Dulce et decorum est pro patria mori. E’ dolce e glorioso morire per la patria: questa è l’iscrizione – tratta dalle Odi di Orazio – sul lato destro del monumento ai caduti delle due guerre mondiali, collocato in piazza Santa Giustina nel centro di Affori.
Il monumento, opera dello scultore Ettore Cedraschi, è situato in prossimità del sagrato della chiesa di Santa Giustina eretta nel 1859, quindi – architettonicamente parlando – abbastanza giovane, nonostante sorga sullo stesso spazio di quella precedente del XIII secolo. Dalle informazioni raccolte i due elementi storicamente più interessanti all’interno della chiesa sono rappresentati da un dipinto di un allievo di Leonardo da Vinci, tale Ambrogio de Pedris, che ha realizzato una Madonna col Bambino simile alla “Vergine delle rocce” di Leonardo, quest’ultima esposta alla National Gallery di Londra.
Il secondo elemento degno di nota all’interno della chiesa è l’organo Amati realizzato nel 1810 da Luigi Amati, installato nel 1884 in quanto acquistato di “seconda mano” dalla Cattedrale di Pavia che lo aveva dismesso per sostituirlo con uno nuovo e probabilmente più prestigioso. L’organo, completamente restaurato nel 1985-86 è tuttora in funzione e viene spesso impiegato per l’esecuzione di splendidi concerti. Andando su questa pagina del sito della Provincia di Milano potrete trovare ulteriori informazioni sugli ultimi concerti svolti a maggio 2010, nel bicentenario della costruzione dell’organo.
Questo è il centro di Affori, insieme alle vie – a volte strette e raramente rettilinee – che ruotano intorno alla piazzetta, a formare il vecchio borgo di Affori di cui si trovano tracce nei libri e documenti a partire dalla fine del primo millennio; sono via Giuseppe Taccioli, viale Affori, via Enrico Cialdini e via Gaetano Osculati.
Gaetano Osculati (esploratore, 1808 – 1894) era il fratello del forse più famoso (almeno per i milanesi) Emilio Osculati, che nel 1861 diventò il primo direttore della S.A.O., un acronimo che potrebbe dire poco se non fosse che Milano con gli anni diventò la “capitale” del trasporto pubblico con un servizio efficiente e ben strutturato, iniziato proprio con la costituzione della Società Anonima degli Omnibus.
La S.A.O. nel 1882 arrivò a servire anche Affori dove i cavalli trovavano paglia e foraggio per ritemprarsi; l’area abidita a tale scopo faceva parte del parco della villa Osculati, famiglia che diventò Afforese di adozione; la villa era collocata tra via Alessandro Astesani, via Alessandro Zanoli e – verso nord – viale Affori. Praticamente dove è situato il ristorante “La Pianta”, aperto fin dai primi anni del ‘900 .
Il servizio partiva da Porta Volta, e percorreva via Carlo Farini, via Carlo Imbonati, via Pellegrino Rossi e infine in via Alessandro Astesani – dopo circa 4,5 chilometri – c’era la prima sosta…
Trascorsi circa due decenni il servizio – come nel resto della città – venne elettrificato e quindi cessò l’utilizzo dei cavalli per passare alle più moderne vetture della società Edison.
In tempi più recenti al servizio extraurbano (il tram Milano – Limbiate) vennero affiancati i “fumosi e rumorosi” autobus dell’ATM, circolanti sulle due linee “C” (e relativa “C rossa”…) e “Z”. Poi grazie ad una riorganizzazione del trasporto pubblico, l’A.T.M. sostituì l’identificazione delle linee passando dalle lettere ai numeri e così la C e la Z diventarono rispettivamente la “52” e la “70”… anche se i mezzi rimasero gli stessi per un po’ di tempo ancora. Era il gennaio del 1976.
Ancora una volta, va ricordato che Affori fino al 1923 era un comune indipendente da Milano e quindi anche la toponomastica era gestita localmente; infatti alcune strade (e questo è un discorso che abbraccia non solo Affori, ma tutti i comuni che seguirono la stessa sorte) vennero ridenominate dopo l’inglobazione per evitare duplicazioni di toponimi anche se si cercò – almeno questo raccontano alcune informazioni raccolte – di contenere questa attività per non stravolgere eccessivamente le consuetudini, tentando quindi di mantenere la maggior parte dei toponimi legati alla tradizione locale (sempre che non contravvenissero alle regole dettate dal buon senso).
