Una tarda mattinata in un chiaro giorno autunnale o forse, meglio, invernale. Un insolito impianto artigianale immerso nella brughiera.
Nella fotografia aerea, qui sotto riportata, si nota a sinistra una bassa costruzione, forse un allevamento di suini; a destra in alto quello che si direbbe un piccolo depuratore.
Il tutto costruito in un avanzo di terreno con i negletti resti di un antico raccordo ferroviario ormai dismesso e arrugginito.
Quasi tutto sbagliato! Arrugginito e dismesso il raccordo lo è veramente. Anche la foto è scattata nella tarda mattinata di una giornata evidentemente compresa fra il tardo autunno con gli alberi calvi e la prima primavera. Quella ancora fredda e nuda.
Per il resto non siamo nella brughiera, e quello che vediamo non è un impianto artigianale. Siamo, se non proprio nel centro di Milano, abbastanza dentro da arrivarci in bicicletta. L’area è compresa fra viale Mugello e via Lombroso.
Fuori campo, a destra degli alberi che si vedono in basso, c’è un grosso capannone e un vegetariano preferirebbe non sapere ci facciano lì dentro. Ma credo che nel capannone basso a sinistra, quello col tetto verde e tutto quel settore dell’impianto, abbia a che fare con il pesce… ?
E perché vi avrei tediato con questa scarna visione, tratta da Bing? È anche piuttosto tristanzuola con questo prato giallastro e neorealista, con i tetti grigiorossoverdi che sembrano necessitosi di manutenzione o rinnovo.
Ma per i binari, è ovvio! Voi poveretti che vi sorbite le mie peregrinazioni ferroviarie lo avete capito subito! Cos’hanno di speciale quelle due rotaie arrugginite e inerbate (neologismo, inserite nell’erba fino al collo)?
Sono l’ultimo resto, sconnesso e dimenticato, della gloriosa linea ferroviaria Milano-Bologna che fino al 1931 faceva correre i treni dalla città felsinea al centro della Capitale lombarda. E viceversa.
Evidentemente si sono dimenticati di distruggerla del tutto quando il traffico dei treni è stato spostato alla nuova Centrale e deviato “sopra” Viale Corsica e non più “attraverso” viale Corsica.
Beh, non è andata proprio così.
Nel 1911, 20 anni prima che il traffico ferroviario venisse deviato alla nuova Centrale, dove il binario corre (abbastanza) diritto c’era la linea vera e propria mentre più o meno nel punto dove si vede il cemento coprire il tracciato di ferro, c’era un bivio; un sistema di scambi.
Questo permetteva ai treni di essere instradati da sud direttamente nella stazione di Milano Porta Vittoria, ottimo scalo merci quando ancora gli scali merci avevano una funzione all’interno del sistema italiano dei trasporti.
Dopo l’apertura della Centrale scomparve il bivio ma rimase il binario. Utilizzato come raccordo merci da Porta Vittoria. Quando poi lo scalo fece la sua triste fine il raccordo venne limitato e quindi totalmente dismesso e richiuso entro le mura del Mercato Bestiame.
Evidentemente quel pezzo di binario, proprio in fondo al terreno non edificato, costava meno lasciarlo che demolirlo.
Ed ecco, copiato dal gentilissimo Giorgio Stagni che tante mappe di Milano fornisce al popolo del web, il pezzetto della carta del 1930 che mostra (l’ho evidenziato) il tratto di antica ferrovia di cui stiamo leggendo.
Non pretendo di aver fatto la scoperta archeoindustriale del secolo, per carità. Però di questi binari non no ho ancora trovato traccia in nessuna pubblicazione nel web, nemmeno nelle pubblicazioni e nei forum popolati di ferromaniaci e/o inseguitori di antichi ricordi.
Mi è capitato di notarlo un paio di anni fa mentre cercavo materiale per il mio modesto saggio Oggi è un ora di viaggio che parla della costruzione della strada ferrata tra Milano e Bologna.
Ve lo regalo tutto. Il binario, non il libro (di cui però potete leggere un estratto cliccando sul link).
Da due anni mi chiedo se non sia possibile fermare il degrado fisico e magari mettere qualche cartello come si fa con i palazzi storici. In fin dei conti sta lì da quando è nata l’Italia.
Oggi dovrebbe andare di moda.
I binari, anche quando dismessi, talvolta si prendono le loro rivincite…
Basti pensare al tracciato delle strade che delimitavano la stazione ferdinandea, oppure ai viali che un tempo ospitavano la vecchia cintura nord dalla stazione centrale di P.za Fiume fino al bivio Acquabella, ed ancora alla cintura Ovest (ed annesso scalo Sempione), frettolosamente dismessa, ma ancora leggibile guardando con attenzione le mappe stradali.
E quasi come una nemesi, tra le ipotesi per un secondo passante, il tracciato più probabile sarebbe quasi perfettamente sovrapposto all’ex Cintura Ovest…
In tema di Porta Vittoria, mi sono chiesto perchè non si sia voluto mantenere almeno il fabbricato viaggiatori, opportunamente ristrutturato.
