L’iniziativa parte dalla volontà di non perdere valori che altrimenti il tempo inesorabilmente porterebbe via. Ognuno di noi, bene o male, ama la propria città o comunque il luogo che l’ha visto crescere.
Forse Milano, tra tutte le città italiane, è quella che ha subìto il maggior cambiamento sia strutturale che tecnologico negli anni ’60 e ’70 principalmente per agevolare la necessaria ripresa economica del dopoguerra. Ma forse sono proprio gli anni ’60 ad avere ancora oggi nella memoria un che di “magico”, quertieri che in realtà erano paesi all’interno della città (Greco, Niguarda, Lambrate solo per citarne alcuni).
La vecchia Milano era quella all’interno delle nostre porte d’accesso, Ticinese, Romana, Vittoria, Venezia finoa a tornare di nuovo sulla darsena… fuori dalle porte si era in periferia; oggi non è più così, Milano è cresciuta e conta paradossalmente oltre 400.000 abitanti in meno rispetto al 1970/1971 quando eravamo oltre 1.732.000 abitanti contro 1.300.000 di oggi.
Molti fattori incidono sulla scelta di abitare “un po’ fuori” dalla Milano geopolitica: costi delle case, servizi, il verde e altro ma ad un prezzo “pesante” in termini di viabilità al mattino e alla sera, specialmente sulle arterie più importanti: Fulvio Testi che oggi ha oltretutto in corso i lavori di costruzione della linea 5 della metropolitana, ma anche viale Monza, viale Forlanini, Corso Lodi, via Ripamonti e così via.
Forse proprio per questo ci piace ricordare com’era, perché negli anni ’60 tutti erano anche più disponibili, cortesi, tolleranti. Io giro spesso in città con la bicicletta, e – al di là della pericolosità di percorrere certe strade per il traffico incurante delle biciclette – si assiste a scene tra automobilisti, ma non solo, di una tristezza assurda: ingorghi che si potrebbero evitare solo con un po’ più di senso civico collettivo, offese agli altri che ritengo gratuite, inquinamento acustico – ma non solo – che si potrebbe contenere con un po’ di buon senso…
Tanto tornare indietro materialmente non si può, accontentiamoci di poter far vedere alle prossime generazioni come si stava veramente bene nella nostra Milano!
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