Il termine “città studi”, sebbene indichi un quartiere di Milano ben definito, viene spesso associato al “poli”, nome affettuoso con cui gli studenti delle facoltà di ingegneria, architettura e design si riferiscono al Politecnico di Milano, istituto universitario statale a carattere scientifico-tecnologico.
In realtà all’interno di città studi vi hanno sede anche alcuni distaccamenti dell’università Statale, molti istituti clinici pubblici e privati, tra cui ricordiamo gli importanti Carlo Besta (neurologico) e l’Istituto Nazionale dei Tumori.
Infine sono presenti anche numerose scuole di vario ordine e grado che confermano ulteriormente l’appellativo “città degli studi”, associato al quartiere delimitato tra il viale Romagna, via Pacini, la stazione di Lambrate e relativa cintura ferroviaria verso sud, fino a via Marescalchi, viale Argonne e ritorno in piazzale Susa. Un’area quindi che è interamente compresa all’interno della zona di decentramento 3.
Quella di piazza Leonardo da Vinci è la seconda sede in ordine temporale del Politecnico, la cui costruzione iniziò nel 1915 per diventare operativa solo nel 1927. All’epoca esisteva solo la facoltà di Ingegneria. La sede originale, quella storica, quella che nel 1863 vide la costituzione del Politecnico per volontà di alcune associazioni, era in Piazza Cavour, anzi più precisamente per tre anni rimase (cioè fino al 1866) presso il palazzo del Collegio Elvetico, per spostarsi quindi nel palazzo della Canonica di Piazza Cavour.
Le sede del Collegio Elvetico fu anche la sede del Senato del Regno d’Italia e oggi ospita l’Archivio di Stato di Milano. Maggiori informazioni sul palazzo del Senato sono visibili presso il sito www.100milano.com. Un segno del passaggio in piazza Cavour è ancora presente: la piccola via fra il Palazzo della Stampa e il Palazzo Svizzero si chiama proprio via del Vecchio Politecnico.
Tornando alla nostra Città Studi volevo porre lo sguardo sulle sostanziali modifiche che la piazza Gabrio Piola (matematico e fisico, 1794 – 1850) ha subito nel corso degli anni, partendo da quei lontani (ma non troppo) anni ’20 quando l’Aler – che allora si chiamava ancora IACP, Istituto Autonomo Case Popolari – ha iniziato a costruire interi isolati di abitazioni per fronteggiare la crescente e continua esplosione demografica di Milano.
Tanto per parlare di numeri, Milano nel 1860 aveva “solo” 186.000 abitanti per passare agli oltre 440.000 del 1902; è vero che nel 1873 vi fu la massiccia annessione del comune dei Corpi Santi di Milano che incrementò di colpo gli abitanti di ben oltre 60.000 anime, ma la crescita sembrava veramente inarrestabile.
Ben due piani urbanistici in quegli anni (1889 e 1912) ampliarono le fasce “circolari” intorno ai bastioni delle mura spagnole per far fronte a questa crescita e lo IACP – nato nel 1908 – venne istituito proprio con lo scopo di affrontare e risolvere questo aspetto sociale così importante per Milano.
Solo per rimanere in tema di Città Studi, vediamo che lo IACP edifica ben tre aree: il villaggio Gran Sasso (1919-20), il villaggio Andrea del Sarto (1924/25) e il quartiere Vanvitelli (1926/27). E questo solo per rimanere nelle adicenze della piazza Piola. Le immagini seguenti – di cui un paio sono tratte proprio dal sito dell’Aler – mostrano con scatti dell’epoca le case appena menzionate.
Delle tre realizzazioni, solo il Villaggio Gran Sasso non esiste più, l’unico realizzato con “villette” ad un piano, massimo due, con un bel giardino interno. Quasi irriconoscibile nella fotografia corrispondente la via Pacini – allora via Paolo Frisi – che costeggia il villaggio alla sinistra.
Come si può notare in questo frammento di una piantina del 1925, la piazza Leonardo da Vinci era ancora intitolata a Roberto Ardigò, filosofo morto suicida nel 1920 all’età di 92 anni.
salve,
cerco aiuto per identificare una chiesa che dovrebbe chiamarsi S.SALVATORE negli anni 1930 nei pressi di lambrate – piazza 5 giornate.
attualmente non sembrano esserci parrocchioe con questo titolo.
Inoltre vorrei sapere se possibile aver un immagine come quella sopra pubblicata di una vecchia piantina (della zona di cui parlo sopra)
Grazie per lo stupendo lavoro
Umberto
Lambrate, come altri comuni, fu annesso a Milano con Regio Decreto del dicembre 1923, insieme ad altri comuni
http://it.wikipedia.org/wiki/Elenco_dei_comuni_inglobati_a_Milano
Pertanto le carte di Millano precedenti a tale data non arrivano a mostrare Lambrate.
Puoi comunque trovare molte mappe di Milano su Skyscrapercity
http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=582240
oppure sul sito di Giorgio Stagni
http://www.miol.it/stagniweb/index-i.asp
consultando la sezione “Mappe storiche”
Quasi dimenticavo…
http://intelspeedcontest2006.tiscali.it/ancient/cerca.php?mode=com&cod=4074
qui trove molte mappe di milano e dintorni anche dell’ottocento.
in particolare Lambrate nel 1878
http://intelspeedcontest2006.tiscali.it/ancient/immagine.php?cod=7138
Salve,
cerco aiuto da tanto tempo una foto dei Barconi vuoti dei Navigl trainati da Cavalli ancora in servizio negli anni ’50, qualcuno deve pur averli fotografati qualche volta.
paolo1@spin net.au Cordiali saluti, Paul S. Biasci
per chi cerca vecchia documentazione di Milano, avete provato a sfogliare:
FOTO-MILANO-SPARITA? Mi hanno inviato una foto della via in cui abito che certamente risale ad un tempo ancora precedente al 1950.
SILVIA
bellissimo….non mi stanchero’ mai di conoscere cose su Milano e sulla mia Citta’ Studi!!!
anche io sono a caccia di foto storie e di città studi anni ’30. Qualcuno ha delle foto di via Pestalozza, e del mercato che si teneva in viale lombardia fino agli anni ’50? e della balera di viale Gran sasso sostituita dal mitico Splendor? Sono sfacciata ma non riesco a trovare niente. Grazie per la passione con cui condividete l’amore per Milano
Che bel blog!!!!! Stracomplimenti.
Splendido lavoro questo blog, complimenti!