PS: una curiosità… nella mappa del 1930 sembra che la ferrovia diretta alla vecchia Centrale sottopassasse sia i Binari provenienti da Porta Vittoria, sia Via Piranesi, per poi proseguire, com’è noto, in rilevato.
Non avendo trovato immagini corrispondenti, era effettivamente così, oppure la ferrovia era a raso?
In ogni caso dove cominciava il tratto in rilevato?
Ancora grazie ed auguri di Buon Anno
In quest’ottica segnalo a tutti di guardare sulla piantina di Milano come è fatta attualmente la Via Francesco Dall’Ongaro, ha quell’andamento apparentemente inspiegabile rispetto al reticolo delle traverse di Viale Argonne ma in realtà era proprio l’andamento della ferrovia che dal bivio Acquabella (Via Sidoli-Piazzale Susa) proseguiva verso i binari raccontati in questo articolo del blog
Innanzitutto scusatemi per il ritardo. Sono stato (e sono) davvero molto impegnato. Quelle poche righe che avete letto sopra sono di un paio di mesi fa…
Alcune rispostine veloci: anch’io ho notato che la carta del 1930 sembrerebbe indicare un sottopassaggio in Via Piranesi. Che dire… Non ho elementi per affermare che così fosse. E, ragionando, direi che il sottopasso non c’era. Anche perché la logica dell’ingegneria e della fisica mi portano a preferire una soluzione che mantenga i binari in piano (è più difficile far salire i treni che le auto). Spero che qualche milanese doc (o altri, in effetti) sia in grado di dare la risposta definitiva.
Per il rilevato, in un forum di appassionati di vecchie foto della città 🙂 – qualche tempo fa- ho visto alcune foto di Bivio Acquabella. Era addirittura più basso della strada (vado a memoria, eh!) quindi il rilevato partiva da un punto imprecisato (a me) a ovest del bivio stesso. Ma non doveva essere troppo lontano dato che, come si sa le pendenze ferroviarie devono essere lievi. Molto probabilmente iniziava nei pressi del casello utilizzato dai deviatori per smistare il traffico verso Venezia o verso Bologna. credo che quel casello esista ancora, incorporato in un edificio. Ma è un “segreto” non mio e devo chiedere un permesso…
Sul disegno delle strade -e non solo- nei pressi del citato bivio ho mandato qualcosa in redazione. Se verrà ritenuto interessante, immagino che verrà fuori. e sto provando di trovare il tempo per qualche osservazione sulla “forma urbis” nata dalla Stazione Porta Tosa. In realtà è maledettamente difficile scrivere poco ed essere esauriente…
E poi, me ne rendo conto, questo blog è pervaso da altro tipo di partecipanti. La povera storia limitata ai binari – più o meno rugginosi – non sembra attirare molto interesse. Non me la prendo, ci mancherebbe, (l’interessato sono io mica tutti) ma ne prendo atto.
Infine, e scusate ancora per il ritardo, Buon anno!!
Volevo ringraziare qui Silvio dei suoi articoli che personalmente trovo molto interessanti, ma – giusto per contraddire 🙂 quello che dice – anche molti altri trovano interessanti visto che il suo primo articolo è stato “cliccato” più di 2000 volte…
Per cui lo tranquillizzo sul fatto che i lettori di questo blog amano Milano (lo dicono i numeri) nella sua interezza: il suo passato, le sue strade, i suoi cittadini famosi e meno famosi, le chiese, i palazzi, i navigli, i tram e anche i suoi treni. Sì, perché fanno parte in ogni caso di quella storia che ha contribuito a rendere questo tema così affascinante. Gli articoli di Silvio – che è di Bologna – sono apprezzati come tutti gli altri e anch’io aspetto sempre che mi invii il… successivo.
Il prossimo post di Silvio è comunque già pronto e uscirà tra un paio di settimane…
Ho abitato al secondo piano della palazzina in fondo ai binari nella prima foto in bianco e nero (Viale Umbria 114) dal 1971 (avevo due anni) al 2000, ed i miei genitori fino al 2003.
A quella foto è legata praticamente tutta la mia vita, ed ancora oggi mi prende una certa malinconia percorrere quel tratto di Viale Umbria dove non c’è più la stazione di Porta Vittoria ma una grande area in costruzione con ritmi molto blandi, e dove al posto di noi ragazzini che giocavamo agli esploratori tra i binari e le vetture in sosta nello Scalo non si sa ancora cosa verrà fuori.
Ciao
Beppe
in teoria doveva essere costruita la BEIC (Biblioteca Europea di Informazione e Cultura), una biblioteca con oltre mezzo milione (500.000) opere, su carta e digitalizzate, da realizzare in tempo per l’Expo del 2015.
