E’ difficile parlare della Milano di un tempo senza trovarsi periodicamente ad affrontare temi che riguardano i navigli o la relativa cerchia interna.
E quindi oggi ci troviamo indietro di quasi un secolo all’incrocio di corso di Porta Romana (o corso Roma come si chiamava nel ventennio) con le vie Santa Sofia e Francesco Sforza.
La prima fotografia di oggi ci mostra proprio l’incrocio con il corso di Porta Romana visto arrivando da via Santa Sofia, mentre la successiva immagine riprende lo stesso obiettivo, ma procedendo dalla direzione opposta, ossia da via Francesco Sforza.
Il ponte che lungo il corso serviva a superare il naviglio era ornato con una statua che rappresentava san Giovanni Nepomuceno, un santo con un nome così particolare che i milanesi l’hanno sempre chiamato “San Giuàn né pü né men”.
Giovanni (Jan) Nepomuceno, ovvero di Nepomuk (Nepomuk, prima del 1349 – Praga, 16 maggio 1393), è stato un sacerdote boemo, canonico nella cattedrale di Praga e predicatore alla corte di re Venceslao, il quale lo fece uccidere per annegamento. È stato proclamato santo da papa Benedetto XIII nel 1729: è patrono della Boemia, dei confessori e di tutte le persone in pericolo di annegamento. La sua festa cade il 20 marzo. (fonte: Wikipedia)
A Milano, dopo che il papa Innocenzo XIII riconobbe il culto di S. Giovanni Nepomuceno alll’inizio del diciottesimo secolo, vengono erette tre statue raffiguranti il Santo di cui una proprio sul ponte di Porta Romana, mentre le altre due erano situate sul ponte di Porta Orientale (corso Venezia) e sulla piazza d’armi del Castello.
Molti ritengono che quella all’interno del Castello, nel cortile maggiore, sia quella rimossa dal ponte di Porta Romana alla chiusura dei navigli, ma in realtà quella del Castello è l’unica delle tre statue “sopravvissuta” a un periodo in cui l’arte non era molto considerata…
Cambiando completamente “punto di vista”, è simpatico notare come invece la farmacia Foglia sia ancora nello stesso punto dove lo era almeno un secolo fa, visto che la seconda fotografia è dei primissimi anni del ‘900.
Il sito della farmacia Foglia non riporta informazioni storiche, ma semplicemente che la stessa è operante dal 1837, ma purtroppo senza specificare se la sede è sempre la stessa dalla fondazione.
La via Francesco Sforza è dedicata al primo signore di Milano di tale dinastia. Nato a San Miniato in provincia di Pisa il 23 luglio 1401 e morto a Milano l’8 marzo 1466 conquistò Milano nel 1450 dopo che sconfisse l’Aurea Repubblica Ambrosiana, la quale governò la città per soli tre anni, dalla morte dell’ultimo Visconti (Filippo Maria) nel 1447, che non aveva eredi.
Sebbene Francesco Sforza conquistò Milano con la forza costringendola alla fame dopo un lungo assedio (e nonostante inizlamente fosse alleato della Repubblica Ambrosiana contro i Veneziani), si dimostrò un buon governante.
Tra le sue opere e idee che portarono a Milano fama e prestigio è necessario ricordare sia la realizzazione del naviglio artificiale della Martesana che la costruzione dell’Ospedale Maggiore, edificio tuttora in uso come sede dell’Università.
Va ricordato inoltre l’efficiente sistema fiscale che procurò a Milano un notevole aumento delle entrate. Ma avremo altre occasioni per osservare meglio sia Francesco Sforza, la via a lui dedicata ed anche altre bellisime immagini della nostra Vecchia Milano.
