Questa è una parte di Milano che sta subendo uno dei più significativi cambiamenti degli ultimi decenni. Si è smantellata un’area che ha rappresentato per più di ottant’anni il “polo fieristico” più importante non solo di Milano e della Lombardia, ma addirittura italiano e sicuramente molto importante anche per le relazioni con l’estero.
Ma procediamo con ordine. Era il 1923 quando quest’area alla periferia di Milano venne adibita a manifestazioni fieristiche, sebbene ancor prima – nel 1906 – svolse la sua funzione espositiva durante l’Expo (pardon, l’Esposizione Internazionale) che vide Milano protagonista mondiale delle emergenti relazioni commerciali fuori dai confini nazionali.
E’ sufficiente pensare che già nel 1923 su un totale di 2366 espositori ben 713 erano esteri, pari a poco più del 30 percento.
Indubbiamente la storia della Fiera di Milano è affascinante e per questo rimando a letture specifiche, ma vorrei qui ricordare in particolare l’evento che ogni mese di aprile puntualmente si presentava regalandoci persino dei giorni di vacanza extra da scuola: era la Fiera Campionaria.
La RAI iniziava straordinariamente le trasmissioni alle 10 del mattino (normalmente iniziavano nel pomeriggio verso le 17…) e “propinava” ogni anno – per tutta la durata della fiera – gli stessi film (rigorosamente in bianco e nero, visto che la televisione a colori era ancora arrivata) con tutti quei grandi attori come Vittorio De Sica, Amedeo Nazzari o Aldo Fabrizi… un passato tutto sommato ancora “vicino” da un punto di vista temporale, ma così lontano, se pensiamo alla velocità con cui oggi tutto si muove.
In quegli anni quando sul “secondo canale” iniziava un programma, sul “nazionale” compariva un indicatore (una freccetta) che lo segnalava… provate a raccontare OGGI ad un qualsiasi ragazzo di 15 anni che non più tardi di quarant’anni fa c’erano solo due canali televisivi e vedrete la sua espressione incredula 🙂
Ma noi in questa sede desideriamo occuparci della nostra Vecchia Milano e non della televisione, per cui iniziamo a gustarci quel capolavoro – spero che condividiate la mia opinione – che è la fontana delle Quattro Stagioni, opera di Renzo Gerla del 1927, collocata in piazzale Giulio Cesare.
Milano non ha un importante numero di fontane come altre città, ad esempio Roma, ma sono convinto che quasi tutte rappresentino in modo più che rispettabile la nostra città.
L’architetto Renzo Gerla ha realizzato – oltre alla sopracitata fontana – l’Istituto Magistrale Virgilio (costruito tra il 1933 eil 1936) di Piazza Isaia Ascoli che all’epoca si chiamava ancora piazza Tonoli. Inoltre insieme all’ingegnere Gaetano Fassi, esperto botanico, ha restaurato nel 1938 il Giardino della Guastalla, facente parte del Collegio della Guastalla, risalente al 1555.
Purtroppo la fontana oggi è “spenta” e pare che il motivo sia realmente serio.
Consultando (online) questo articolo del Corriere della Sera datato maggio 2009, si viene a conoscenza che la fontana ha un grosso problema con due effetti assolutamente non trascurabili: il consumo enorme di acqua e il relativo costo di gestione.
Un consumo paragonabile annualmente a quello di 4000 famiglie e con un costo per il Comune di 1.200.000 Euro annui. Tutto questo perché a differenza di altre fontane questa sembra che non sia predisposta per il riciclo dell’acqua, ossia non essendo dotata di un circuito chiuso, utilizza sempre acqua “nuova”…
Un secondo problema, a mio avviso, che riguarda questa fontana – bellissima, lo ripeto – è proprio la sua ubicazione; un piazzale “immenso” in cui confluiscono almeno otto tra vie e viali, ma… che è terribilmente deserto! Via Buonarroti e i viali Ezio e Belisario sono strade mediamente trafficate, mentre il lato “nord” della piazza non viene quasi mai percorso (via Spinola e via Senofonte).
