretata bene.
Il ponte della Ghisolfa (Bacula) è solo il tratto che scavalca la ferrovia, da piazzale Lugano fino all’inizio di Monteceneri, poco prima di incrociare Mac Mahon.
Le due sopraelevate che proseguono in direzione Lotto sono il cavalcavia Monteceneri (il primo, inaugurato nel 1965) e il cavalcavia Serra, quello “corto”, inaugurato qualche anno prima.
Faccio questa precisazione perché ancora oggi sento persone che confondono i tre tratti (Bacula, Monteceneri, Serra).
ora ho finalmente capito a che cosa si riferiscono i diversi nomi di questo tratto di strada. Questo significa che, chiedendo la demolizione, potremmo accontentarci di eliminare il cavalcavia Monteceneri e il cavalcavia Serra, conservando il cavalcavia Bacula che sovrasta la ferrovia…
…non si è demolito già abbastanza a Milano?… spesso inutilmente e a favore dei soliti grandi speculatori che hanno conseguentemente eretto mostri e cose perfettamente inutili?… Non si riuscirà mai a cambiare questa mentalità?…
Questo è un ecomostro che mai doveva essere costruito.
E al suo posto sogno un viale alberato.
Demolire significa ammettere certi errori. Per esempio, gli architetti che hanno costruito le case popolari a Milano, tutte uguali e parallele, si sono ispirati ai campi di concentramento. Anche quelli sono errori della generazione postbellica.
L’inizio della costruzione del cavalcavia risale al 1960, mi ricordo che il viale R. Serra era alberato e in mezzo c’erano dei rifugi antiaereo dell’Alfa Romeo.
Ricordo ancora che gli adulti di allora erano interessati al metodo di costruzione dello stesso, in unica e continua gettata di cemento, che a quei tempi era una vera e propria rivoluzione.
Pertanto, dato il tempo di realizzazione del cavalcavia e il traffico molto ridotto di quell’epoca, sia riduttivo dare delle colpe a chichessia.
Questa è una mia foto del 1959
http://www.flickr.com/photos/35142114@N07/3260263014/in/set-72157624386016148/
Questa foto illustra l’inizio del cavalcavia in Piazza Stuparlch – da notare il traffico…..
http://www.flickr.com/photos/35142114@N07/3261382908/in/set-72157616124445963/
Ciao, volevo ringraziarti sia dei commenti che di aver indicato il link dove è possibile vedere i tuoi interessantissimi scatti.
Se non ricordo male il collaudo del Monteceneri risale al 1965 mentre il Serra è più “vecchio” di 4 o 5 anni. Me lo potresti confermare?
P.S. la prima foto ha la mia età precisa precisa…
Questa foto è del giugno 1960 e si può notare una betoniera sotto gli alberi, quindi posso dedurre che sia prossimo l’inizio del cantiere per la costruzione del I° tratto del cavalcavia che iniziava appunto da Piazza stuparich.
La costruzione fu molto lunga … a quell’epoca avevo 18 anni e sinceramente pensavo ad altro…., quindi non ricordo quanto tempo….. mi ricordo il collaudo del I° tratto che vennero impiegati tantissimi camion carichi di terra destinati per l’elevatura della “Montagnetta” messi in fila e su tutta l’intera carreggiata e lasciati per qualche ora….. altro purtroppo non ricordo.
Scusa, dimenticavo…. l’inizio è quasi certo nel II° semestre del 1960 e la fine del I° tratto, cioè da Piazza Stuparich a dopo l’incrocio con Viale scarampo e terminato nel 1962 (vedi la IIª foto del precedente commento) che si vedono alcuni mezzi in transito….
Sfogliando vecchie foto ho trovato questa: http://www.flickr.com/photos/35142114@N07/5221356751/ è sempre del 1960 giugno, si vede benissimo il taglio degl’alberi per iniziare quindi la costruzione del cavalcavia.
Ci sono novità sul progetto per abbattere il ponte Bacula?
Gentile Giuseppe,
poiché chiede se il ponte viene abbattuto le domando se è interessato che ciò avvenga davvero così da unirsi a un gruppo di persone che insieme possano chiederlo a gran voce.
Anna
Speriamo proprio di no
Dai che a ghe metti el becc…..E mi sento autorizzato avendo in zona un ecomostricciattolo come il cavalcavia di P.le Corvetto….mi ricordo ancora quando giocavo in una Piazza Stuparich ancora verde… (non mi ricordo però il viale alberato ma era off-limits a noi piccoli andare oltre un certo punto)…
Probabilmente all’inizio, il cavalcavia, sarà sembrato un avveniristico manufatto….non c’era ancora così tanto traffico e davanti a cotanta preveggenza delle autorità…tanto di cappello….chissà cosa sarebbe oggi il viale con il traffico automobilistico attuale…tutti quegli incroci…lo smog….il rumore….certo gli abitanti che avevano scelto la casa a suo tempo: “L’è un vial spazios…tanta aria….” che oggi si trovano il traffico al secondo e terzo piano….
Se lo si (o meglio se li si…) abbattesse dove scorrerebbe tutto quel traffico verso l’interno? Fare un tunnel? Come ho visto a Bruxelles…antesignano del futuribile tunnel diagonale auspicato dalla Moratti? Ma quelli che vogliono proprio entrare? Chiudere dunque la città alle macchine e potenziare i mezzi pubblici? E i necessari parcheggi esterni? Fare una linea sopraelevata come nel 1906? E gli abitanti del secondo piano? Non cambierebbe niente per loro magari meno smog ma più sferragliamento…Più Citybike? E noi più anziani?…
Decentralizzare tutte le attività social-economiche
nelle periferie lasciando il centro alla ricca borghesia e alle attività social-ludiche? Volevano farlo a Roma anni fa (lo SDO) ma tutto è finito nel dimenticatoio ma era già l’idea delle prime giunte civiche milanesi dopo l’unificazione… ricostituire i Bastioni? E i Navigli? Riesumiamo la “Porto di Mare”? … Magari più in periferia…grazie…..
Di sicuro Milano e le città italiane in generale, coi loro secoli di storia, non sono state concepite per il traffico veicolare … già ai primordi negli anni ’50….figuriamoci ora che è decuplicato… ma neanche con le soluzioni moderne… guardate le Tangenziali… la Ovest: “Ehhh…ha un largo spartitraffico erboso per evitare incidenti!!” Quanto è durato? E la Est: ” Arteria veloce e scorrevole!!!”…andateci oggi dalle 16.30 alle 19.00….