Ad esempio fu proprio una delle principali vie di Affori, via Roma, a vedersi modificato il proprio nome, con lo scopo evidente di non generare confusione con il milanese corso di Porta Romana (che sappiamo aver assunto il toponimo di corso Roma durante il ventennio) e fu così che divenne via Pellegrino Rossi (giurista e politico, nato nel 1787 e assassinato nel 1848).
Questa immagine ritrae la via Roma (cioè via Pellegrino Rossi) all’incrocio con la via Brusuglio. Dopo l’incrocio inizia la via Alessandro Astesani, precedentemente via Montebello.
Brusuglio è una frazione di Cormano, a cui si è annessa nel 1928. La località è famosa per ospitare la villa di Carlo Imbonati che venne ereditata qualche anno dopo da Alessandro Manzoni, che pare iniziò proprio qui la scrittura del suo più celebre romanzo.
Un momento di gloria
Nel 1868, quindi sette anni dopo l’unità d’Italia e cinque anni prima dell’annessione del comune dei Corpi Santi di Milano al comune di Milano, un Regio Decreto firmato da Vittorio Emanuele II sopprimeva i comuni di Bruzzano, Dergano e Bresso e li aggregava ad Affori.
Nacque così il comune di Affori e Uniti denominazione utilizzata fino al 1912, dopo di ché si tornò a utilizzare solo la dizione “Affori”. Non tutte le entità condivisero però lo stesso futuro: Dergano e Bruzzano rimasero frazioni di Affori fino al 1923, quando insieme furono (ri)annessi a Milano; Bresso invece nel 1884 (*) riacquistò l’indipendenza e ritornò ad essere un comune autonomo, condizione che permane tuttora.
(*) Durante le varie ricerche effettuate, sono state trovate diverse indicazioni relative all’anno dell’atto di separazione di Bresso dal comune di Affori e Uniti; 1882, 1884, 1894… dando credito alle affermazione del sito ufficiale del comune di Bresso, è stato riportato l’anno indicato (1884) nella pagina relativa alla storia del comune.
Villa Litta Modignani e Villa Fiorita
Affori era nel passato un luogo di villeggiatura dei “signori” di Milano, che possedevano generalmente “case di campagna” (dette anche ville…) immerse ovviamente in verdi parchi di adeguata superficie…
A questo specifico scopo era stata costruita nel XVII secolo l’attuale villa Litta dal marchese Pier Paolo Corbella, pare sui resti di una meravigliosa villa del 1350 di proprietà dei Visconti; nei secoli successivi la villa cambiò proprietà fino ad appartenere a Giovanni Litta Modignani; alla sua morte, avvenuta nel 1905, la villa passò prima all’amministrazione provinciale e successivamente al comune di Milano. Ora è sede – da parecchi anni, ormai – di una biblioteca comunale.
Di tutt’altra natura (ed epoca) la storia di villa Fiorita.
Chi non ha mai sentito parlare dell’ospedale psichiatrico Paolo Pini, da non confondere evidentemente con l’ortopedico Gaetano Pini? Penso nessuno, sebbene la parola “manicomio” sia caduta in praticamente disuso e varie leggi abbiano tentato di regolamentare la materia, creando anche nei cittadini (era ovvio) opinioni fortemente contrastanti, data la natura molto sensibile dell’argomento.
Paolo Pini (1875-1945), al cui nome è dedicato lo storico ex Ospedale Psichiatrico di Milano, era figlio di Gaetano Pini, il medico livornese trapiantato nel capoluogo lombardo e qui morto prematuramente nel 1890. Paolo crebbe grazie due grandi amici di suo padre: Filippo Turati e Anna Kuliscioff ai quali era legatissimo e che lo amavano come un figlio. Anna Kuliscioff era laureata in medicina e il suo impegno sociale la portava ad andare nelle case popolari di Milano ad effettuare le sue visite, dove “era sempre attesa come una benedizione”. Questo impegno profuso verso il ceto debole della popolazione diede una significativa impronta alla futura attività del giovane Paolo Pini, contribuendo così alla sua vocazione di “medico dei poveri”.
