Non so se esiste qualche motivo logico, ma queste vie – e piazzale Susa in particolare – hanno sempre avuto su di me un forte “fascino”, pur comprendendo razionalmente che la mia opinione potrebbe non essere condivisa da tutti.
Forse è proprio l’immaginare un luogo in una configurazione così diversa da come lo si è sempre conosciuto che stimola la fantasia… certamente tutta Milano ha subito forti cambiamenti nel corso dei secoli e infatti si dice che Milano “non mantiene la sua storia” perché “si ricostruisce ogni volta sul suo passato”.
Senza entrare troppo nei dettagli, la realtà è che spesso si è “demolito” per “ricostruire” purtroppo perdendoci frequentemente moltissimo nel cambio. Questa “pratica” è avvenuta non solo per rimediare ai danneggiamenti dovuti agli eventi bellici, ma – come nel caso dell’Arengario eretto al posto della Manica Lunga di Palazzo Reale – per precise volontà attuate con fredda pianificazione.
Tutto questo mentre altre città – e cito solo Dresda come esempio – hanno “ricostruito” il loro passato nonostante i terribili danni inflitti dai bombardamenti. Il moderno non ha preso il posto di ciò che esisteva, ma è stato abilmente e intelligentemente collocato “fuori” dal perimetro storico. Se avete avuto l’occasione di visitarla, sarete certamente d’accordo con quanto affermato. A Berlino, per contro, si è cercato l’effetto opposto (secondo me molto discutibile) non ricostruendo la Gedächtniskirche come era in origine (detta anche “il dente cavo”), ma accostando due architetture troppo distanti fra loro.
Piazzale Susa era attraversata dalla ferrovia ed è certamente singolare pensare che esisteva un passaggio a livello che governava il flusso dei veicoli all’avvicinarsi dei convogli.
Un passaggio a livello ovviamente scomparso come quello in pieno corso Sempione, di cui parleremo in un’altra occasione.
La fotografia di apertura mostra un piazzale Susa ripreso dall’uscita della via Giuditta Sidoli, dal quale parte un viale Argonne che scorre verso sinistra e una via Dall’Ongaro che si apre in corrispondenza dello spigolo destro del chiosco dei gelati, ovviamente al di là del piazzale.
Ma l’elemento centrale dell’attenzione è il rilevato che ormai è giunto a livello del piano stradale sul quale transitano i treni da e per la stazione Centrale (verso destra) mentre verso sinistra (siamo al bivio dell’Acquabella) si instradano verso Lambrate se imboccano il viale Argonne oppure verso Rogoredo se entrano in via Francesco dall’Ongaro.
Questa configurazione è esistita nel periodo compreso tra la costruzione della vecchia Stazione Centrale e il suo smantellamento, ossia tra il 1864 e il 1931. Pochi anni, tutto sommato, nei quali la chiesa di Santa Croce in via Sidoli si presentava come nella seguente immagine.
E non doveva essere da meno l’incrocio con viale Romagna e viale Campania che doveva presentarsi, con gli occhi di oggi, decisamente strano.
La cartolina qui riprodotta, pubblicata sicuramente dopo il 1925, mostra un viale Romagna decisamente inconsueto. La datazione non è certa, ma una cartina del 1925 (di cui riporto un frammento dell’area in questione) chiama con il toponimo di viale Lombardia non solo il tratto che conosciamo attualmente, ma tutta l’arteria che parte da piazza Durante (in quei tempi piazza Rottole) fino ad arrivare in quello che diventerà piazzale Corvetto.
Notate come l’attuale via Giovanni da Milano in quegli anni si chiamasse via Rivoltana; ricordo anche che nell’articolo relativo a viale Argonne, è stata pubblicata una bellissima immagine degli stabilimenti Ricordi (visibili nella cartina) che ritrae l’attuale viale Campania indicativamente nel 1910.
una domanda fuori tema: quali erano esattamente i confini comunali di Milano nel 1920, prima insomma dell’annessione di Greco, Niguarda, Gratosoglio, Baggio, e così via? C’è da qualche parte in rete una cartina che li mostra?
Rispondo alla tua domanda rimandandoti ad alcuni link utili.
La prima informazione da conoscere è quella relativa a quali comuni sono stati inglobati in Milano e quando. Per avere un’indicazione abbastanza precisa ti rimando a questa pagina di Wikipedia, che affronta questo tema con sufficiente livello di dettaglio.
Mentre per quanto riguarda la cartina, ti rimando al sito di Giorgio Stagni che mette a disposizione tale materiale (prezioso…).
Quella linkata è una cartina del 1910, quindi sia prima dell’annessione di gran parte dei comuni avvenuta nel 1923 (e non 1920) ma anche prima dell’annessione di Turro Milanese avvenuta nel 1918.
Spero che queste informazioni ti siano utili per risolvere le tue curiosità. Ciao
avevo indicato 1920 perché non ero sicuro dell’anno preciso… Da come si vede nelle cartine, mi sa che casa mia era praticamente sul confine di Niguarda, ma ancora dentro Milano (a parte che erano tutti campi 🙂 )
grazie!