Napoleone e Mussolini avevano capito tutto? Taglia qui… demolisci là…vialoni larghi e rappresentativi ma oggi cosa direbbero? Cosa potrebbero fare? Certo il Cavalcavia Pontinia ha resistito bene…ma forse è un caso….la famosa eccezione che conferma la regola….
Insomma siamo destinati all’Infarto miocardico del traffico urbano? Ho paura di sì, visto che coi bypass non si risolve niente e la circolazione extra-corporea non porta a nulla e tende anch’essa a bloccarsi….Trapiantare? Ci vorrebbero più cuori…andare dunque verso la città regione? Ma Londra non è certo un bell’esempio…magari sono più disciplinati ma siete mai andati da Stanstead (aeroporto) a Londra il venerdì pomeriggio? e il tunnel sotto il Tamigi che dai docks porta a Greenwich? Code di ore….
Viva il cavallo?….Ma chi se lo può permettere? Con quello che costa la biada oggi…..e lui non sta fermo nel box per giorni senza dover fare il pieno….
Qualche idea per il cavalcavia Bacula?
Gentile Ottavio
viste le sue considerazioni sul cavalcavia di Monte Ceneri, e non soltanto, le domando se ha interesse ad unirsi a un gruppo di persone che possono insieme far sentire la loro voce.
Anna
Expo 2015 Milano è basato sull’ecologia e benessere ed energie rinnovabili.
Immagino la scena del Giapponese che viene a vedere l’EXPO aspettandosi di vedere una città a misura d’uomo ed invece vede questi cavalcavia color grigio che tempestano la città.
In tutte le città c’è il problema del traffico e figurati che in cina per far diminuire il traffico vendono le targhe all’asta. Quelle sono e devi aspettare che qualche vecchietto non la rinnovi così compri la sua ma quelli sono cinesi tutt’altra mentalità noi siamo occidentali e secondo me in questi 4 anni si dovrebbe cambiare mentalità e fornire la città di un servizio city bike coem i paesi del nord come in Olanda, Danimarca, Estonia Finlandia che a Dicembre inoltrato ci sono banchi di biciclette al semaforo.
Tornando al ponte della ghisolfa sono d’accordo che mentalmente è facile pensare che serva ma in alternativa puoi mettere un tunnel oppure un parcheggio, potenziare i mezzi pubblici e farli apgare di più cmq secondo me è questione di abitudine.
C’è e quindi va bene, se non ci fosse le alternative ci sono.
Io propongo seriamente una raccolta di firme e una battaglia concreta. Sono pronta a darmi da fare. Sfido chiunque a difendere questo cavalcavia che passa anche di fianco a un comprensorio scolastico. Scrivetemi e cominciamo.
Ecco, lo sapevo che sarebbe andata a finire così. Speriamo che “Vecchia Milano” se ne tenga fuori.
A costo di sembrare provocatorio: Si dovrebbero obbligare i vari assessori in carica, in fieri, in predicato, di giocare a Simcity della EA Games (suggerisco Simcity 3000, il più intuitivo) – Per chi non lo conosce: su un terreno vergine si cominciano a tracciare strade a costruire case e servizi (meglio il contrario) quindi la città si sviluppa più o meno velocemente fra varie spese e risorse e consigli fino al trionfo o alla cacciata del sindaco…fra recuperi di credibilità e tonfi clamorosi….Tutto deve risultare in equilibrio…ancorchè precario….l’aeroporto non deve essere troppo vicino ma neanche troppo lontano, il porto eventuale sul fiume o sul mare deve essere ben raggiungibile….ma inquinare poco…si deve curare l’energia (perchè le centrali invecchiano e “scoppiano” – evitare il nucleare se non si è prudenti)…le scuole non devono essere troppe, così la polizia (da non risultare vessatoria) – penso che dopo una minima esperienza se non sia ha pelo sullo stomaco pochi vorrebbero fare gli assessori, soprattutto al traffico e servizi…e una commissione di esperti e psicologi potrebbe valutare i risultati dei vari pretendenti…
Tenendo conto delle possibili variabili di uno sviluppo urbano il gioco risulta abbastanza veritiero…dove c’era una landa desolata hai fatto un aeroporto? E allora perché sviluppi le case vicino ad esso? C’era un parco? Perché ci devi far passare una strada? La Centrale elettrica era lontana perché ora c’è un quartiere abitativo nei suoi pressi? Perché la ferrovia che passava a lato ora è in mezzo alla città?
Perché dei citadini che contavano su di te ora firmano petizioni per cacciarti?
Lo so. E’ solo una provocazione…quello è un gioco…ma non è giocando che si diventa adulti, genitori, nonni, cittadini responsabili ecc.ecc…. ?
Considerando anche che ci sono dei politici che hanno paura delle implicazioni sociali di un derivato di Simcity (ovvero the SIMS) allora il mio discorso non è tanto una fantasia almeno non tanto più di tutti i progetti immaginifici dei vari architetti talentosi che vorrebbero far di Milano….boh…..
Comunque gli abitanti del Viale hanno tutta la mia comprensione anche perchè (come succede in Simcity) gli hanno costruito addosso i cavalcavia a giochi fatti…un conto è se uno decide di vivere in mezzo ad un raccordo autostradale, un conto se durante la notte glielo costruiscono intorno, pensando solo all’utilità viaria…e non alla qualità della vita. Ribadisco l’urbanistica è tutto una questione di equilibri e qui si sta rasentando la caduta…
Quando ci passo…talvolta… mi sembra di provare l’ebbrezza di quando andavo al Luna Park, sulle macchinine elettriche (quelle con la pista a forma di 8, per capirci) soprattutto nel tratto verso P.le Lugano…sento intorno la stessa frenesia lo stesso sforzo adrenalinico…per evitarsi… per frenare…per superare….potrei “quasi” capire lo spirito futurista di quelli che si buttano sul rettilineo sopraelevato a rotta di collo…alla Metropolis…è l’atmosfera…la quale, però, alla fine risulta poco respirabile…
@Laura Pacciarella: Per comprensorio scolastico intendi “La Rinnovata” sulla Mac Mahon?
Insomma inchinarsi supinamente al progresso o vedere se è possibile avere degli sprazzi di Shangri La anche in centro città?