Nel 1926 venne quindi edificata questa struttura per il trattamento dei malati affetti da turbe psichiche, struttura che col tempo – oltre a crescere come necessità – si trovò sempre più inclusa nel tessuto urbano, in contrapposizione al presupposto che voleva un sito come questo in un luogo più isolato e tranquillo.
La casa di cura venne trasferita nel 1939 a Brugherio, ma la struttura ovviamente rimase e oggi è adibita a ospitare eventi socio-culturali… dopotutto stiamo parlando di una superficie di circa 120 mila metri quadrati. Degno di nota è comunque il Museo d’Arte Paolo Pini (MAPP), il cui sito Internet è visitabile cliccando questo link.
Termino qui l’articolo, purtroppo senza esaurire l’argomento, e considerata la prossimità del giorno 15, auguro a tutti quanti buon ferragosto, ovunque vi troviate.
Molto interessante dai parecchie informazioni che non conoscevo visto che di Affori è stato pubblicato qualche anno fa un libro Affori e Uniti va in città dove chi lo desidera può trovare ulteriori approfondimenti( fabbriche Carlo Erba Brill ecc,stabilimenti cinematografici ,Petenella il razzo di ToKio,ecc)Ma visto che accenni a Bruzzano ti chiedo se puoi di pubblicare qualcosa per esempio rif.a Ettore Ponti sindaco di Milano oppure ai Visconti di cui è stemmata la cascina Anna la torre e la casa sottostante in via Casarsa ang. Fontanelli “ex scuderie”ve ne sarei grato oltre per divulgazione perche non se ne sa mai abbastanza.Biagio
Nel convitto collegio di via Brusuglio ho passato qualche anno, intorno al 1970/1972..
Mi ricordo la camera ampia con i letti in fila, la cappella, la pineta infondo, la casa dei “Ghepi”, l’infermeria, le giostrine vicino al campo quadrato, e le due verande con tanto di bigliardino.
Tante volte son passata sotto i portici, e ricordo bene anche la scala centrale … oltre che la scuola con le piastrelle bianche e nere…
Molto interessante dai parecchie informazioni che non conoscevo visto che di Affori è stato pubblicato qualche anno fa un libro Affori e Uniti va in città dove chi lo desidera può trovare ulteriori approfondimenti( fabbriche Carlo Erba Brill ecc,stabilimenti cinematografici ,Petenella il razzo di ToKio,ecc)Ma visto che accenni a Bruzzano ti chiedo se puoi di pubblicare qualcosa per esempio rif.a Ettore Ponti sindaco di Milano oppure ai Visconti di cui è stemmata la cascina Anna la torre e la casa sottostante in via Casarsa ang. Fontanelli “ex scuderie”ve ne sarei grato oltre per divulgazione perchè non se ne sa mai abbastanza.Biagio
Nel caso qualcuno fosse interessato al libro a cui fai riferimento, pubblico il link relativo alla pagina web che lo descrive.
Il prezzo di listino è di 28 Euro, ma sembra che ordinandolo via web ci sia anche uno sconto del 10%.
Grazie del tuo intervento. Al momento non è previsto un articolo su Bruzzano, ma se raccolgo del materiale interessante vedrò di accontentarti. Ciao.
Buongiorno vecchiamilano, ho bisogno di informazioni e se è possibile, sul convitto per gli orfani ora chiamato Semiconvitto Istituto Achille Ricci di Affori, dove ogni anno passavo da 1 mese o 2 per motivi di salute di mia madre, il periodo era dal 1958 fino al 1968.. con la relativa chiesetta nell’interno del convitto, un grazie grande.. grande! ^_^
Oggi è praticamente ai margini del verdissimo Parco Nord, anche se – purtroppo – a pochi metri di distanza scorre la trafficatissima Milano – Meda (o viale Enrico Fermi che di si voglia).
Riprendo dal sito “http://www.istitutoachillericci.it” :
“Il convitto, già Istituzione di Beneficenza ed assistenza pubblica, con la graduale scomparsa degli orfani di guerra, in aderenza allo spirito dei suoi fondatori, ha accolto, assistito e curato, oltre che alla propria sede, i bambini più gracili nelle proprie colonie climatiche di Sestri Levante e Cannobio.
Oggi l’Istituto ha lo scopo di provvedere all’assistenza e all’istruzione dei bambini dai 3 ai 14 anni nella propria sede in Milano, via Camillo Sbarbaro 11 e ha assunto la denominazione di: SEMICONVITTO ISTITUTO ACHILLE RICCI.”
