Lasciandosi piazzale Corvetto alle spalle e proseguendo in direzione sud, lungo il viale Omero, imboccando quindi la via San Dionigi, dopo aver “piegato” leggermente verso sud-est, si giunge in via Sant’Arialdo nel borgo denominato nei secoli scorsi Roveniano o talvolta anche Rovegniano.
Nel 1134 un uomo di grande cultura e di forte religiosità di nome Bernardo giunse dalla Francia presso questi luoghi per fondare un luogo di culto, come già aveva fatto nella sua terra d’origine, a Clairvaux nel 1115.
E così nel gennaio dell’anno successivo (1135) iniziò la costruzione dell’abbazia di Chiaravalle (da Clairvaux, appunto) che diede anche il nome al borgo.
La chiesa compresa nell’abbazia è comunque ancora conosciuta con il nome di Santa Maria di Roveniano.
Consiglio di visitare il sito dell’Associazione Borgo di Chiaravalle che oltre ad avere una interessante sezione storica sia del borgo che dell’abbazia, dispone di una photo-gallery che permette una visita “virtuale” dei luoghi non solo storici, ma anche paesaggistici, evidenziando ciò che il parco della Vettabbia ha da regalarci, parco che è integrato con il ben più ampio Parco Agricolo Sud.
Arrivando a Chiaravalle il primo elemento che “salta agli occhi” è indubbiamente la Ciribiciaccola, la torre nolare che svetta dal complesso monastico con i suoi 56 metri di altezza.
La torre si erge partendo dal tiburio, quindi già a circa nove metri di altezza, per poi proseguire con due sezioni ottagonali e terminare con un “cono” di circa 12 metri sovrastato da un piccolo mappamondo e da una croce.
La costruzione della torre non è avvenuta contemporaneamente a quella dell’abbazia ma risale a circa 200 anni dopo (alcune ricerche indicano una datazione compresa fra il 1329 e il 1340); ma oltre a non essere precisa la data di erezione, non è nemmeno certo l’autore di tale opera, sebbene si ritenga che sia lo stesso Francesco Pecorari – architetto cremonese del XIV secolo – che ha realizzato altre due torri, per la verità molto simili nei tratti significativi: il Torrazzo di Cremona e il campanile della chiesa di San Gottardo in Corte di Milano, la chiesa sostanzialmente annessa al Palazzo Reale.
Le somiglianze e la datazione di massima delle tre opere confermerebbero la “mano” del Pecorari al quale è dedicata in suo onore la via su cui si affaccia la chiesa di San Gottardo in Corte.
L’interno dell’abbazia è un posto molto particolare: varcato l’ingresso duecentesco sembra di immergersi in un’altra realtà, forse in un altro tempo. Le colonne portanti (qualcuna messa in sicurezza con enormi fasce metalliche) incutono soggezione per la loro maestosità, le volte, gli affreschi… ma un elemento – è un giudizio personale – che toglie il fiato è il coro ligneo.
Un’opera del 1645 preziosamente intagliata con gli episodi della vita e dei miracoli di San Bernardo; l’intagliatore fu Carlo Garavaglia (che era anche scultore) che lo realizzò con 78 stalli, 39 per lato su e articolati su due livelli.
Certamente non meno importanti e affascinanti gli affreschi nella navata centrale dove è situato il coro, attribuiti al Genovesino ossia Bartolomeo Roverio (1577-1630) che li realizzò a partire dal 1613.
Alle ore 15 viene generalmente aperto il portoncino che conduce al chiostro del monastero; l’operazione è preceduta dai rintocchi della campana della torre nolare, azionata a mano da un frate che la fa risuonare più volte tirando e rilasciando ritmicamente quella lunga corda, la quale con le sue ampie oscillazioni, esercita sui presenti un potere quasi ipnotico…
Fino al 1923 comune autonomo, dal dicembre di quell’anno Chiaravalle fa parte del Comune di Milano, sebbene il vecchio borgo – che ha fortunatamente conservato molte delle sue peculiarità – sia ancora topologicamente ben identificabile e praticamente “staccato” dal tessuto cittadino.
Ed è sufficiente oltrepassare la ferrovia, lasciando l’abbazia alle spalle, per entrare nella parte abitata e rendersene immediatamente conto: tutto, dai negozi alle trattorie, dal traffico ai rumori non ha nulla a che vedere con quello che accade poche centinaia di metri più a nord.