A riscrivess…..
Bella l’idea di far giocare gli Assessori (ma io aggiungo anche i Consiglieri Comunali ed i Dirigenti) a Simcity.
Forse capirebbero che ogni decisione ha i suoi effetti (positivi e/o negativi) e va adeguatamente ponderata.
Il problema di Milano (ma anche di altre grandi città) è che a fronte di un aumento della Popolazione (e della superficie urbanizzata), ha visto progressivamente ridurre i km di linee tramviarie (urbane ed extraurbane) e filoviarie, solo parzialmente sostituite da bus e metropolitane.
Tra l’altro, è molto più difficile correggere “a posteriori” gli errori del passato, avendo oggi tutta una serie di vincoli (Haussmann e gli urbanisti del periodo fascista avevano certamente le mani molto più libere di quel che potrebbe avere oggi anche il più bravo tra gli urbanisti contemporanei).
Inoltre il pendolarismo centro-periferia non si risolverà mai finchè ci si ostina a tenere in centro gli uffici pubblici.
Io mi sono laureato in ingegneria (1995) con una tesina sulla riqualificazione dell’Area (ampia) attorno alla Stazione di Porta Vittoria.
Avevamo ribattezzato come “Triangolo delle Bermude” l’area che comprende Tribunale/Policlinico/Università Statale, per la poco invidiabile capacità di attrarre, in un’area relativamente ristretta un numero enorme di persone.
Senza contare altre strutture “minori” (Sormani, AEM, …) e la vicinanza al centro Storico.
Poi ci sarebbe un aneddoto circa un ipotetico (allora) collegamento tra Stazione di Porta Vittoria ed Aeroporto di Linate, ma di questo ne parlerò un’altra volta.
@gabriele
In attesa dell’aneddoto, comunque il1995 era già tardi per pensare ad un collegamento (sotterranea – metrotram -sopraelevata – treno vero e proprio) fra Pta Vittoria e Linate sapendo che lo scalo aereo era stato rivalutato e potenziato già dal 1957 (con molte più aree libere e disponibili per infrastrutture)… ma allora si stava pensando fortemente a Malpensa e a una dismissione di Linate…siamo off topic?
No se discutiamo di alternative di percorribilità e vivibilità urbana…un’idea: frequento spesso V.le Jenner, P.zza Bausan e dintorni e vedo che quella zona, liberatasi da vari vincoli architettonici…vecchie fabbriche e altro…si sta sviluppando nuovamente dopo decenni di immobilismo. Non saremmo ancora in tempo per sviluppare un sistema viario alternativo al cavalcavia? Ma io sono solo un profano che pontifica….
Saluti
@ kalz
perchè tu vuoi il ponte, Kalz?
Tutti qua abbiamo argomentato le varie ipotesi. Cerca di convincere, come li hai tirati in mezzo tu, i redattori di “Vecchia Milano” e noi semplici utenti che dicono la loro sul perchè è importante quel ponte.
L’aneddoto su Linate lo posterò a commento dell’articolo “Taliedo e Linate” dove mi sembra più in topic…
Quanto ad un sistema viario alternativo alla sopraelevata…
Ho provato, guardando con Google Maps, a vedere se ci potesse essere un percorso più esterno, in modo da alleggerire la circonvallazione.
Purtoppo, con tutta la buona volontà possibile, non vedo percorsi percorribili in superficie.
In altre parole non ci sono strade abbastanza larghe da poter assorbire il traffico che ora percorre la circonvallazione.
Inoltre all’esterno della circonvallazione (soprattutto nel quadrante nord-est) ci sono grosse interferenze, non facilmente gestibili (ferrovia, cavalcavia del Ghisallo, ippodromo/stadio).
@ Kalz, giuseppe e laura.
Prima che si faccia confusione…
State parlando del ponte della Ghisolfa propriamente detto (meglio noto come cavalcavia Bacula), oppure delle sopraelevate che seguono in direzione Lotto?
Il sovrappasso della ferrovia non è sostituibile, perchè a raso abbiamo le due linee ferroviarie (FS E FNM) e in galleria c’è il Passante Ferroviario (che comincia ad interrarsi in corrispondenza del ponte).
Diversa è la sorte delle sopraelevate a seguire, che, almeno in linea teorica, potrebbero essere sostituite da tunnel.
Resta ovviamnete da verificare la fattibilità in relazione a cosa si abbia nel sottosuolo (sottoservizi, corsi d’acqua…).
Tra l’altro spostare il traffico nel sottosuolo, se risolve certamente il problema acustico, non risolve l’inquinamento dell’aria, atteso che le gallerie andrebbero comunque ventilate.
Allora, Gabriele, come diceva mia madre: “Semm propri al camp di cent pertigh” ovvero – siamo proprio a capo di nulla- Immaginavo, il risultato, in quanto il nord-ovest cittadino è “civilizzato” al massimo da San Siro a Niguarda ad Affori: strade, superstrade, ferrovie, industrie, per fortuna c’è Trenno…ma non ditelo a qualche burocrate che una bella sopraelevata ci starebbe comoda, come misura…non resta che tenersi quel che si ha (nel bene e nel male)…magari sviluppare i mezzi pubblici…sì lo so Gabriele che la metrotranvia non ti piace….magari velocizzare la 90-91 che da Stuparich a Zavattari (più il capolinea a Lotto) a Ghirlandaio, si rallenta molto….
Oggi si vede che ho avuto molto tempo libero……
Non credo che tocchi a noi pensare alle soluzioni alternative a questo ponte. Non è compito nostro.
Non dovevano costruirlo. Credete che se ci fosse oggi una sopraelevata lungo tutta la circonvallazione non farebbe comodo per snellire il traffico. Invece non c’è.
Non sono completamente d’accordo.
Il singolo cittadino, che non sempre ha conoscenze tecniche adeguate, può anche limitarsi a dire “il ponte non va bene”, però chi rappresenta interessi collettivi (comitati di quartiere, politici), come pure chi qualche conoscenza ce l’ha, ha il dovere di andare oltre, proponendo una o più soluzioni alternative.
Soluzioni che poi andranno comunque analizzate da tecnici per valutare pro e contro.
Quanto alla sopraelevata lungo tutta la circonvallazione, certo che farebbe comodo, ma alla lunga non risolverebbe il problema.
