In queste pagine sono riportate alcune stampe dei dipinti di pittori, certamente dei più conosciuti, ma anche di coloro che sono stati – spesso ingiustamente – un po’ trascurati. Il tema comune è ovviamente uno solo: Milano.
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Domenico Aspari (1746-1831) |
La martesana | |
Il quadro di Domenico Aspari (dipinto nel 1790 circa) ritrae la Martesana che corre parallela all’attuale via Padova, subito dopo il Ponte Vecchio. Il quadro si trova ora presso il museo di Milano (situato in via Sant’Andrea 6). | |
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Giovanni Migliara (1785-1837) |
Il ponte del Trofeo | |
Il trofeo fu collocato dagli spagnoli sul ponte della darsena da cui inizia il Naviglio Pavese, per festeggiare l’imminente apertura dello stesso… apertura che avvenne però qualche secolo dopo a causa dei problemi alla Conca Fallata. Il “trofeo” fu rimosso nel 1872. | |
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Giannino Grossi (1889-1969) |
Le colonne di San Lorenzo | |
Un soggetto molto fotografato e dipinto, uno dei pochi resti romani, vecchi di quasi due millenni. Le colonne sono qui immortalate prima della demolizione degli edifici che si interponevano tra le colonne e la bellissima basilica di San Lorenzo (leggi l’articolo). | |
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Lodovico Pozzetti (1782-1854) |
Veduta della Certosa di Garegnano (1820-21 circa) | |
Un’insolita vista della Certosa di Garegnano (o di Milano) che oggi presta il nome a una delle principali strade di accesso alla città, viale Certosa. Come suggerito nel nostro articolo, consigliamo una visita alla struttura. | |
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Anonimo |
Chiesa di San Tomaso (1825) | |
E’ la chesa di San Tomaso in Terra Mala (distorsione dell’originale Terra Amara) che si affaccia sulla via Broletto. La storia narra che Giovanni Maria Visconti fece seppellire vivo un prete che non voleva celebrare un funerale perché la vedova non aveva soldi… più amara di così! | |
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Angelo Morbelli (1853-1919) |
L’ottagono della Galleria Vittorio Emanuele (1900) | |
Il “Salotto di Milano” è un classico tra i soggetti immortalati dagli artisti. Vanno certamente notate le statue in gesso (erano 24 o 25 in tutto) che a seguito di sgretolamento del materiale, sono state rimosse per motivi di sicurezza pochi anni dopo la loro posa. | |
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Giannino Grossi (1889-1969) |
Chiesa di San Nazaro sul corso di Porta Romana (1958) | |
Questa chiesa, San Nazaro in Brolo o Basilica degli Apostoli, è una delle più antiche di Milano fatta costruire verso la fine del IV secolo direttamente da Sant’Ambrogio. Quella che vediamo oggi è però solo la ricostruzione, avvenuta dopo l’incendio del 1075. | |
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Luigi Bisi (1814-1886) |
Navata trasversale del Duomo tra il 1866 e il 1879 | |
Un dipinto molto realistico, che esprime tutta la bellezza e la solennità di questo luogo così famoso, ma sempre troppo poco conosciuto nei suoi dettagli. E’ certamente una tra le cattedrali più belle in assoluto… | |
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Alessandro Sidoli (1812-1855) |
La Galleria de Cristoforis [c. 1835-38] | |
Inaugurata il 29 settembre del 1832, la Galleria de Cristoforis era il gioiello della Milano di lusso, che univa la Corsia dei Servi, ora Vittorio Emanuele II, con la Contrada del Monte, oggi via Montenapoleone (corso Matteotti fu aperto solo nel 1928). | |
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Filippo Carcano (1840-1914) |
Il Naviglio di via Senato [c. 1870-80] | |
Non ci sono molte parole per descrivere l’armonia e l’quilibrio sia del dipinto, ma anche della vera via Senato. Vanno notati gli alberi dei parchi che appartenevano alle case signorili il cui ingresso principale era su via della Spiga. Veramente un altro mondo… | |
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Angelo Inganni (1807-1880) |
Angolo della piazza del Duomo tra il Coperto del Figini e la Cattedrale [1838] | |
Famosissimo dipinto che ci permette di rivivere l’atmosfera di piazza del Duomo, prima degli stravolgimenti avvenuti nella seconda metà del XIX secolo come l’abbattimento del Coperto del Figini e del Rebecchino. | |
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Luigi Bisi (1814-1886) |
La basilica di Sant’Ambrogio con il portico del nartece | |
Una bellissima vista del nartece di Sant’Ambrogio nel XIX secolo. Nartece è il nome della struttura che separa le navate di una chiesa con l’esterno, allo scopo – in uso fino al VII secolo – di accogliere catecumeni e pubblici penitenti. | |
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Anonimo |
Il Naviglio tra il ponte di Porta Romana e quello dell’ospedale [ca. 1840] | |
Anche in questo caso si tratta di uno scorcio molto tipico, che molti pittori hanno “catturato” con i loro pennelli. Così quindi si presentava via Francesco Sforza agli occhi della gente, una vista decisamente più piacevole… | |
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Federico Moja (1802-1885) |
Interno di Sant’Eustorgio prima dei restauri del 1841 | |
Sant’Eustorgio è una basilica tra le più vecchie di Milano, fondata nel IV secolo. Una delle caratteristiche più particolari è rappresentata dal sarcofago che avrebbe contenuto, prima della razzia del Barbarossa, le spoglie dei tre Re Magi. | |
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Angelo Inganni (1807-1880) |
Il Naviglio presso la chiesa di San Marco [1830] | |
Un barcone transita lungo la via Fatebenefratelli, affiancando la chiesa di San Marco dopo aver superato il ponte Marcellino. Uno scorcio che nel XIX secolo ha ispirato moltissimi pittori, tra i quali l’eccellente maestro Angelo Inganni. | |
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Angelo Inganni (1807-1880) |
Il passaggio dalla piazza Mercanti alla Pescheria Vecchia [1844] | |
Una vista di Milano scomparsa, nel passaggio che ora si apre spazioso tra il Palazzo dei Giureconsulti e il Palazzo della Ragione, a formare la luminosa via dei Mercanti. | |
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Giuseppe Barbaglia (1842-1910) |
Le cucine economiche di Porta Nuova (c. 1900) | |
Uno degli angoli più caratteristici e conosciuti quando si parla della Martesana di via Melchiorre Gioia. Le Cucine Economiche sono state inaugurate nel 1883 per fornire agli operai, alle loro famiglie ed in genere ai poveri una mensa popolare. | |
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Andrea Pizzala |
Il Bagno di Diana: scuola di nuoto (1842) | |
Nel 1842 a porta Venezia, dove termina viale Piave, c’era una piscina pubblica, la prima piscina pubblica, il “Bagno di Diana”. Non a caso l’albergo che oggi sorge al suo posto, si chiama Sheraton Diana Majestic. | |
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L.Burlando |
La pusterla dei Fabbri | |
Una Milano d’altri tempi, racchiusa nei bastioni e dotata di porte per gli accessi principali e di pusterle, meno appariscenti, ma ugualmente affascinanti. Qui viene rappresentata la Pusterla dei Fabbri, collocata al termine di via Cesare Correnti. | |
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Giuseppe Canella (1788-1847) |
La Corsia dei Servi [1834] | |
Un luminoso dipinto del veronese Canella, stabilitosi a Milano nel 1831 dopo un lungo soggiorno parigino; fu anche consigliere a Brera. Paesaggista di vedute urbane, arricchisce spesso i suoi dipinti con molti personaggi, come il corso Vittorio Emanuele II qui rappresentato. |