A guardare le fotografie di piazza Carbonari e delle vie limitrofe scattate prima degli anni ’60 si fatica a riconoscere i luoghi e sembra di essere in tutt’altro posto.
Per i più giovani potrebbe essere necessaria qualche spiegazione: quella “collinetta” che si vede in basso al centro è (o meglio, sarà) piazza Carbonari che nel piano regolatore in essere nel 1912 costituiva il punto di massima sopraelevazione (artificiale, è evidente) per permettere la continuità della Circonvallazione delle Regioni scavalcando la ferrovia.
Ferrovia che verso destra (riferendosi alla foto), percorreva in superficie tutta l’attuale viale Francesco Restelli (patriota, 1816-1890) mentre in direzione opposta transitava lungo la via Stefini.
Evaristo Stefini (ingegnere, 1868-1935), fu il progettista del “Villaggio dei Giornalisti”, un’area di abitazioni residenziali concepita nel 1911 che avviò praticamente l’urbanizzazione all’esterno dei già citati viali della circonvallazione istituiti con il piano Beruto (dal nome dell’ingegnere che lo stilò nel 1885, Cesare Beruto).
La prima volta che ho visto questa fotografia, qualche mese fa, l’ho fissata per qualche decina di minuti . E’ cambiato tutto. Manca anche la stazione Centrale…
Prima dell’urbanizzazione c’era solo il Seveso, che scorreva tranquillo (in superficie…) in mezzo ai campi, affiancando dei sentieri che sarebbero diventati successivamente via Angelo Frignani (patriota, 1802-1878) e via Giacomo Carissimi (musicista, 1605-1674); il Seveso nella fotografia di apertura si intravede prima di sparire nuovamente sotto la via Gasparo da Salò.
Questa per esempio è via Frignani ancor prima della costruzione della chiesa di Sant’Angela Merici, che fu costruita tra il 1957 e il 1959.
Si distinguono infatti perfettamente sul fondo un “funghetto” e poco più a sinistra la villa di Luigi Figini (soprannominata la palafitta), di cui abbiamo già visto una fotografia in quest’articolo.
Il torrente che si vede scorrere è ovviamente il Seveso, poco tempo prima della sua copertura e vorrei far notare che non è ancora nemmeno accennata la via intitolata al cardinale Giovanni Cagliero, missionario salesiano che ha operato moltissimo in Patagonia e in tutta l’America del Sud.
Il Seveso… già, che come è documentato anche in carte del 1600 faceva disastri anche allora, proprio come oggi e proprio come nel decenni scorsi.
L’esondazione recente ha certamente causato danni, ritardi nei lavori della linea 5 della Metropolitana e generato una marea (è una battuta involontaria…) di contrattempi a tutti quanti.
Ma è sicuro che anche 59 anni fa, esattamente il 12 novembre del 1951 non scherzava affatto, in quanto a disagi…
Per chi non è pratico della zona siamo in piazzale Giuseppe Massari (patriota e scrittore, 1821-1884) all’angolo con via (o torrente?) Achille Bizzoni (patriota e giornalista, 1841-1905); sul fondo si intravede piazza Carbonari.
Quando nel 1911 Evaristo Stefini progettò il Villaggio dei Giornalisti, la zona di Greco era ancora un comune autonomo, di nome Greco Milanese con annessi quartieri come Prato Centenaro, Segnano e Segnanino.
E certamente non mancava lo spazio per decidere dove collocare le nuove villette del villaggio; i limiti erano quelli imposti dalle (poche) costruzioni esistenti (come la villa Mirabello, tuttora affascinante nonostante i suoi 555 anni), la ferrovia Milano Monza, e il Seveso, che in realtà venne subito canalizzato – e lo è tuttora – sotto il manto stradale.
La seguente cartina mostra una visione a “volo d’uccello” della zona ai tempi della definizione del perimetro del villaggio.
E comunque, tornando a bomba su piazza Carbonari – il cui toponimo è dedicato ai militanti della Carboneria, una società politica segreta fondata nel 1810 – va ricordato che ha assunto il suo aspetto attuale dopo la realizzazione del tunnel ferroviario che ha permesso di smantellare il rilevato di viale Restelli e che oggi permette ai convogli che transitano dalla stazione di Porta Garibaldi di instradarsi verso Monza e, grazie ad una importante rete di raccordi, anche verso altre destinazioni.
Il completamento dei lavori di sistemazione della piazza fu effettuato nella seconda metà degli anni ’60 e proprio negli anni ’60 (nel 1961 per la precisione) l’architetto Luigi Caccia Dominioni, un nome importante per Milano e non solo, progetta e realizza un condominio “borghese” in una zona che – non va dimenticato – alla fine degli anni ’50 era periferia estrema.
Il palazzo è corredato di soluzioni ricercate oltre che nella forma anche nei materiali, ragion per cui – inevitabilmente – in quegli anni generò un fortissimo contrasto con l’edilizia presente.