Negli ultimi 50 anni non si è fatto altro che costruire strade su strade per assecondare il crescente traffico automobilistico (in danno del Trasporto Pubblico), senza risolvere molto, perchè abbiamo innescato una spirale perversa: più strade… più automobili che possono circolare.. più traffico… altre strade e via cementando.
Ora più che mai occorre ripensare alle priorità, in modo da favorire un sistema di trasporti pubblici efficienti.
E non sarebbe male che qualcuno studiasse i flussi di traffico per capire chi va da dove a dove e per fare cosa, in modo da ridurre gli spostamenti.
@ kalz
nessuna notizia da Kalz.
Perchè Vecchia Milano non dovrebbe interessarsi?
Sono curioso kalz. Se me lo dici magari mi convinci. Siamo in un forum e serve a questo, a confrontarsi non a criticare le altrui idee senza articolare le proprie.
Desidero chiarire alcuni punti.
Questo è un blog dove si parla della Vecchia Milano e quindi è inevitabile fare confronti tra passato e presente e, altrettanto ovviamente, non è detto che il presente sia meglio del passato.
Non si può essere “assolutisti” perché la verità non è mai tutta a sinistra o tutta a destra (e la politica non c’entra).
In altri punti del blog ho già espresso la mia opinione sui cavalcavia che “invadono” la nostra città, in alcuni casi soffocandola, addirittura.
Ma, come dice giustamente Gabriele, servono soluzioni e alternative, che devono essere valutate e discusse da chi ne ha sicuramente la competenza oltre a molto “buon senso”.
O si riduce il traffico, o si spostano le strade verso l’esterno (ma così si sposta il problema, non si trova una soluzione) o si fa un tunnel. Io non ho le competenze tecniche necessarie, sono solo un informatico, ma credo una delle soluzioni percorribili con i giusti tempi sia quella di “miscelare” tanti piccoli accorgimenti, come ridurre il traffico locale (molto più di quanto dovrebbe fare l’ecopass…), rimuovere progressivamente gli “ecomostri”, potenziare i mezzi di trasporto pubblico (e poi usarli veramente), aumentare sensibilmente il verde e realizzare delle vere piste ciclabili. E forse qualcos’altro ancora che ho certamente dimenticato.
Io a lavorare vado in bicicletta, da Fulvio Testi a Lambrate e così offro il mio piccolo contributo: perché la soluzione definitiva, in fondo in fondo, deve arrivare dalla sensibilità di ciascuno di noi.
Se si incentiva la gente a usare meno l’auto e si rende più facile spostarsi, se si inaspriscono un po’ le sanzioni per i trasgressori e si limita “d’ufficio” il traffico con qualche criterio intelligente (per orario, per giorno, per cilindrata, per numero di passeggeri o altro), forse i cavalcavia potrebbero essere piano piano dismessi e sostituiti con alternative certamente più valide e salubri, soprattutto per chi ha la sfortuna di abitare a pochi metri di distanza.
Quindi, in definitiva, sono giustissime tutte le considerazioni, ma si devono evitare gli estremismi oltre a decidere di iniziare a cambiare proprio da noi stessi.
Spero con questa lunga risposta (ma dopo aver visto quelle di Ottavio, mi sento molto conciso… 🙂 ) di aver chiarito la mia posizione in merito ai cavalcavia: anch’io vorrei vedere Montenceneri e Serra con mille alberi e pochissime auto… anche se so che non sarà una cosa immediata.
…ok….
…era solo una battuta, Ottavio!
Apprezzo molto i tuoi commenti, davvero. Anzi, colgo l’occasione per ringraziarti della tua attiva e molto interessante partecipazione al blog.
Fabio
Si riaccende il dibattito sul tunnel di cui Vecchiamilano aveva parlato già nel 2009, in un articolo di un paio di mesi fa (che a sua volta rimanda ad altri articoli di approfondimento)
http://www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=106026
Il lin postato a suo temo mi era sfuggito, per cui vedo solo ora il tracciato del tunnel.
Mi chiedo… perchè tale tunnel dovrebbe sostituire il cavalcavia Monteceneri, visto che il tracciato è sensibilmente diverso?
Certamente assorbirebbe la parte di traffico che percorsa la sopraelevata, svolta in direzione di Viale de Gasperi, ma lascerebbe inttta la corrente di traffico verso Lotto (e oltre).
E’ di pochi giorni fa l’avvio della fase operativa per la Realizzazione di M4 (che ad opera completata, si spera in tempo per l’Expo 2015) dovrebbe collegare Linate a San Cristoforo interscambiando con passante (Dateo), M1 (San Babila), M2 (S. Ambrogio), M3 (Crocetta).
Se lo scopo del tunnel è collegare Linate con Rho-Fiera, perchè farlo con un tunnel automobilistico, quando è previsto un collegamento con la metropolitana (M4+M1)?
In ogni caso se ne riparlerà dopo le votazioni.
@ Fabio
Certamente….
…..anch’io trovo piacevole, l’hai capito, partecipare alle varie discussioni sui problemi antichi, attuali e futuri di questa nostra città….anche se talvolta davanti a problemi macroscopici ignorati o disattesi mi viene da dire: “ok la mia life expectancy è tot….quindi ad oggi mi mancherebbe una media di tot…perché dunque mi inalbero? Vediamo di godere di ciò che di bello c’è attualmente” – In effetti, molte cose sono state fatte altre le faranno…solo nei film Superman scava tunnel o ripara danni in un zic….
Ma poi leggi i giornali o senti le cronache cittadine ed allora è difficile non scaldarsi a difesa o a critica di qualcosa, ti viene in mente di gente in calzamaglia e cappello piumato che si riuniva negli arengari a discutere di mura, di canali, di tasse…e pensi che se Milano è arrivata ad oggi lo si deve anche a loro…perché non dire anche noi la nostra…per i nostri figli e nipoti?
Alla prossima diatriba e grazie…..
@ Gabriele
Mi hai fatto venire in mente il primo Simcity…Sviluppata la città, ad un certo punto le strade disponibili, già attraversate da rade ombre di macchinine, si riempivano all’inverosimile, un traffico pazzesco, avanti e indietro…ed allora si provvedeva a costruire altre strade di sfogo che subito, senza dar tempo in mezzo, si riempivano di un traffico ancora più pazzesco….e i cittadini naturalmente erano scontenti….
A riscriverci…….
Invito tutti a leggere questo link.