Buona sera,
anche se con notevole ritardo risposto alla sua richiesta. Ho sia informazioni che fotografia della chiesetta del Convitto Achille Ricci di Affori.
Se ancora interessata, può contattarmi al seguente numero 02 90730047, orari preferibilmente serali.
Cordiali saluti.
Emilio Gianoli
Grazie mille, li dentro ho passato un paio di mesi ogni anno in 10 anni, poi ero diventata grandicella e meno male che non ci sono più andata, però avevo fatto sia la Santa Comunione che la Santa Cresima e volevo una foto di quella chiesetta che era all’interno del convito.. P.s. sto scrivendo un libretto con foto mie e paesaggi vari presi nel tuo sito.. prima di pubblicate te li mando così vedi cosa ho fatto.. Porto di Mare, con casette nate in una notte nel 1950 poi zona Niguarda.. Ospedale Macedonio Melloni, Ospedale di Niguarda, Pratocentenario, mi manca il vecchio cimitero, vicino alla Piccin, non è che hai qualche foto da qualche parte? perché ho un vecchio ricordo di mio papà, un grande grazie! e se ho bisogno vi mando altre richieste.. Buona notte!
Mi chiamo Gianoli Emilio, sono stato alla colonia Achille Ricci di Riva Trigoso comune di Sestri Levante, dal 1958 al 1968. Avrei piacere di ritrovare alcuni compagni di allora, tra cui un certo Villa del quale non ricordo piu il nome, so che il padre era falegname.
Villa era uno dei miei più cari amici.
Se qualcuno mi può aiutare …. ringrazio!!!
Emilio
Mi chiamo Mirca Brembilla, sono stata anch’io alla colonia di Riva Trigoso dal 1958 al 1963. Poi essendo diventata “grande”, mi mandavano a Cannobio. Dei vecchi amici non ricordo molto…anzi quasi niente.Mi piacerebbe ritrovare alcuni compagni di allora ….magari mi riaffiorano dei ricordi… Comunque io sono stata ospite del Convitto a Milano per ben 8 anni…….
Mi chiamo Raul Lentini e insieme a mio fratello Giovanni sono stato a Sestri Levante dall’estate del 1959 all’estate del 1960. Sucessivamente a Milano ivia venini 15 all’istituto “I.D.A.M.” Di Sestri ricordo le suore, la spiaggia vicino ai cantieri navali, l’eclisse di sole, la 1^ Comunione….. e tanti altri ricordi belli e meno belli. Mi ricordo di Suor Fortunata la madre superiora, di Suor Giacinta la terribile……
Se mi riconosci fatti vivo…
Raul
Mi chiamo Umberto Borgonovo ho abitato tanti anni in Villa Litta dal 1940 al 1956, cerco amici o parenti di amici che abbiano abitato in villa, Vi prego di contattarmi sono sicuro che siete in tanti. Va bene anche per aforesi che ricordano i vecchi tempi anche per sentito dire. Grazie.
Ciao Umberto sono Milena……
Milenaaa….la più bella risposta che potevo aspettarmi…però solo ciao?. ci sei su facebook? adesso vado a controllare. Guarda che voglio sapere tantr cose. (uborgo@gmail.com
Grazie Emilio Gianoli, se potrebbe pubblicare qui ne sarei felicissima, come ho scritto,mi piace scrivere e sto cercando un po del mio passato..
buonasera, mi chiamo Elda e sono stata nel Convitto di di Affori dal 1962 al 1968, ho fatto la prima comunione e cresima nella chiesetta ed ho trascorso tutte le estati a Riva Trigoso e poi a Cannobio.
spero di poter ritrovare qualche compagna/o
grazie
Più o meno c’ero anch’io in quei anni, io sono dell’anno 1952
Sono passato proprio oggi davanti al convitto, per caso, mi ha preo un colpo.
