A volte quando riguardo certi luoghi, ed in particolare la cerchia dei navigli, provo una forte sensazione di voler chiudere gli occhi e ritrovarmi fisicamente indietro di cent’anni, all’epoca di questa foto.
Come doveva essere tutto diverso allora: i primi tram elettrici (che hanno iniziato le loro corse nel 1900), la circolazione stradale che, oltre ad essere molto ridotta rispetto ad oggi era anche invertita rispetto all’attuale senso di marcia.
Già, perché fino al 1926 anche in Italia si viaggiava sulla sinistra… difficile a credersi, ma a volte si riesce a risalire alla datazione di una foto, se questa ovviamente non la riporta in chiaro, grazie solo ad informazioni desunte dal contesto: la presenza o l’assenza di un edificio, di un elemento infrastrutturale, un’insegna o come nel caso della circolazione stradale da un comportamento sociale.
Un po’ più verso sud rispetto al punto della prima fotografia, troviamo la via Visconti di Modrone, che originariamente era ancora via San Damiano; Uberto Visconti di Modrone, infatti, è stato un cittadino benemerito di Milano, capitano di cavalleria dell’esercito e partecipò alla prima guerra mondiale, oltre a essere stato consigliere comunale e presidente del gruppo esercente del Teatro alla Scala; morì ad Imperia nel 1923.
In quel tratto di via si trovava un dei ponti più famosi, quello delle sorelle Ghisini, nome di fantasia assegnato alla struttura che ospitava quattro sirenette in ghisa (da qui il nome), una per ogni angolo del ponte.
L’inaugurazione del ponte delle Sirenette avvenne nel giugno del 1842 mentre la sua rimozione coincide ovviamente con la copertura dei navigli (1929-1930).
Il piccolo ponticello conduceva nell’allora vicolo San Damiano, che attualmente corrisponde alla via Anselmo Ronchetti (letterato, 1773 – 1833).
Caso abbastanza raro per certi “pezzi di storia”, il ponte è ancora non solo visibile, ma anche percorrribile. E’ sufficiente infatti recarsi al parco Sempione e in corrispondenza del laghetto lo potrete vedere in tutta la sua bellezza.
“in tutta la sua bellezza” mi sembra un po’ un’esagerazione….
Saraggina probabilmente ha ragione, visto come oggi sono trattati i parchi cittadini, ma quando attraversavo quel ponte da piccolo, fra una corsa coi pattini e un giro con le macchinine a pedali, ci trovavo un certo fascino
Piccolo aneddoto di mia conoscenza, non certo segreto, ma da tramandare per gli amanti delle milanesità: Nel 1843 una delle sirenette fu rubata. Fu ritrovata da un robivecchi che si scusò così per la sua presenza nel negozio: “Me fo a savell, forsi l’andava nò d’acord cont i sorej!”
Le sculture erano dette anche “I sorell del Tetta”, perché a seno nudo e perché ideate dall’arch.Tettamanti.
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Dove ho trovato un po’ delle foto relative ai Navigli