Uno degli aspetti più coinvolgenti nel visionare materiale di tanti anni fa, è quello di “guardare” con i propri occhi tutto ciò che era diverso e anche “quanto” era diverso.
Una delle frasi più ricorrenti è proprio: “ma hai visto qui che c’era / non c’era…” e nel caso di questa foto di via Carlo Farini del 1920 che riprende l’angolo di viale Stelvio qualche cambiamento c’è stato…
Ho usato l’aggettivo “qualche” a ragion veduta, perché la maggior parte dei palazzi sono ancora al loro posto, il tram della linea 8 percorre tranquillamente la via, “contromano” diremmo oggi, ma non dobbiamo dimenticarci che fino al 1926 la circolazione era l’inverso di oggi, si viaggiava mantenendo la sinistra… intesa come senso di marcia.
Anche i negozi sono sempre simili. All’angolo dove c’è l’insegna della “salumeria” c’è stata per quarant’anni (fino a poco tempo fa) la mitica “Pizzeria 2000” che sfornava teglie in continuazione e che ci vendeva 200 (ho scritto duecento) lire di pizza in attesa che arrivasse la C o la Z, gli autobus dell’ATM che poi sarebbero diventati la 52 e la 70 con la riforma della numerazione delle linee.
Però… non dovrebbe esserci un parcheggio dove spunta quella casa a sinistra? Il parcheggio sempre “affollato” dell’UPIM? A proposito dell’UPIM, molte persone ancora oggi si chiedono cosa voglia significare questo nome, pensando magari che sia una parola onomatopeica. Invece è l’acronimo di “Unico Prezzo Italiano Milano”. Wikipedia riporta una breve storia della catena italiana di grandi magazzini e spiega anche l’origine di un nome così particolare.
La seconda foto di via Farini è rivota invece in direzione opposta, quindi “guarda” in direzione centro, con piazzale Carlo Maciachini alle spalle.
Le vie che attualmente vengono incrociate (subito dopo il gruppo di edifici) sono la via Alserio a sinistra e la via privata Dina Galli (attrice, 1877 – 1951) a destra. Originariamente la via Galli in realtà era sempre via Alserio, che è stata “spezzata” dopo la morte dell’attrice.
Una caratteristica delle strade – come si evince chiaramente dalle immagini – è che non erano generalmente asfaltate. Almeno non come lo intendiamo noi oggi.
A tale proposito volevo segnalare un interessantissimo articolo di Gian Luca Lapini pubblicato sul sito “Storia di Milano” e raggiungibile cliccando questo link. Si tratta di un approfondimento tecnico ma anche molto denso di informazioni sullo stato delle strade della nostra città tra la fine dell’800 e il XX secolo, con una bella introduzione sul periodo dell’impero romano.
Non dimentichiamo che la via Farini è sempre stata la zona associata al relativo scalo merci e che, sebbene con variazioni significative di tipo oparativo, lo scalo e la dogana hanno avuto un peso determinante per la zona sia in termini di occupazione delle grandi aree impegnate, ma anche da un punto di vista delle attività indotte (negozi e servizi dedicati ai lavoratori dello scalo).
Riportiamo i link degli articoli già pubblicati relativi a questa via così importante per la nostra città:
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