Noi milanesi voteremo 9 referendum il 12/13 Giugno 2011
http://www.cittadimilano.it/portale/wps/portal/CDM?WCM_GLOBAL_CONTEXT=/wps/wcm/connect/ContentLibrary/per+saperne/per+saperne/referendum/referendum2011_home
E noi milanesi che invece non ne voteremo neanche uno diventermo apolidi?
Andare a votare è un imprescindibile diritto-dovere civile, andiamo tutti a votare i 9 referendum!
@vecchiamilano, seguo da tempo il suo bel blog, sono persino amico di facebook, ho trovato post e immagini interessantissimi, capaci di resuscitare vecchi ricordi e di suscitare nuove emozioni. Ora trovare per la prima volta nel suo più che pregiato blog un’espressione come “imprescindibile diritto-dovere civile” è un’amara sorpresa, di cui lei non è certo responsabile ma solo vittima. Me ne dispiaccio e spero che questo resti un luogo frequentabile da tutti e che non perda la sua anima originaria.
Ci ho pensato un bel cinque minuti … dal 1946 (io però non c’ero – la Repubblica non è colpa mia) abbiamo la possibilità di dire la nostra su alcuni argomenti di interesse generale a prescindere dal credo politico personale … negli anni, in alcuni casi è servito, in altri è stato inutile….in altri ci si è provati ad interloquire e a spingere verso determinati comportamenti … Forse non era giusto che si venisse segnalati in caso di mancanza di presenza al voto, come era all’origine … per cui tralasciando sul dovere … sarebbe comunque interessante ragionare sul diritto … è un’occasione per esprimere un proprio parere che si spera diventi legge che non avremmo se lasciassimo la delega di farlo al Parlamento … che amico o non amico… potrebbe comunque deludere le nostre aspettative.
A questo punto ognuno è libero di:
– andare a votare … pro o contro, facendosi venire i crampi per le troppe schede;
– votare parzialmente pro o contro;
– prendere tutte le schede e lasciarle in bianco…facendo comunque “mucchio” nel quorum;
– assentarsi in modo balneare, facendo metaforiche barchette delle schede ma abbassando il quorum;
Poi se i politici di turno (destra-sinistra-centro-mezz’ala-avanti-tre quarti centro…non importa) decideranno di prendere le schede e farne vere barchette o origami, poi voltarci le spalle e “col c… farci trombetta” sarà solo una loro responsabilità….Io con il vecchio (forse trito e vetero-decadente) senso civico…penso che un diritto foss’anche teorico è sempre una buona possibilità per far qualcosa…quanto meno far pensare a chi di dovere che l’opinione pubblica non è poi così granitica.
Un blog, come pure un forum, è un luogo virtuale dove normalmente si scambiano opinioni su argomenti di comune interesse.
Per evitare qualsiasi tipo di commento inappropriato, è buona prassi richiedere che chi scrive non vada troppo fuori tema, sconfinando soprattutto in argomenti “caldi” che da sempre infiammano e dividono le persone, come – per esempio – proprio la politica.
Questo è un blog sulla “Vecchia Milano” e non di “Politica”, pertanto concordo nel trovare fuori luogo commenti relativi ai referendum, che per quanto siano importanti NON SONO attinenti al tema del blog.
Ci sono altri modi per sensibilizzare l’opinione dei propri concittadini. Questo non è quello giusto.
In ogni caso – e con questo spero di rispondere a tutti e di chiudere questo tipo di argomento – il mio pensiero è perfettamente coincidente con quello di Ottavio: i referendum esistono per poter dire la propria idea ad alta voce, e quindi lo considero un diritto.
Ma è anche vero che obbligare altri ad esercitare un diritto, diventa una violenza. Se si vuole discutere di questi argomenti, ripeto, è giusto farlo nei luoghi appropriati e soprattutto con interlocutori che desiderano farlo.
Grazie a tutti.
Giungo a questo sito perché volevo risalire all’anno di costruzione del ponte della Ghisolfa e rovo interessanti discussioni a riguardo.
Come chiunque ami le cose belle, il verde, la vita a misura d’uomo sono favorevole all’abbattimento sebbene ciò rappresenti un costo in termini economici e forse anche di intensificazione del traffico.
Abito proprio in viale Monte Ceneri e quando sono entrata nella mia casa al quarto piano non avrei creduto che dopo pochi mesi sarei ricorsa ai doppi infissi non tollerando più il continuo caotico sottofondo di auto rumorose che sul ponte sfrecciano e stanno in coda sulle corsie in basso o viceversa a seconda dell’orario.
Non mi disinteresso alle necessità della comunità in ambito viario perché come tutti anch’io ne fruisco, ma l’oscenità di questa costruzione e quel che ne è derivato non avvantaggia più di tanto il traffico penalizzando di fatto l’area rendendola inquinata sotto tutti i profili.
Come Laura sono dell’idea che ci siano persone preposte a valutare le necessità della cittadinanza e tenute a trovare competentemente l’alternativa al cavalcavia che francamente è sempre più rappresentativo di un macroscopico errore che è giunto il tempo di correggere approfittando del restiling per l’Expo.
@vecchiamilano Credo anch’io che il vero cambiamento dipenda dalla sensibilità di ognuno. Credo ci si possa dar da fare su molti fronti: usare la bicicletta è senza dubbio una scelta che condivido sebbene non la utilizzi abitualmente. In casa ho installato un depuratore d’acqua che si traduce nell’evitare l’acquisto d’acqua nelle bottiglie di plastica, oltre che in un effettivo risparmio (lo consiglio a chiunque). Non mi sognerei mai di buttare via qualcosa che non finisse nel cestino perché ritengo la strada anche mia e quindi non voglio si sporchi.
Certo non mi posso dire utile alla comunità per il tipo di vita che conduco fatta di cose semplici, eppure l’andare a correre al parchetto dietro all’esselunga di Mac Mahon significa che oltre a voler rafforzare il mio cuore e i miei quadricipiti, mi sta a cuore l’aria che ho intorno e vorrei fosse più pulita e non è una cosa secondaria.
Sempre più persone manifestano allergie e questo è fortemente correlato a quel che mangiamo e anche a quel che respiriamo. Se almeno potessimo ridurre le corsie che attraversano questo viale non più degno di tale nome, ci guadagneremmo tutti. Da 10 corsie passeremmo a 6. Vi sembrano poche? Avremmo comunque i balconi sporchi e inceneriti ma non ci sentiremmo i brutti anatroccoli della città.