A proposito di trattorie… da 120 anni Chiaravalle ospita l’Antica Trattoria al Laghett, nome che deriva dalla presenza di un piccolo laghetto, ormai sparito, che probabilmente era alimentato dalle acque della Roggia Vettabbia.
La trattoria è proprio sulla via principale, via Sant’Arialdo, in prossimità della cappelletta visibile nella fotografia e le recensioni parlano di una ottima cucina tipica milanese tradizionale. Penso che andrò a trovarli, ovviamente solo per poter confermare le voci…
Mi raccomando, bere sempre con moderazione.
Molto suggestivo come tutti gli altri tuoi lavori.
certo che anche qui, avrebbero potuto tenere la facciata del 600…
La guglia è bellissima.
Credo che sia finita da qualche mese (forse marzo) un’opera di complessi restauri per recuperare la bellezza degli affreschi e i lavori sono durati – mi pare – otto anni.
L’importante è che un certo giorno si sia deciso di smetterla con le demolizioni “vandaliche” per iniziare con una seria opera di recupero dei beni antichi. Purtroppo ciò che è perso…
Sono assolutamente d’accordo con te sulla bellezza della guglia.
un commento che non ha niente a che fare con la bellezza dell’architettura del luogo e le sue opere ivi annesse.
aggiungo solo qualche notizia:nella trattoria citata si mangia parecchio bene;il problema è quando si arriva e quando si esce da quella zona dove c’è l’unico depuratore che Milano attendeva da decenni che finalmente è stato realizzato qualche anno fà.l’aria è gioco forza maleodorante,ultima notizia Giorgio Gaber e Ombretta Colli li si sono sposati e per questa ragione Ombretta li ha voluto si celebrasse il funerale del marito.
NB
Per i più curiosi indagate sulla vita di Sant Arnaldo avrete delle belle sorprese che vi porteranno nella notizia in giro della lombardia e non solo.
Grazie dei tuoi commenti, Biagio, e ora più di prima sono convinto di andare ad assaggiare le specialità dell’Antica Trattoria al Laghett.
Per quanto riguarda sant’Arialdo consiglio, per chi desidera approfondire l’argomento come suggerisce Biagio, di partire dalla scheda disponibile in Wikipedia, da cui si può accedere ad altre risorse tramite i “collegamenti esterni”.
Visto che l’hai citato, rivolgiamo un caloroso saluto al grandissimo Giorgio Gaber, sicuri che lo ascolterà.
Vi ho trovati…e sono un po’ grafomane….La Trattoria del Laghetto l’ho frequentata solo due volte in occasione di due matrimoni…il primo nella “notte dei tempi” nel 1958, c’era il laghetto e tanta vegetazione, anche un banano, molto bello per noi bambini fra un piatto e l’altro….nell’altra occasione, ormai, il laghetto era asciutto…peccato….anche perchè fu motivo di dileggio da parte di uno di Villapizzone…
Per quanto riguarda l’Abbazia, invece, è un vanto abitarci vicino, un’occasione che non ho mai fatto perdere ai vari amici….A trovare il giorno giusto….forse sabato pomeriggio, poi ci sono delle visite guidate molto interessanti, esaustive, …pletoriche disse un mio amico (ma era stanco)…..
Per i curiosi: ricordo che i monaci cistercensi, nel 1299, validi ospitalieri, con propaggini cittadine nella zona della Crocetta (zona di spitali di varie congregazioni, causa la sua comoda posizione da e per Roma) furono coinvolti nell’oscura eresia dei Felicini, avendo accolto le spoglie della beata Guglielma, pia nobildonna boema, che giunta a Milano aveva raccolto intorno a sè un circolo pio e devoto, dedito alla carità. Morta in grazia fu portata a Chiaravalle e sepolta in loco. Addirittura l’anno seguente gli accoliti tornarono la diseppellirono e la ripulirono devotamente. A costei, dopo la morte succedette suor Maifreda che continuò la confraternita, trasformandola, si dice, in un movimento femminista ante-litteram, cerimonie religiose in cui le donne, meglio lei: “vestiva i paramenti sacri, celebrava la Messa…” Qualcosa andò oltre in quanto pare che Maifreda uscì a dire di essere la reincarnazione femminile di Dio, dopo Cristo…un po’ di autostima…che diamine. L’Inquisizione allungò le orecchie….partirono denunce terribili…messe nere…orge….ci fu un processo con le classiche torture e in poco tempo arrivarono le condanne….molti crocisegnati e tre arsi al rogo: Suor Maifreda….un accolito maschio, il Saramita ed un’altra donna…. Pare fosse coinvolto anche un Visconti….La damnatio memoriae ha comunque tramandato il lato oscuro del racconto e spesso nei libri di storia cittadina
si insiste su questo aspetto….Un chiaro resoconto lo si può trovare in: Guglielma e Maifreda-un’eresia femminista-Luisa Muraro-Ed. La Tartaruga…libro ormai introvabile però.