Ma sono un po’ pessimista, questa volta…
ho cercato per caso la mia vecchia casa dove ho trascorso quasi 30 anni della mia vita e e mi fa piacere sentire di qualcuno che ha amato quella casa come l’ho amata io. Io ho vissuto li dal 1945 al 1974 e non passo più di lì perchè mi si stringe il cuore a non vederla più.
Condivido con VecchiaMilano…. le ultime notizie non sono molto buone… a causa di tutte le vicende giudiziarie di quell’area sembra che qualcosa sia andato storto e che il progetto sia stato cancellato.
Anche persone della zona sono piuttosto scettiche….e visto che, comunque….c’è un buco…magari si potrebbe ricavare la solita palazzina da uffici, di per sè inutile o per appartamenti da speculazione…
Badate non mi considero affatto disfattista ma solo realista… in effetti non si sta parlando di cose nuove o eccezionali nella nostra Milano….pensavo di vivere in un periodo in cui “mala tempora currunt” poi, interessandomi di storia cittadina, e apprendendo che già all’inizio del regno d’Italia col Sindaco Beretta e l’affaire Galleria avevamo cominciato nel peggiore dei modi … mi sono quasi consolato (si fa per dire)…..
Probabilmente una Biblioteca non rende finanziariamente, così come un parco, una piscina, un centro pubblico….e poi,
tanto, lì vicino c’è la Biblioteca Rionale di Calvairate abbastanza ben fornita … ma che volete di più?
A propos….per non perdere l’abitudine del fuori-tema o quasi, voi credete nel successo dell’Expo? Si ha quasi l’impressione che fra tutti anche fra i diretti interessati si stia facendo di tutto per boicottarla….se a soli quattro anni dall’inaugurazione non si sa quasi nulla del terreno edificabile… come faranno a costruire? Tutto alla svelta, tutto provvisorio, tutto crollabile e riedificabile…con palazzine da uffici (superflue) o appartamenti chich da speculazione?
E, non è una questione di sinistra o destra, davanti a Mammona sono tutti uguali…..
Nonostante tutto vedo il domani con ottimismo….anche non vivendo nella città ideale “scandinava”…fino ad ora ci ho pur vissuto al meglio possibile…senza chiedere l’eccessivo per cui, come dicono a Genova: “Un franco de manco ma mugugno libero”
A riscriverci….siete uno dei miei siti preferiti…andate (andiamo) avanti così……..
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Che tristezza osservare i binari di raccordo ormai dimenticati…a Milano esistevano tantissimi raccordi industriali davvero molto interessanti,alcuni erano quasi delle mini-ferrovie (Alfa Romeo)…maledetti camion!!!
Oggi sono stato nel luogo indicato da Silvio e confermo che è ancora presente il binario nascosto in parte dalla vegetazione. E’ stato davvero bello poter ammirare quanto è rimasto di questa storica ferrovia. Peccato che nessuno sembra interessarsi di questo piccolo cimelio……Speriamo nei prossimi anni che si possa fare qualcosa per riportarlo ala luce….
davvero ci sono ancora? su google maps sembra non ci siano più! è agevole arrivarci?
Il binario in parte esiste ancora e credo che un’altra parte (quella che si collegava alla stazione di porta vittoria) sia sotto il cemento. Io sono riuscito a vederne uina parte un sabato, giorno in cui il mercato ittico è aperto al pubblico.
salve, sa indicare per cortesia il punto esatto dal quale (spero) si può ancora scorgere tale binario ? grazie
PEr riqualificare la zona si doveva fare la Biblioteca Europea, ma mancano i fondi. Però li si vuol trovare per la demenza di riaprire i navigli
Com’è la situazione ad oggi, ottobre 2015? Il binario di cui a quest’articolo esiste ancora? L’area è accessibile al pubblico, e, se sì, liberamente o solo in certi giorni/orari?
Altra domanda: ma perchè un binario solo, peraltro già in prossimità della (vecchia) centrale? Devo dedurne che la MI-BO pre-anni 30 era a semplice binario?
Era un binario di raccordo…
Buongiorno a tutti. Stamattina 4 dicembre 2020 sono stato sul posto, di sabato quando il mercato è aperto al pubblico. vicino al padiglione dei fiori una strada porta sul vecchio varco a fianco dell’area ex macelli, proprio accanto al prato. Ci sono ancora delle traversine marcite, tracce di pietrisco, alcune piastre e chiodi per rotaie. Soprattutto spezzoni di rotaia maldestramente tagliate e spostate lungo una recinzione piena di vegetazione, oltre la quale immagino ci sia quell’impianto di depurazione abbandonato costruito sul bivio per Porta Vittoria. Ho fatto alcune foto. Le metterò presto sul mio blog “megarails.blogspot.it” e sul gruppo Facebook “Archeologia Ferroviaria”. Saluti. Alfredo Grasso
A quanto pare da Google Maps sembra che i binari siano stati smantellati, sebbene siano ancora riconoscibile il tracciato. Mi chiedo il motivo, dato che sembra siano ancor’oggi in un’area incolta. Questa era davvero un pezzo di storia della città