Ho scritto al comune perché ai residenti venga concesso il parcheggio dove attualmente c’è il disco orario.
Auspico nel buon senso e nella giustizia.
@ottavio adoravo giocare a simcity da ragazzina! La tua sintesi nel descrivere il gioco mi sembra possa essere d’aiuto a chi è addetto a gestire questa città: c’è chi deve partire dall’A B C.
Un saluto a tutti.
il link al referndum non voleva assolutamente andare a parare sul senso civico di votare o non votare ma mi sembrava solo coerente con la disussione (@kalz non so ancora il motivo per cui lo vuoi lasciare) di questo interessante forum in quanto riguarda tra gli altri la destinazione del 50% della superficie edificabile in aree verdi di milano, la costruzione di piste cilcabili (circa 130Km se non ricordo male) in più in generale intensificare bike-sharing, servizi mezzi pubblici tutti argomenti trattati in questo forum.
Io vado a votare e se il quorum dei 5 referendum viene raggiunto (è il 30%+1) e la votazione è positiva il sindaco e la giunta avrà tempo 4anni per avvicinarsi a quanto richiesto ai cittadini milanesi il 12/13 Giugno.
Gentile Anna, mi trova abbastanza scettico sul fatto di organizzare un comitato per ldiscutere sull’opportunità di modificare/abbattere/eventualealtro il Cavalcavia Bacula/Monteceneri…. non mi tiro certo indietro per apporre una firma ad una petizione….più che altro sono scettico riguardo all’interessamento delle autorità che per i prossimi 20 annisi troverebbe impegnato a cercare alternative al percorso ormai abituale seppur sclerotizzato fra Jenner e Lotto….mi trova anche scettico sulle ditte che sarebbero chiamate alle varie aste…conoscendo i nostri abituali polli…fra appalti, subappalti, cementi depotenziati, spese kilometriche, lentezze burocratiche, varianti in corso d’opera…sono troppo pessimista?
Forse il primo dei cinque referendum cittadini potrebbe cominciare a spingere per una città più verde….chi lo sa….ma chi voterebbe contro a quelle belle proposte, ancorchè aleatorie e di là da venire? – “Volete vivere sani?” Chi risponderebbe di no? E’ scontato…..(mi trovo, però, molto scettico sulla proposta dei navigli a meno che non si tratti solo del sistema Grande/Darsena/Pavese – chi vuole una nuova cerchia interna?)
Ma torniamo al cavalcavia…prima di abbatterlo…per evitare infarti di traffico bisogna trovare prima i bypass e quindi le nuove arterie sostitutive compresi magari sistemi di trasporto pubblico…Ribadisco con i nostri amministratori più portati alla politica e al cadreghino piuttosto che alla gloria imperitura alla Hausmann…lei crede che sarebbero desiderosi di impelagarsi in tale impresa? Forse bisognerebbe fargli intravedere i vantaggi pecuniari ….personali….ma non si dovrebbe dire, li sento già: “Ah no…Signore ..io no!!!”… Sì sono molto pessimista….
Qui in zona Corvetto c’è un enorme scheletro d’edificio che di sicuro completato (uffici e centri direzionali) avrebbe peggiorato la situazione traffico e parcheggio della zona già ad intasamento cronico….Bene…era costruito con cemento depotenziato…è stato posto sotto sequestro…ed ora è lì inutile….faranno la causa? Quanti anni?…Intanto è lì…lo abbatteranno? Andranno avanti nonostante? Fra quanto?……Sì sono estremamente pessimista……
Per prima cosa le voglio dire che mi piace come scrive e peraltro ne condivido pure i contenuti.
Lei mi dà l’idea di essere una persona erudita ed esperta al contrario di me, ma sento comunque di avere delle energie da dedicare a qualcosa in cui credo nonostante l’età degli ideali non mi appartenga più da tempo.
Immagino che il pessimismo derivi dall’essere al corrente di informazioni più precise e di nozioni tecniche relative a questo tema di dibattimento e possa portare a credere che la soluzione sia lontana e non fattibile, per questo le propongo di agire col solo sentimento che l’istinto le detta. Io non posso proporre un’alternativa al ponte: non ne sono in grado, però – lungi da me il menefreghismo – non è un mio problema. Magari lo diventerà ma adesso non è tra mie priorità. Una cosa alla vota. Prima eliminiamo il mostro, poi mi interesso della rete viaria. Non penso nemmeno per un attimo ai potenti seduti sulla poltroncina altrimenti mi cadono le braccia e non faccio più nulla lasciando che tutto venga da loro corroso e deturpato.
Io propongo di farci sentire.
Credo che si possa iniziare a scrivere due righe via mail. Non costa nulla. Io l’ho fatto.
Immagini di essere un impiegato del comune che riceve decine di mail di gente che chiede la stessa cosa. A poco a poco, se non si molla, io dico che qualcuno può avere il sospetto che qui c’è gente che ha voglia di perseguire un obiettivo. Magari le e.mail diventano centinaia. Ogni giorno. Costa troppo? Divertiamoci così. Chi ha un account di posta lo usi, chi ne ha di più integri a mille con richieste educate e soprattutto lecite. A Milano questa è una delle zone più inquinate della cità, a me sembra già un punto di forza per farmi sentire come una cittadina che rivendica un diritto sacrosanto: l’aria.
Io risiedo al civico 26, pertanto mi trovo in serio disagio col posteggio.
Ho iniziato col richiedere il posto auto da residente perché l’area antistante casa mia è a disco orario.
Un articolo che cita la chiusura di un oratorio apparso ieri su un giornalino, mi ha fatto cercare ARPA -società che aveva fornito i dati delle rilevazioni attestanti i decibel che infastidivano il quartiere- ai quali ho inviato una mail per avere un loro autorevole interessamento.
Sempre in tema di parcheggio ho scritto ad AMSA per sapere in che modo vogliono effettuare la pulizia delle strade il giovedì notte poiché sembra che nuovamente le auto vadano parcheggiate altrove rispetto al ponte. Io dico solo che possiamo intraprendere una qualche iniziativa e da cosa nasce cosa. Dico che possiamo costruttivamente partecipare alla vita politica della nostra città. Siamo fruitori tutti delle strade e le scorciatoie come questo cavalcavia sono comode per tutti indiscutibilmente, ma se un folto, magari foltissimo gruppo di residenti protesta bisognerà che qualcuno ne tenga conto. Semplicemente propongo di iniziare ad agire con piccole cose tutti insieme.