Questa è un’immagine del palazzo ai tempi della sua costruzione.
Una piazza che sta prendendo la sua forma (quasi) definitiva proprio negli anni ’60 e ’70, quando il traffico ancora scarso permetteva di far giocare tranquillamente i bambini nei “giardinetti” come venivano chiamate le piccole aiuole recintate da una (pericoloso, direi) banda metallica posta a circa 30 centimetri di altezza…
Sono gli anni in cui le famiglie cercano una casa (in affitto, ovviamente, perché l’acquisto era ancora un tabù per tantissimi) fuori dalla Circonvallazione delle Regioni, gli anni che poi porteranno in un batter d’occhio ai frenetici ani ’70 (quelli dell’austerity, ricordate?) e oltre.
Alcuni scatti ci aiutano a fermare non solo l’immagine inquadrata, ma ci permettono anche di provare delle sensazioni, non sempre razionali e oggettive, legate a un periodo che sembra “vicino”, ma in realtà è passato da più di mezzo secolo.
Non vi porta piacevolmente “indietro” nel tempo questa fotografia, che dalla scala in pietra di piazza Carbonari conduce in via Vassallo?
Grande Milano!
nel disegno si vede la Martesana (che ha anche il nome scritto), si vede il Seveso che passa da Pratocentenaro e arriva a quello che poi diverrà viale Zara, ma c’è anche quello che sembra un altro corso d’acqua che non riesco a riconoscere…
Andando sul portale cartografico del Comune di Milano
http://www.comune.milano.it/sit2006/sit2006/ot/home/homesit.asp?idxb=1
selezionando “Area storico-documentale” e successivamente
“toponomastica 1914” e possibile consultare una mappa dettagliata del 1914 (cliccando in alto a sinistra su “Vai alla mappa”)
nella mappa è possibile fare ricerche per toponim i (es “piazza carbonari” o semplicemente spostarsi nella mappa usando le funzioni presenti in alto a sinistra (zoom in, zooom out, pan, …).
Sono indicate anche le vie d’acqua col relativo nome.
Complimenti vivissimi! Da qualche mese collaboro a Wikipedia, quasi esclusivamente su Milano, di cui sono un vecchio innamorato, e la sua idrografia. Insegno, per hobby, cose su Milano. Siete (o sei, visto che spesso ci sono discorsi in prima persona) più bravi di me. Straordinaria l’iconografia, ve lo dice un “saccheggiatore” del civico archivio fotografico dove proprio venerdì non sono riuscito a stanare una vecchia foto del Seveso: eccola lì, in piazza Carbonari.
Ricomplimenti e contento di avere trovato il sito. Cordialmente, Yorick (non un nikname ma il mio pseudonimo da sempre)
Ho letto con interesse un tuo articolo su Wikipedia, Idrografia Milanese, da cui traspare una vera passione per l’argomento. Ti ringrazio per l’apprezzamento del lavoro svolto e sono felice che tu abbia trovato “interessante” la foto del Seveso che attraversa piazza Carbonari per arrivare in via Giacomo Carissimi.
Non escludo che ci si possa risentire per qualche approfondimento sul tema a noi così caro. Ciao.
E’ sufficiente cliccare sul thumbnail qui a lato per ottenere un’immagine ingrandita da cui è possibile leggere il nome direttamente sul fronte dello stabilimento…
Va notato come l’ampio spazio libero che si vede sul fondo è quello che sarà occupato dalla Stazione Centrale (quella nuova…)
Devo proprio cambiare gli occhiali! Ma la stazione centrale solo come cantieri, mi fa dubìitare della datazione: è stata inaugurata nel1931. ordialmente, Yorick
Le principali date relative alla nuova Stazione Centrale segnano dei tempi molto dilatati soprattutto in fase iniziale. Più per motivi politici e d’immagine la prima pietra della Stazione fu postata nel 1906, data in cui fu anche spostato il vecchio Trotter, che sorgeva proprio nell’area prescelta per il nuovo progetto.
Ma il concorso fu vinto dall’architetto Ulisse Stacchini solo nel 1912, quindi all’epoca della posa della prima pietra NON esisteva un progetto, ma solo… un’intenzione!
La prima guerra mondiale e l’avvento del fascismo rallentarono, anzi, fermarono i lavori fino al 1925 quando ripresero a pieno ritmo per consentire l’inaugurazione nel 1931 (il 1° luglio).
La prima fotografia quindi è certamente compresa fra il 1906 (non si vede il Trotter) e il 1925 (si vedrebbero già i lavori in corso). Potrebbero però esserci altre indicazioni (per esempio la data di apertura o di chiusura degli stabilimenti Stigler) che aiuterebbero a restringere ulteriormente la finestra di date.
Penso di poter restringere ulteriormente l’intervallo temporale: dal portale cartografico (il link è nel mio intervento precedente), nel 1914 piazza Carbonari era indicata in ipotesi (tratteggio…).