Il cimitero del convento che mi consta non è compreso nel giro istruttivo (come ad esempio alla Certosa di Pavia) dovrebbe avere ancora le tracce murarie e pittoriche della tomba della beata…..Non ho mai provato a chiedere notizie di quanto sopra ai frati…per non ottenere rifiuti, dato l’argomento, o quanto meno sguardi sospettosi d’eresia….
Giorno consigliato per la visita all’Abbazia:
Domenica all 16.00
Guida pletorica ma informata ed efficace, il giro dura circa un’ora, fra “lectio magistralis” seduti in chiesa e camminata effettiva…
Eccezionali gli affreschi di “scuola giottesca” recentemente ritrovati…..
Vale proprio la “pena” (ma più il gusto) di andarci.
Il giro è gratuito ma chi vuole può lasciare un’offerta all’uscita….e visto il gioiello da preservare sono pochi coloro che non lasciano qualcosa…..
Bello….da autoctono posso affermare….repetita juvant…
Finalmente posso confermare la qualità della “Trattoria al Laghett” dove – oltre a mangiare bene – si può godere di un bel giardino, se il tempo lo permette, e ieri lo ha permesso…
Una nota sula Vettabbia: aveva l’acqua veramente trasparente: indice di elevata pulizia o solo i depuratori che funzionano molto bene? Mah…
Sempre bella la Ciribiciaccola…
L’unica nota “dolente” della giornata è accorgersi che molta gente (e non sono solo stranieri…) si dimentica – quando è all’interno dell’abbazia – di essere in un luogo di preghiera. Desidero ricordare, solo come esempio, che i telefoni vanno spenti quando si entra in chiesa…
Mala tempora currunt…..Accaduto qualche giorno fa….durante una celebrazione battesimale a Rozzano…. Esterno chiesa, cartello esplicito:
– Abbigliamento castigato –
– Contegno consono –
– Si prega spegnere i cellulari!-
Sacerdote: “Santo, santo…” –
Da uno scranno a fondo chiesa: “jingle#jingle…”
Sguardi irritati in direzione di….
Dallo stesso scranno: “Mphfff!!!” – Mano veloce sul tasto “off”
Sguardi rasserenati ritorno alla celebrazione….
Dopo poco, sacerdote: “Padre….”
Da un altro scranno: “Jingle# jingle#jimgle###”
Sguardi irritati in direzione di….
E da quello scranno, a voce alta: “Sììì…pronto…e ma dove… ecc.ecc.”
Sguardi indignati in direzione di… e commenti vari, mentre la giovinastra dall’abbigliamento “poco consono”, usciva dall’assemblea, giulivamente parlando…
Tre infrazioni in un colpo solo…che mira!!!
Quindi ritorno al rito….con poco spirito cristiano…..
Ma torniamo a noi, anche durante l’ultima mia visita a Chiaravalle improvvisamente ci fu una chiamata, durante la conferenza, ma il relatore fulminò il desso con una battuta sferzante…costui fece pubblica ammenda…mentre cinquanta silenziose dita premevano “off” : A se sa maj….”
Mi fa piacere che la Trattoria abbia mantenuto la sua nomea gastronomica pur a scapito della veridicità del nome commerciale. E’ vero la Vettabia in quel punto fa quasi “impressione” tanto è pulita, rispetto a un chilometro prima, non ancora passata per il depuratore…..
L’abbazia, ora è raggiungibile anche attraverso un parco “in fieri”, ancora misero (ma anche il Parco Forlanini nel 1970 faceva pena). Soprattutto, ci ha guadagnato con la chiusura del tratto ferroviario che passando dietro l’abside, durante le messe e le celebrazioni e, magari, durante le celebrazioni di canto gregoriano, vanto dei monaci, disturbavano il tutto con gran rumore e tremolii….ora, le autorità si stanno domandando sul da farsi per usare al meglio quel percorso, una volta tolti i binari….una pista ciclabile….una futura metropolitana leggera….una strada a 2,4,8 corsie….noi speriamo per la prima ipotesi….mah!!!!
Per Ottavio: ma la linea ferroviaria era quella per Pavia?
eliminata completamente o hanno variato il percorso?