Rimane il fatto che la fontana è nascosta alla vista e risulta quindi essere un monumento “sconosciuto” alla maggior parte dei cittadini. Si spera solo che con l’apertura di CityLife quest’opera inizi ad essere valorizzata come merita.
Il dritto, lo storto e il curvo (220, 190 e 170 metri di altezza rispettivamente) sono i curiosi nomi delle tre torri che svetteranno sullo skyline della ex fiera campionaria, ma la promessa di un’area verde di 170.000 metri qudrati dovrebbe aiutare a “digerire” la vista di questi giganti.
Quest’opera così imponente risparmierà però dalla demolizione un pezzo di storia: il vecchio Palazzo dello Sport inaugurato nel 1925 e opera dell’architetto svizzero Paolo Vietti Violi, che si chiamerà Palazzo delle Scintille; in effetti il palazzo aveva già perso il suo scopo “sportivo” già da parecchio tempo, in quanto era stato “inglobato” nei padiglioni adibiti alle esposizioni fieristiche (più precisamente il padiglione 3).
La fotografia risale al 1925, per cui alcuni dettagli non sono più identificabili, ma rimane comunque la bella cupola, alta 32 metri, che nelle panoramiche è sempre molto visibile, come nella immagine a chiusura di questo articolo (sul lato destro del perimetro fieristico).
Per concludere ritengo che il quartiere Fiera grazie ai lavori in corso (che dovrebbero terminare nel 2014, quindi in tempo per l’Expo 2015) certamente ne guadagnerà in modernità e servizi (la fermata Tre Torri della MM5 sarà proprio all’interno dell’area) e grazie anche ad alcune premesse, tutta Milano dovrebbe risentirne in positivo.
Aree a verde, nuove piste ciclabili, divieto di circolazione alle autovetture (almeno in superficie) e qualità dei trasporti dovrebbero contribuire a rendere CityLife il fiore all’occhiello di una nuova Milano che si vuole presentare all’altezza dell’appuntamento del 2015.
Chissà se anche la nostra fontana Quattro Stagioni vivrà un suo momento di gloria…
…chissà che un giorno qualcuno possa guardare queste foto e provare le stesse sensazioni che proviamo noi quando guardiamo le immagini di quella Milano attraversata dai navigli…
Ciao!! Sono nato nel ’61 e quando ero piccolo mio padre mi portava alla “Fiera Campionaria”. Mi sembra di ricordare che una porta di accesso si chiamava “Porta Meccanica” e mi faceva una grande impressione. Direi (se la memoria non mi inganna) che era caratterizzata da un ampio arco in tubi innocenti, o qualcosa di simile. Ho provato a fare una ricerca su internet ma non ho trovato nessuna immagine. Nemmeno Google Map mi é stato di aiuto. Evidentemente é stata demolita nell’ambito dei lavori per la realizzazione di City Life o ancora prima. Qualcuno ha a disposizione qualche vecchai fotografia? Grazie.,
Mi associo a Fabio con le domande e con i ricordi:
Porta Meccanica- La mente svolazza libera. Per me era di sicuro la zona meno appetibile della Fiera, almeno ai miei occhi di bambino, in quanto, alle gru e ai laminatoi, alle presse, preferivo il Padiglione Giocattoli e il Palazzo delle Nazioni, dove rimpinguavo di opuscoli vari la gialla borsa del Viamal (se ravano in cantina, penso di trovarne ancora qualcuno).
E qui finiva il mio interesse precipuo per la Fiera….
Venivo poi trascinato a forza nel Padiglione dei Mobili e in altri Padiglioni noiosi, e verso sera, magari sollecitati al suono delle sirene, finalmente si usciva…tapasciando… appunto da Porta Meccanica, che però non ricambiò mai la mia antipatia in quanto, nelle sue vicinanze ho mangiato dei biscotti cucinati, al momento, da un forno continuo, dove un’altra volta mi hanno regalato un tagliacarte in plastica appena stampato, e dove, a mia mamma e alla Sig.ra De…. provvidenzialmente regalarono un foulard impermeabile, subito usato in quanto venimmo investiti da una improvvisa scrosciante pioggia primaverile…
Era la porta con le fiamme che accese il giorno dell’inaugurazione, all’entrata del Ministro di turno, venivano poi spente l’ultimo giorno…..