La invito all’ottimismo. Non pensi alla delusione del no ma alle belle cose che qualche sì potrebbero far arrivare.
Ho chiesto quanto costerebbe occupare il suolo pubblico per porre un vaso, o due, di piante fuori dal portone di casa, perché, come in via Masolino da Panicale, si possa ingentilire la strada. Magari questa iniziativa non troverà il consenso dei condomini del mio palazzo e potrebbe accadere che, se anche volessi farmi carico io dell’intera spesa, potrebbe non essere gradito, Io comincio. Poi si vedrà.
Non poniamoci scadenze o limiti. …no?!?
Sono d’accordo con Anna e sono interessata a partecipare alle sue iniziative.
Sono contenta che le piaccia l’idea. Mi farò viva in qualche modo per poter divulgare opportunamente i miei dati e cercare il modo di organizzarci.
Grazie.
In questi giorni è previsto l’incontro con il sindaco Pisapia per la costruzione del Tunnel che dovrebbe partire da Rho-fiera e arrivare a Linate.
Una soluzione c’è.
Incontro del Sindaco Pisapia con chi?
intanto i verdi hanno chiesto lo Stop al tunnel…
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_giugno_14/blocco-tunnel-expo-linate-190862960637.shtml
ed ecco le reazioni dei residenti in zona Monte Ceneri /Serra
http://www.ilgiornale.it/milano/vogliono_cancellare_tunnel_pura_follia/17-06-2011/articolo-id=529823-page=0-comments=1
Meraviglioso! Abbiamo il comitato contro il comitato anticomitato del comitato…. Ah se Robert Musil rinascesse potrebbe scrivere un altro capolavoro
Raccogliamo le nostre forze? Siamo in tanti; coinvolgiamo tutti gli abitanti, gli amici e i parenti. Possiamo ricostituire il comitato e vedere di iniziare con le firme poi vedremo cosa occorre fare perché ci diano ascolto. La logica dello snellimento del traffico non è condivisibile bisogna trovino una soluzione non solo per le auto ma anche per i residenti. Non siete d’accordo?
No
dalle foto aeree del 1965 (sito cartografico del comune) si vede ancora il doppio filare di alberi in viale Monte Ceneri
http://www.comune.milano.it/sit2006/sit2006/ot/viewII/openVH.asp?rif=foto1965&tipo=undefined&wname=
Grazie, Tonybild.
Per facilitare la visione del dettaglio relativo a Monteceneri ho pensato di pubblicare l’area da te indicata direttamente qui sul blog.
E’ ancora riconoscibile in alto a sinistra il vecchio villaggio Campo dei Fiori e il viale Monteceneri che era ancora alberato.
Sono perfettamente d’accordo con Anna. Le città sono nate al servizio dei residenti e non al servizio delle automobili. Verrà a mancare un’arteria importante per il traffico? Al suo posto tornerà ad esistere un viale all’interno di una città che deve essere vivibile. Altrimenti, quando tutti i cittadini se ne saranno andati, i negozi avranno chiuso, gli uffici saranno decentrati, da chi andranno macchine e furgoni? Io vorrei solo sapere quante firme servono e comincio a raccoglierle.
I conti non mi tornano…. sei sicuro che le foto aeree sono del 1965??.
Dico ciò perché nelle mie foto pubblicate il 30/11 scorso (vedi sopra), già nel giugno del 1960 iniziavano a tagliare gli alberi del Viale R. Serra per far fronte al I° tratto (Piazza Stuparih – R. Serra).
Inoltre nel 1965 mi sono sposato ma il cavalcavia era già funzionante.
La fotografia proviene dal portale cartografico del Comune di Milano che indica il 1965 come data di riferimento delle fotografie aeree.
Certamente le foto NON saranno tutte contemporanee e probabilmente è stato fatto qualche “mix”, perché anche secondo me ci sono altre incongruenze… quindi il 1965 sarà la data in cui hanno terminato il lavoro, e le foto potrebbero risalire anche a uno o due anni prima.
Come forse ho avuto a dire in altre situazioni, sono quasi certo che le foto aeree siano del 1964 o antecedenti.
Tra l’altro le foto aeree ed il rilievo aerofotogrammetrico (entrambi datati 1965) differioscono fra loro in più parti.
nello specifico, ho fatto una stampa di un’area più allargata.
Nella foto aerea si vede che è stato realizzato il tratto Ovest della sopraelevata (da P.le Stuparich fino all’altezza di Via Gattamelata), oltre al ponte della Ghisolfa (da Via Mac Mahon, a scavalcare la ferrovia).
Il tratto intermedio è ancora alberato.
Nella cartografia tecnica si vede invece la sopraelevata già completata…
[URL=http://imageshack.us/photo/my-images/5/cartografia.jpg/][IMG]http://img5.imageshack.us/img5/797/cartografia.th.jpg[/IMG][/URL]
Uploaded with [URL=http://imageshack.us]ImageShack.us[/URL]
[URL=http://imageshack.us/photo/my-images/5/cartografia.jpg/][IMG]http://img5.imageshack.us/img5/797/cartografia.th.jpg[/IMG][/URL]
Uploaded with [URL=http://imageshack.us]ImageShack.us[/URL]
Uffa.. volevo postare le thumbnails e non funzionano…
metto i link alle immagini (sono grosse)
http://img638.imageshack.us/img638/7540/aerofoto.jpg
http://img5.imageshack.us/img5/797/cartografia.jpg
Capisco perfettamente che vivere vicino a un cavalcavia non piaccia a nessuno, però mi chiedo una cosa: è possibile che tutti quelli che si lamentano vivono in quelle case da prima della costruzione del cavalcavia in oggetto (50 anni fa?)? Mah…
BB. ahimè da generazioni vivo in zona monteceneri, se mi dai tu i soldi cambio zona…
Nelle foto aeree del 1965, nell’angolo nord-ovest adiacente al vecchio Villaggio dei Fiori, è riconoscibile un campo di calcio. Qualcuno della zona sa dirmi quale squadra o quali squadre vi giocavano, dato che oggi non esiste più ??? grazie,, Stefano
Posso rispondere alla tua domanda. Io ho vissuto dalla età di tre anni in via Ardissone ( li vive ancora mio fratello) proprio di fronte al Campo dei Fiori.( Una meraviglia di fiori e colori rasa al suolo chissà per quale ragione ) Il campo di calcio, noi bambini, lo chiamavamo il campetto e allora vi giocava una squadra ” la Nuvolone” più tardi divenne il campo della ” SANYO”. li vicino c’era un’Osteria chiamata ” Al Casello ” infatti li vicino c’era una piccola stazione con casello Ferroviario. La tua domanda mi ha fatto tornare indietro di molti anni, belli. Spero di essere stato utile. Ivan
Perché non costruire il tunnel e trasformare il cavalcavia in una passeggiata pedonale con prato e pista ciclabile? Si risparmierebbe almeno in demolizione.