Secondo me la villa che si vede sulla sinistra nella foto di Viale Romagna è quella che si trova in corso Plebeisciti (da piazzale Susa, angolo viale Romagna, guardando verso il centro si trova appunto sulla sinistra).
L’inclinazione della via sulla sinistra mostra chiaramente che si tratta di via Sidoli e non di corso Plebisciti. Ma in ogni caso – e su questo punto non c’è dubbio alcuno – i binari dei treni scorrevano lungo la via Sidoli, come è evidente anche dalla foto che li mostra davanti alla chiesa di Santa Croce.
La villa era pertanto all’angolo di viale Romagna con via Sidoli. Cercherò comunque di recuperare ulteriori fotografie che potranno eliminare qualsiasi dubbio.
Ciao.
Un bellissimo sito; ogni giorno mi leggo un post a partire dal fondo, ed è un piacere quotidiano. Grazie.
Approfitto però del fatto di essere nato e cresciuto in Plebisciti, per segnalare che:
a) la villa della cartolina è indubbiamente altra da quella di corso Plebisciti: rotaie e nome sulla cartolina a parte, la struttura è piuttosto diversa, è ben più lontana dalla strada, e in oltre sorge su un angolo retto (con via Turroni, angolo retto già allora);
b) superchicca da bambino cresciuto all’oratorio di Santa Croce (che in realtà si chiama san Pancrazio): l’attuale campo da calcio sorge su quello che un tempo era il campo di allentamento dell’Inter (credo anni dieci-venti).
Bellissimo sito, lo seguirò volentieri,
complimenti.
Riguardo a via dall’Ongaro mi ricordo un casello ferroviario, rimasto, negli anni 50 chiamato casa del sole, se ricordo bene. Sono nato e cresciuto in via Reina e ho visto lo stabilimento Ricordi distrutto.
In questo sito mi riaffiorati diversi ricordi.
Mi congratulo anchio per il sito.
ERNESTO TERUZZI
Una piccola curiosità che mi ha preso guardando una vecchia cartina appurata su cartine successive, la Via G. Da Milano che entra in V.le Campania da Piazza Guardi viene indicata come Via Rivoltana…Si tratta proprio della penetrazione cittadina (ancora in fascie) della ben nota Strada Provinciale? Proveniva dall’Ortica? Che vie attuali attraversava penetrando? 3 minuti da adesso…montepremi un sentitissimo grazie da uno che da poco si è scoperto Milanovecchiadipendente (cum granu salis)…grazie…..
Secondo me, Via G.daMilano, Via Briosi, Via Amadeo (che prosegue oltre la cinta ferroviaria), Via Ortica.
Qui scavalcava la linea ferroviaria per venezia e proseguiva nel tracciato attuale.
Guarda questa mappa su stagniweb.

Grazie mille…sempre solleciti questi Milanofans:-)))….in effetti da buon abitante di ex-Corpi Santi più che dai monumenti dentro Milano, visti e rivisti, fatti e rifatti vedere (anca se gh’è semper de imparà) sono intrigato dai tracciati pedestri padani (niente di politico) ad esempio, sapere che da Cornaredo a Gorgonzola la strada che io faccio comodamente (‘na volta) in auto già veniva percorsa da carretti con masserizie da scambiare e ancor prima da popolazioni celtiche barbute…mi fa sentire una certa emozione, immagino boschi di querce, corsi d’acqua, villaggi qua e là…probabilmente i romani hanno solo portato un po’ d’ordine e progresso (toh!!! Come in Brasile)…sapere che da Treviglio si poteva arrivavare diritti a San Babila…mi fa immaginare….oggi purtroppo è tutto un rondò e selciato ondulato…è un assedio…poi chiedi a un ghisa: ” Perché a Milano no?” e gli fai vedere un viale lungo dove sfrecciano moto e auto (e non è il famigerato Mecenate), ti guarda e ti dice: “Ehhhh…” e scusa tirata lì “L’ATM non gradisce!” ….Va beh…grazie ancora per la precisazione…ho già guardato sulla cartina attuale…..salutissimi
Buongiorno a tutti
sto raccogliendo immagini fotografiche per raccontare della storia della Chiesa Santa Croce in via Sidoli, e della presenza dei Padri Stimmatini a Milano dal 1900 ( e di conseguenza della zona dell’acquabella-sidoli-susa-novelli….)
faremo un libro sul centenario della fondazione 1913
se qualcuno ha a disposizione dei documenti o foto di epoca particolari sia per il libro che per una mostra successiva è ben accetto…
grazie
umberto
Ma se la villa a sinistra nella cartolina di viale Romagna è all’incrocio Romagna/Sidoli (e non può che essere così) ed essendo la stessa in chiaro stile liberty, come può essere che il palazzo attualmente in quella posizione è altrettanto indubitabilmente in stile liberty? Inoltre se la cartolina è del 1925, stiamo parlando di epoca successiva.
Sto cercando informazioni sull’anno di costruzione del palazzo di via sidoli 20, ad angolo tra via goldoni e via gozzi a milano, ed eventualmente, foto storiche dell’edificio, e se nel periodo post bellico è stato ricostruito. Grazie