Non ci sono mai piu passato da allora. Sono stato in convitto dal 1961 al 1966, ricordo la cappella, la grande statua della madonna, il refettorio, il cortile, il parco e in estate andavo a Riva trigoso ma piu spesso a Cannobio (ricordo ancora suor Teodorina) . A Cannobio vado spesso e la colonia è ora un ristorante .mi chiamo roberto
Gent. Vecchiamilano,
mi chiamo Patrizia Magni sono di Brugherio; per una ricerca che sto facendo su Villa Fiorita (attuale sede del comune), ho scoperto che prima era una casa di cura che si era trasferita qui a Brugherio proprio da Affori. Vi chiedo, se avete delle informazioni, se possibile, sulla Villa Fiorita di Affori, o sapreste darmi qualche notizia riguardo a questo bene.
Vi ringrazio molto. Patrizia
Salve a tutti mi chiamo Gianluca Taurisano e ho 45 anni .
Sono stato parecchi anni alla Colonia Ricci di Sestri Levante e mi hanno rovinato la vita da allora . Mi hanno massacrato di botte senza motivi e ricordo una suora che era il diavolo in persona Suor Indecinta credo … La notte entrava in camerata e addirittura cambiava voce .. per la paura mi chiudevo nell’armadietto di ferro vicino il mio letto tutto pisciato adosso.
Ricordo un bambino come me di nome Leonardo era mio amico e avrei veramente piacere ritrovarlo e sapere come sta !!!!! Chiunque potesse aiutarmi glie ne sarei davvero grato !!
Carissimo Gianluca, sono Raul e sono stato alla “colonia” Ricci con mio fratello Giovanni nel 1959/60. La suora in questione era suor Giacinta, la terribile. Ho frequentato li la terza elementare e confermo quanto tu dici. A scuola era sempre armata del righello di legno e non lesinava di darcele rigorosamente sulle mani, ma sulle nocche delle mani.
Non aggiungo altro per non essere tacciato di falso ma ti posso assicurare che con i piu’ grandi di noi c’era ben altro.
Con gli anni non ho mai dimenticato.
Un saluto a tutti.
Raul Lentini
Ciao Gianluca,
io sono stato dal 76 all 80.
Credo che tu ti riferisca a Suor Ildegonda.
Era già anziana ai tempi, non credo che ci sia ancora.
Tu in che anni sei stato?
Facevi solo la colonia estiva o anche l’inverno?
Ti ringrazio della risposta ma forse non puoi nemmeno immaginare cosa mi ha fatto in dieci anni passati la dentro !!!! Le suore erano due una è quella che dici (Giacinta) e l’altra che tu non hai conosciuto era il demonio in persona!!!
Sono stato punto con gli aghi mi hanno fatto perdere la vista da un occhio per le botte ricevute e per terminare mi ha strappato la bocca perchè piangevo di notte.
Tutt’ oggi porto una piccola cicatrice !!!!! quando una volta al mese veniva mia madre a trovarmi mi minacciava che se parlavo non sarei mai uscito vivo.
Ho avuto traumi che mi hanno portato a conseguenti visite psichiatriche per anni della mia infanzia . Purtroppo mia madre era minorenne e la mia situazione era questa ..
Ho superato tutto oggi come oggi perchè bisogna guardare sempre avanti nella vita ma di certo non ho dimenticato !!!
Non posso esprimere cosa gli farei se la incontrassi perchè mi faccio paura da solo !!!!
Spero solo che quel mio amico Leonardo sia vivo e stia bene perchè anche lui come me ha pagato colpe che non aveva !!!
Ciao e grazie ancora !!
Sei stato 10 anni?
e allora per forza ci siamo conosciuti..
l’età è la stessa…
Mi chiamo angela russo e sono del 1961 . Sono stata tre anni nel collegio di via brusuglio dalla prima alla terza elementare. Mi piacerebbe ritrovare qualcuno che ci sia stato nello stesso periodo. Aspetto e spero di essere contattata
Per quel che mi ricordo io, 1959/60, c’era la più terribile era suor Giacinta. Lw bacchettate sulle mani se sbagliavo le tabelline. …
Poi c’era suor Fortunata la madre superiora, suor Ildegonda ed altre di cui non ricordo più il nome. Di suor Giacinta avrei molte cose da dire ma ora è troppo tardi per recriminare qualcosa sopratutto quando qualcuno doveva andare in punizione la sera vicino al suo letto dietro le tende….. Non ho paura a confermarlo
Ciao Raul,
se non ricordo male era bassina e grassottella..
Letto con le tende lo ricordo bene…
faceva impressione in camerata con le luci spente e la sola luce dietro le tende che rifletteva l ombra della suora..