Credo che abbiano fatto una cosa del genere a New York
Per potere fare un tunnel che assorba il traffico dei cavalcavia Monte Ceneri e R. Serra (il cavalcavia Bacula mi sembra troppo complesso per eliminarlo) richiede di risolvere alcuni problemi, non proporio banali:
1) Uscite/entrate: le rampe occupano spazio (non si possono fare con pendenze troppo ripide o raggi troppo stretti).
2) Sottoservizi: va valutata l’interferenza con essi; se va bene basta spostare qualcosa, ma non è garantito a priori che non ci siano interferenze di difficile gestione;
3) Interferenza con la struttura della sopraelevata: vista la struttura a piloni centrali, il tunnel dovrebbe essere realizzato con due canne separate;
4) Incrocio con V.le De Gasperi/Scarampo; questi ultimi hanno già un sottovia; questo obbligherebbe a scendere ulteriormente in profondità, con i problemi del caso;
5) Per caso si incrocia qualche corso d’acqua interrato?
6) Cosa succede durante i tempi (non brevi) necessari per i lavori? Si riuscirebbe a lavorare senza bloccare il traffico?
Buongiorno, vorrei esprimere un giudizio un po’ fuori dal coro. Premettendo che oggi la sopraelevata è bruttina e capisco chi lì vi abita, ogni volta che ci passo non posso che stupirmi. Solo il pensiero che sia stata progettata alla fine degli anni ’50 ti fa capire quanto Milano era avanti nei tempi e nella progettazione. Chi poteva immaginare il traffico di oggi allora? Milano viaggiava alla velocità della luce, c’era il boom, si respirava futuro e la sopraelevata è figlia di quella logica di pensiero. Tenete conto che nelle grandi città europee sono solo 10-15 anni che si raddoppia la circolazione di arterie (di solito con i sottopassi). A Milano già negli anni ’50 si raddoppiava la circolazione! L’unico errore forse è stato costruirla in altezza piuttosto che sotto terra. In ogni caso ricordiamoci di contestualizzare i tempi. Non credo che al momento della sua costruzione la gente si lamentasse come oggi. I tempi erano diversi e si ammirava tutto quello che era considerato futuro e ciò che portava via i milanesi dall’arretratezza degli anni precedenti. Immagino gli abitanti del quartiere stupiti a guardare i lavori di costruzione con un ottimismo che oggi non riusciamo più a provare. Che idea: evitare incroci, strisce pedonali, parcheggi laterali per un circolazione continua di logica americana. Oggi bisogna pensare a come fare frutto di questa esperienza. Abbattendo la sopraelevata si dovrebbe sostituirla con una sottelevata in modo da non fare un passo indietro di oltre 50 anni in termini di circolazione. Sarebbe bello pensara per tutta la circonvallazione: i quartieri diventerebbero più vivibili, il traffico diminuirebbe e magari in superficie si potrebbero potenziare mezzi pubblici e piste ciclopedonali, lasciando solo degli sbocchi per le auto che viaggiano sotto in prossimità dei principali incroci.
Io il ponte della Ghisolfa l’ho visto costruire. Abitavo, e ci ho vissuto fino allo scorso anno, in un casermorne che si trova all’angolo con via Monte Ceneri e via Bartolini. Sono nata nel 1958 e mi ricordo ancora quando la via Monte Ceneri era una strada a doppia carreggiata, come lo è ora, ma al posto del mostro c’erano gli alberi e, fino a qualche anno prima, mi raccontava mio padre, addirittura qualcuno aveva dei piccoli orticelli tra gli alberi. Andavo a scuola in via Mac Mahon, prima alla Dante Alighieri (elementare) e poi alla Piatti (medie), quindi percorrevo a piedi tutta la via Monte Ceneri due volte al giorno e ho assistito, come dicevo alla complessa costruzione del ponte. Devo dire che il mostro è cresciuto con me e quindi faceva parte del panorama che vedevo dalle mie finestre. Mitigato devo dire dall’affaccio sul Tennis Club Bonacossa, che per fortuna, dava una boccata di ossigeno con i suoi alberi! Però, alla fine, lo scorso anno, ho deciso di andarmene proprio da Milano, perchè al di là del ponte della Ghisolfa, la città stessa non mi rappresentava più. Ma questo non è il luogo dove affrontare un simile argomento. Volevo solo aggiungere ai commenti precedenti, che sono datati di un paio d’anni, che se qualcuno aveva delle speranze che il ponte venisse abbattuto (leggenda metropolitana che aleggiava da decenni, in zona) ritengo che ormai la cosa sia stata superata, in quanto ho notato proprio qualche giorno fa, passando di lì, che è stato tutto rafforzato e ristrutturato, con un dispendio, ritengo, molto elevato. La qual cosa mi fa pensare che non venga proprio in mente a nessuno di abbatterlo.
Buongiorno, capisco il disagio che in tutti questi anni gli abitanti hanno dovuto subire. E’ anche vero però che alcuni passi in avanti per mitigare il rumore sono stati fatti: è stato introdotto il controllo con “radar” per limitare la velocità a 70Km/h ed inoltre è assolutamente vietato l’accesso al cavalcavia dalle 22.00 alle 07.00. Questo però aumenta, e di parecchio, il traffico al suolo. La parte sottostante al cavalcavia è stato ristrutturato, imbiancata e soprattutto ben illuminata, con i vantaggi in termini di sicurezza che tutti possiamo immaginare.
Quell’ecomostro intanto è ancora lì, mentre si blatera a vanvera di eliminare la circonvallazione della cerchia dei navigli per fare una Milano città d’acqua non meno campata in aria della Roma imperiale fascista