Personalmente sono contrario a perdere la memoria delle linee ferroviarie e delle tramvie.
Quindi vada per una tramvia (magari affiancata da una pista ciclabile).
E per favore non parlatemi di “Metropolitana leggera” o “Metrotramvia” spesso nominate a sproposito come simbolo di modernità, in contrapposizione alle metropolitane “pesanti” (sia chiaro, non ce l’ho con te Ottavio).
Le metropolitane leggere e le metrotramvie a Milano c’erano già… si chiamavano semplicemente tramvie e facevano il loro sporco lavoro. Sarebbe semplicemente bastato ammodernare l’infrastruttura ed il materiale rotabile, anzichè smantellarle.
Perdonatemi lo sfogo, ma ogni volta che sento che viene dismesso un binario, mi prende male…
Mi rispondo da solo…
Ho guardato con Google maps: hanno fatto una variante per aggirare Chiaravalle.
Giusto per far capire di cosa stiamo parlando…
Durante un breve giro per le strade di Chiaravalle (anzi, una sola strada, via San Bernardo) mi sembra di aver visto i vecchi binari troncati in corrispondenza – credo – di un passaggio a livello, non più esistente.
Un nuovo sopralluogo si rende necessario: sarà un’occasione per tornare a visitare il borgo… e la trattoria 🙂
@ Gabriele
Confermo è la vecchia Pavia-Genova ora spostata più a Est a vantaggio della stabilità dell’Abbazia nessuna perdita di strada ferrata, magari un ammodernamento…sono con te per il mantenimento e lo sviluppo delle ferrovie, magari con più efficienza…dovresti studiare la linea della Cisa (miei 10 anni di spostamenti penosi) linea bistrattata eppure potenzialmente così utile (a te smentirmi)….
@ vecchiaMilano
Appena dopo la trattoria a sinistra dopo la cappelletta c’è il passaggio a livello abbandonato, non ho notato le rotaie tranciate…era comunque un passaggio a livello abbandonato anche “in servizio” in quanto poco più avanti a sinistra costeggiando la Vettabia c’era un sottopassaggio che evitava noiose soste agli abituali fruitori della strada…
E’ un luogo che varrebbe la pena valorizzare sempre più, cosa che i monaci tentano di fare organizzando concerti vari, soprattutto durante l’estate, non fermandosi alla mera ammirazione dell’antico…Che il verde sia con noi…
Per finire mi permetto di consigliare ai “topi di biblioteca” un
prezioso libro che, tempo fa, mi è capitato fra le mani per caso, grazie ad un’ addetta della biblioteca comunale che frequento…una volta restituito, però, non l’ho visto più.
– L. Chiappa Mauri, G. Fantoni:
Libro de li prati del Monastero di Chiaravalle – Prov. di Milano – Graf. g.ss. Arzago, Bergamo, 2001.
Un libro fra storia e catasto monacale con carte topografiche
interessanti….chissà se possibile recuperarlo, magari presso il convento stesso….
Buon appetito in trattoria….a memento: visita guidata ufficiale ogni domenica alle 16.00….dopo un lauto pasto avviarsi nel parco (in fieri) per una camminata in attesa della visita…così vedendo che la zona è frequentata si può anche allontanare qualche brutta idea edificatrice….a riscriverci…
Ho letto su wikipedia…
http://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Pontremolese
vedo che molti tratti sono ancora a binario unico, principale ostacolo per l’efficienza di una linea.
se può “consolarti” anche la linea Adriatica, sicuramente più importante della Pontremolese
http://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Adriatica
presenta un tratto di 35 Km (Termoli-Lesina) ancora a binario unico, di cui solo in questi giorni si è trovata la soluzione.
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDCategoria=273&IDNotizia=423462
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=425076&IDCategoria=273
Da leggere perchè molto istruttivo…
Non vado oltre perchè siamo molto Off Topic.
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Ciao…
Abito a Chiaravalle M.se Vicino al ex-sottopassaggio F.S. Hai per caso altre foto del borgo di Chiaravalle?
@Sandra Paggetti: Scusa il ritardo ma ho visto solo ora: Googlee immagini – skyscraper – milano sparita: dalla pag. 1463 in poi ci sono pregevoli foto di Chiaravalle d’antan…saluti e buone feste….
il passaggio a livello di cui parlate è il ricavato della vecchia “fermata” e non stazione di quella che fu la linea MI/PV/Stradella si fermava il treno delle 19 ,… e del mattino in entrata a milano.. ma noin i treni per Genova che fermavano a rogoredo stazione…