Impressionante…
Ciao Simone. Ricordo anch’io quelle tende…. e quando un ragazzo che si chiamava Luciano fu messo in castigo inginocchiato dietro le tende. Quando tutti dormivamo le tende e il letto della suora cominciò a muoversi freneticamente e io pensai ingenuamente che la suora picchiasse Luciano nel suo letto.
E ti ricordi quando ci facevano il bagno il Sabato? Due o tre alla volta e tutti nella stessa acqua per tutti i ragazzi?
Il tempo passa ma i ricordi restano….
Ciao a tutti, sono Raffaele Barone (classe 1967) e sono stato “prigioniero” delle Apostole del sacro cuore dal 1973 al 1978 per le elementari. Nel corso di quegli anni ho visto la trasformazione delle immense camerate in camerette da 5-6 posti ed scopro addirittura che è un albergo… ai miei tempi c’era Suor Radegonda (in quel periodo le suore han cambiato anche il velo riducendolo e scoprii che lei aveva i capelli rossi …) e Suor Lucilla. Mi piacerebbe ritrovare qualche compagno di sventura di quegli anni ma ricordo solo Marco Bernar che abitava in Via Candiani – io abitavo in Via Astesani e forse un Sergio del quale non ho memoria del cognome come pure Alessandra che era bellissima da bimba ….Sapete se fanno fare visite “nostalgiche”? Vedo che dove c’era la pineta ora ci sono campi da calcio, sic ma non mi dispiacerebbe un giro nostalgico. Buone cose a tutti !! Raffaele (wolfgangus@hotmail.it)
Ricordo bene, anche il bagno il sabato.
La messa la domenica con l’obbligo di attesa per i genitori che non vedevano i figli da una settimana di aspettare fuori il termine della funzione per potersi riabbracciare..
Comunque ho anche dei bei ricordi, tanti amici, i giochi, i cartoni animati il pomeriggio dopo i compiti, il refettorio, o lo spazio dove con la bella stagione si girava con la bicicletta..
pane cioccolato a merenda la focaccia.. ricordo anche io i libretti di sanremo la comunione nella chiesetta su per la salita, e il percorso in fila per due, come in estate per raggiungere la spiaggia, con i 10 minuti di bagno e stop.E solo dopo il bagno potevi bere un pò d acqua… eggià tanto tempo fa ma i ricordi sono sempre li..
DAL LIBRO DELLA VITA:
Sono stato alla colonia estiva di Sestri Levante nel 1970, mi ricordo bene la purga, una pillola mi pare rosa e dolciastra. Poi ospite dell’Istituto Achille Ricci per la terza elementare nel ’71/72, Suor Fede come insegnante e Suor Margherita per il resto della giornata. Dormiva in camerata con noi, mi ricordo il letto con le tende. Il bagno al sabato con le spazzole di plastica, seguito dalla maglietta di lana che pizzicava non poco….poi mi ricordo la prima comunione nella chiesetta, i rosari recitati camminando nel parco credo in maggio.
Brutte memorie non so, mi ricordo qualcosa di una notte che me la sono fatta addosso ma non ho ricordi precisi.
Belle memorie, beh si saltava la corda nel cortile, poi li libretto con le canzoni di Sanremo e un amico con le lentiggini che si chiamava Gerard (mi pare anche sua sorella fosse nell’istituto).
E mi ricordo mia mamma che piangeva quando mi riportava la domenica (vabbè, piangevo anch’io).
Poi, dopo la colonia estiva dell’estate ’72 sono andato a stare ai Martinitt.
Un paio di anni fa sono passato per caso in via Brusuglio e mi sono fermato per una visita, ho trovato ex-allievi molto gentili e cordiali e mi hanno permesso di fare un giro. Ora mi sembra tutto piu piccolo.
Chissa’ come e’ andata al mio amico Gerard.
Mi chiamo Pietro Caburosso, sono stato in via Brusulio con i miei fratelli Aurelio e franco nel 68 e a Sestri Levante per la quinta elementare. Suor Ildegonda e suor Silvia erano le due suore che menavano di “santa” ragione. ho vinto un premio letterario anche li’. ando’ a ritirare il premio al posto mio il mio compagno di sventura Umberto Tosi in quanto ero andato a casa per le vacanze di Natale. dopo per mia fortuna andai a Recco per le Medie e finalmente trovai degli ediucatori e un direttote fantastici. non capisco come delle suore possano essersi comportate con dei bambini in quel modo cosi’violento e come possano averglielo permesso. facciamo bene a testimoniare perche’ non deve piu’succedere.