Caspita mi lasciate sempre stupito per le vostre approfondite notizie milanesi!!! Conoscevo la storia di S. Giovanni Nepomuceno, un santo “importato” a Milano dagli austriaci, e sapevo della sua statua nella piazza d’armi del castello ma ignoravo l’esistenza di altre 2 effigi!!! E’ un santo particolarmente venerato dalle nostre genti in quanto i barcaioli e i traghettatori sul Ticino lo avevano assunto a loro patrono nelle pericolose traversate del fiume, probabilmente anche per via del suo fatale destino legato ad un corso d’acqua (basti pensare che al centro del ponte coperto di Pavia si trova una cappellina dedicata a questo santo…); mi ricordo che anche nella piazza ducale di Vigevano si trova una statua del santo, arrivato lì per via della speciale devozione del capitano generale delle truppe di Maria Teresa (per i curiosi da notare la storia della vita del santo narrata sui 4 lati del piedistallo della statua dove si vede S. Giovanni che confessa, secondo la tradizione, la moglie fedifraga dell’imperatore boemo, poi trattenuto da degli uomini d’arme sul ciglio di un ponte praghese per esservi precipitato per aver voluto difendere il segreto del confessionale….). Sul fatto che i milanesi avessero affibbiato un soprannome un pò canzonatorio mi viene forse da azzardare che sia dovuto a sentimenti risorgimentali vista la provenienza imperiale del culto. Un culto importato dalla boemia che poi si è saldamente insediato nel territorio grazie alla devozione dei barcaioli… (ricordiamo che i primi ponti in pietra sul Ticino risalgono all’800, ad esclusione dell’antico ponte coperto di Pavia).
Se cercherai in Internet ulteriori notizie sul santo, scoprirai che ci sono moltissime pagine che ne parlano diffusamente; come spesso suggerisco, un buon punto di partenza è Wikipedia.
Ciao e continua a seguirci.
Bellissimi articoli. Grazie. Non c’è un libro che li raccoglie?
Grazie per la bella foto e per la breve digressione puntuale! Non sono ancora andato a Praga ma ho avuto il piacere di trovare la statua di questo santo in una piazzetta di Varsavia, mi aveva colpito la rappresentazione del santo in “caduta libera” dal ponte, scolpita a rilievo sul basamento.
Ho il “piacere” di smentirti riguardo al Nepomuceno di porta romana!!
Proprio oggi pomeriggio ho controllato di persona ed è lui,salvo,anche se non proprio sano!
Dopo il bombardamento ne sono stati raccolti i pezzi e trasportati nei magazzini comunali.
Da lì,Dandolo Bellini,li ha portati al giardino di Villa Clerici,a Niguarda,insieme a moltissimi altri resti ormai macerie della milano che fu,ricomponendo il Santo a guardia di un piccolo stagno appositamente costruito per farlo sentire più a suo agio.
Oggi è ancora lì,segnato dal tempo,ma il S. G. Nepomuceno di porta romana è ancora tra noi!!
Aggiungo che i resti del ponte (le pietre in ceppo),insieme a quelli degli altri ponti in pietra,dovrebbero esser stati raccolti e riutilizzati dal colonnello Giorgio Nasi, componendo una balaustra per abbellire il giardino della sua villa,Villa Nasi appunto,sul lungolago a Como.
Questo però non l’ho verificato
Una richiesta speciale: potrebbe essere possibile fare un post dedicato alla Ca’ Granda, alias la nuova Università Statale? L’edificio è magnificamente bello e ben conservato nonostante l’età, l’usura, l’inquinamento e i bombardamenti! Sarei molto curiosa anche di vedere foto di quando c’era lì dietro il naviglio in via Sforza!! Spero che la mia richiesta sia accolta, non so mai perchè ma la Ca’ Granda è spesso snobbata nelle varie storie di Milano
Cara Francina,sul fatto che la Ca’ Granda sia snobbata credo di doverti smentire. Ad oggi è ancora considerata un vanto,trattandosi del primo ospedale pubblico italiano.per quanto riguarda le foto del naviglio in via Sforza,nulla di più facile.ti lascio due link:
https://www.facebook.com/groups/107471462632788/
http://www.flickr.com/photos/milan_lera_insc/collections/
P.S.
ci aono ancora un sacco di foto da pubblicare!
Caro Mirco, sei il primo che mi dice che non è snobbata, quando leggo di guide di Milano, sia serie che semi-serie, trovo sempre pochissimo sulla Ca’ Granda, e invece secondo me ci sarebbe così tanto da dire! Si vede che sono stata sfortunata nelle ricerche! Grazie TANTISSIMO per i link, gli album fotografici sono davvero bellissimi!!!