In una mappa del 1916 edita da Sacchi, il viadotto appare già presente e percorso dai “Trams per Balsamo e Cinisello”.
Sarebbe utile sapere con certezza quando è stato realizzato il quartiere Maggiolina, che nelle foto appare già completato e che nella mappa del 1916 non c’è ancora.
per chi fosse interessato alle mappe…
http://www.skyscrapercity.com/showpost.php?p=53874747&postcount=205
(ringraziando l’utente Minz68, che le ha raccolte).
Quindi direi 1918-1925
Da alcune settimane sono in corso dei lavori di “sistemazione” di Piazza Carbonari. Qualcuno sa cosa stanno facendo? sembrerebbe che la sede stradale venga ristretta ad una singola corsia abbastanza stretta con probabili ripercussioni sul traffico come già avvenuto in via Stefini.
@franco: sicuramente c’è un pezzo di pista ciclabile (credo uno dei famosi raggi verdi).
Riguardo la conversazione fatta l’altra sera riguardo il famoso eliporto di Milano in zona Cagliero – Restelli, ho poi ritrovato il link con le foto riguardanti la discussione fatta sul noto forum di aviazione.
Questo è il link della discussione:-
http://webcommunity.ilvolo.it/elipadana-t3784.html
Spero possa tornare utile per approfondire l’argomento.
Steve
Sono nato nel ’54 ad un indirizzo che non esiste più: Via Alzaia Martesana 2. Ho una foto di quando abitavo in via Carissimi 2, balcone su via Melchiorre Gioia, avevo 11 anni e dietro di me si vede la Martesana scoperta. Amo la Milano che non c’é più, quella della cerchia del naviglio, ma anche quella romana e medievale. Ho scritto un romanzo che ha dei collegamenti coi segnali sottili del passato della città. Ricordo che da bambino, girellando in bici per via della Maggiolina mi chiedevo perchè si chiamasse così. Una planimetria della città a fine ‘800 mi suggerisce che quella via fosse il tratto sopravvissuto della strada che conduceva dritta a Cascina Maggiolina, su cui è stato poi costruito il villaggio dei giornalisti. Via evidentemente precedente alla ferrovia e quindi a piazza Carbonari, di cui mi sembra di ricordare che prima che venisse sistemata coi vialetti, i giardinetti e la piazzetta alta con le panchine, vedevo accumulate le macerie dei bombardamenti del quartiere. O sbaglio?
Fascinosissimo sito. Tutto fantastico, signori. Che poesia. Grazie
Molti la chiamano “nostalgia”. Io preferisco chiamarli “ricordi piacevoli”, anche se a volte un po’ sbiaditi come le passeggiate che facevo da bambino sul ponte di viale Lunigiana per guardare la Martesana che scorreva…
Se vuoi puoi anche indicare il titolo del tuo romanzo con i riferimenti per chi lo volesse leggere. Ciao e grazie.
che dire grazie per le emozioni e i ricordi che tutte queste foto hanno evocato!!
bravissimi! sito estremamente interessante e pieno di ricordi. credevo che il villagio dei giornalisti fosse stato edificato per edificare i giornalisti de ” il giorno “… mi pare di capire che , invece, è antecedente alla fondazione del quotidiano. e le bellissime palazzine liberty intorno a piazza carbonari ? a chi erano destinate ? alti dirigenti delle vicine Pirelli, Breda o ad altri ? grazie
ps: l’osteria tra via cagliero e via ressi, ( esistente fino ai primi anni 60 ) aveva un noime ? grazie
In realtà la foto dell’Achille Bizzoni con l’acqua del Seveso è visto da Piazza Carbonari verso Piazzale Massari non viceversa. Abito in questa minuscola via di 6 numeri civici. Comunque interessante blog. Grazie
Bravissimi e complimenti!
Se posso proporrei una correzione, la foto dell’esondazione del Seveso in via Bizzoni è presa da Piazza Carbonari e non da Piazzale Massari come si dice nel testo: le persone in primo piano sono sulla collinetta della Piazza. Ecco il confronto con l’esondazione di Lugio 2014: https://fbcdn-sphotos-c-a.akamaihd.net/hphotos-ak-xpa1/t31.0-8/p235x350/10358948_10203475205314623_5776778240978224620_o.jpg
Grazie!
Grazie Giorgio, mi era già stato segnalato, ma non ho corretto il post, per fare in modo che i commenti avessero un senso… ma prima o poi lo aggiornerò.
Buongiorno,
abito a Greco e in questi giorni di “io resto a casa” ho inziato a passeggiare per il mio quartiere e dintorni sul web.
Mi è piaciuto molto leggere quanto da voi pubblicato e mi ha incuriosito la prima foto. Qualcuno mi saprebbe dire che cosa è quella grossa costruzione sulla destra? Penso che oggi lì ci sia la scuola elementare di via Muzio, intitolata a Muratori e Menotti Pio. Chi erano questi due personaggi?
Vi ringrazio dell’attenzione