Ciao Pietro io a Sestri ci sono stato per l’anno scolastico 60/61 con mio fratello Giovanni e subito dopo a Milano nell’Istituto IDAM di via Venini 15 fino all’estate del 1965. L’istituto in seguito ha cambiato nome in “Rafazzi di Milano”.
Umberto Tosi l’ho conosciuto li e penso che molti altri ragazzi e ragazze che erano li sono passati da Sestri. Se qualcuno di voi è stato in via Venini sappia che sono conservate delle cartelle personali con i documenti dei ragazzi e delle ragazze dell’Istituto. Se qualcuno è interessato, questi documenti sono conservati presso l’ASP Golgi Redaelli in via Olmetto 6 a MIlano. Io ci sono stato e trovato molti dei miei documenti,n tra cui lettere dei miei genitori, l’elenco delle date dei permessi di uscita, commenti degli educatori, ecc. ecc.
saluto a tutti. raul Lentini lentinihome@libero.it
HO FATTO UN GRUPPO SU FACEBOOK ” ANCHE IO SONO STATO IN CONVITTO A RECCO VILLA TIGELLIUS” DOVE SONO STATO BENISSIMO E HO RITROVATO DIVERSI AMICI DI ALLORA COMPRESO DIRETTORE ED EDUCATORI E AMICI DI RECCO DOVE ANDAVAMO A SCUOLA PER LE MEDIE. NON RICORDO LA VIA DELLA COLONIA A.RICCI A SESTRI LEVANTE.SE QUALCUNO SE LA RICORDA ME LO PUO’ SCRIVERE. CI SAREBBE TANTO DA DIRE SU QUEGLI ANNI GIA’ DIFFICILI PER NOI CHE AVEVAMO PROBLEMI IN FAMIGLIA E CHE INVECE DI ESSERE PROTETTI E AIUTATI COME BAMBINI VENIVAMO MALTRATTATI SENZA POSSIBILITA’ DI SFUGGIRE. IMPOTENTI DI FRONTE A UN DESTINO AMARO E TRISTE E STRAPPATI DALL’AFFETTO DEI GENITORI IN BALIA DI DONNE CON UNA DIVISA CHE PROFESSAVA AMORE PER IL PROSSIMO E CHE INVECE SFOGAVANO LO LORO INFELICITA’ SU BAMBINI INNOCENTI. UNA DOMENICA MATTINA UMBERTO TOSI FECE MALE IL CUBO DEL LETTO E SUOR ILDEGONDA INIZIO’ A MENARLO FINO AD AVERE LE MANI PIENE DI SANGUE, SUO E DI UMBERTO CHE NONOSTANTE LE BOTTE SI RIFIUTAVA DI RIFARE IL LETTO, QUANDO UN BAMBINO DISTURBAVA DOVEVA PRESENTARSI A SUOR ILDEGONDA E DICHIARARE CHE ERA STATO LUI,LA SUORA DAVA UN MANROVESCIO CON GLI ANELLI NELLE DITA E CHIEDEVA:” COME SI DICE? ” SE IL BAMBINO NON RISPONDEVA LA SUORA RIDAVA LA SBERLA RIFACENDO LA STESSA DOMANDA FINO A CHE IL BAMBINO RISPONDEVA :” GRAZIE SUORA.” DICEVA CHE LO FACEVA PER IL NOSTRO BENE. SCRIVETE NON ABBIATE TIMORE . CIAO A TUTTI BAMBINI E BAMBINE IO PRIMA DI AFFORI E SESTRI LEVANTE SONO STATO TRE ANNI ALL’ORFANOTROFIO COLOMBINI DI PAVIA E LI’ E’ STATA UN’ALTRA STORIA,MA DEVO DIRE LA VERITA’ MENO DRAMMATICA.
Ciao Pietro la via è/era via Sara 86 Sestri Levante….
Grazie Simone, l’ho trovata e la tristezza e’ l’unico sentimento che ho provato. Comunque grazie.
Capisco benissimo Pietro…