Ma una cosa di quella Porta mi aveva fortemente colpito…
la grande statua “in materia plastica” che dominava il padiglione, a sinistra entrando, quella che si appoggiava
ad una grande ruota dentata….Mi ricordo, addirittura, che la sua posa era stata documentata da una “Settimana Incom”…quei noiosi notiziari che venivano proiettati nei cinematografi nell’intervallo fra un atto e l’altro del film.
Nemmeno io ho trovato foto particolareggiate della Fiera, almeno nelle biblioteche da me esplorate….
Va bene city-life e le demolizioni …Ma che fine ha fatto quella statua? E’ stata gettata? E’ stata fusa? E’ stata posizionata da qulche altra parte?
Grazie.
Sono del ’63 e della Fiera ricordo il cappello da cowboy in pelle che puzzava da far schifo e che manteneva questo olezzo per mesi.
Mia mamma me lo buttava via dopo qualche mese stufa di sentire quel tanfo in casa.
Purtoppo se verrà realizzato il progetto di riqualificazione della piazza secondo i desiderata di Citylife, la fontana verrà nascosta da 2 filari di alberi e nessuno potrà goderne. Comunque siamo nel 2011 e credo che tecnicamente il problema di riciclo dell’acqua possa essere risolto, ovviamente nn a costo zero, ma neppure con oneri pazzeschi.Credo che sia talmente ovvio che ne valga la pena.
Piccola curiosità…o Mission impossible – io ben mi ricordo…che all’esterno del Padiglione della Meccanica sopraelevata al piano stradale alla fine degli anni 50 avevano collocato una statua allegorica che si appoggiava ad una grande ruota dentata (tutto il gruppo completamente in plastica…disse la Settimana INCOM). Non poteva che crear scalpore a quel tempo…poi sarebbe arrivato il Moplen. Ho cercato dappertutto ma non ho trovato una singola foto che la riprendesse… pensare che era ben visibile sia all’uscita che all’entrata…da Porta Meccanica (se non sbaglio quella con le fiamme…ma la memoria potrebbe tradirmi). Qualcuno ha evidenza di ciò? E nel caso che fine può aver fatto? Fusa…Distrutta….Nel Parco di qualche magnate….Grazie…
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che bella che era io abitavo vicino la fontana era stupenda la fiera i paninitutte belle cose e ricordi era appena uscita la sprite ti davano gli omaggi poi cera tutto le bambole i giochini i padiglioni delle navi che bei ricordi con mamma e papa e tutte le famiglie grazieee
Oggi per caso sono passato in quella zona, ho visto una recinzione metallica che impedisce di vedere la fontana. All’interno deve esserci un cantiere e la povera fonte se ne sta lì tutta sola e all’asciutto. Uno scempio, una cosa triste.
quanti ricordi…….bigiare la scuola per andare in fiera con gli amici e compagni di scuola……il panino con i wurstel e crauti e la birra, poi via, a raccattare depliant, adesivi, a visitare il padiglione dell’Enel con queste musiche avveniristiche e surreali…viene il magone…..
Direi Che la Fontana delle Quattro Stagioni sta cominciando a rivevere una nuova Primavera.
#LungaVita a quest’opera meravigliosa e incredibile, un’oasi antica, un momento di pace e tranquillità nelle frenetiche giornate targate #terzomillennio e #citylife, il tempo in cui viviamo, che ha bisogno più che mai di ossigeno e pace.
E in questo luogo, anche solo per pochi minuti, tutto torna a scorrere nel pacifico ritmo della natura…grazie #ErosPellini e #RenzoGerla #immortali