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Posts Tagged ‘sempione’

di Roberto Morandi

Un tempo Milano era dotata di una fitta rete di tram interurbani (questo il termine in uso a Milano, mentre a Torino per esempio si chiamavano intercomunali), che collegavano la città alla provincia; alcuni sono particolarmente famosi, come il celebre “Gambadelegn” che da Corso Vercelli partiva verso Magenta e Sedriano o quello per Vaprio d’Adda.

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E’ innegabile: corso Sempione ha un fascino tutto suo, in particolar modo il tratto che dall’Arco della Pace si estende per poco più di duecento metri e che alla sera si “illumina” insieme a tutti i locali di ritrovo gremiti di persone, disposti a “farsi” un happy hour in piedi  per ore… ma anche questa è Milano.

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Il nome dell’architetto Luigi Cagnola è molto importante per Milano.

Abbiamo già avuto modo di conoscerlo in occasione dell’articolo su Porta Ticinese, porta la cui realizzazione iniziò nel 1801 e terminò nel 1813/14.

Nel contempo, e più precisamente nel 1806, vennero allocati per il progetto di “realizzazione di un arco a capo della strada del Sempione” ben 200.000 franchi che lo stesso Napoleone aveva assegnato alla città per spese di ornamento pubblico.

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…ma non vogliamo parlare della prossima del 2015, bensì di quella del 1906.

Già, perché Milano ospitò l’Esposizione Internazionale anche del 1906. Risale a tale data infatti la fotografia qui riprodotta. E fu una manifestazione non solo importantissima per la relazioni con le 40 nazioni che hanno partecipato, ma anche per i contenuti esibiti e celebrati.

Il tema di quella manifestazione fu quello dei trasporti e l’evento principale da “festeggiare” era l’inaugurazione – avvenuta appunto nel 1906 – del traforo del Sempione che con i suoi 19.800 metri univa l’Italia alla Svizzera, migliorando notevolmente i collegamenti con Brig (canton Vallese), Ginevra e Berna. A quell’epoca si trattava del traforo più lungo al mondo.

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La soggettiva di questa foto è con le spalle a piazzale Francesco Baracca (1888 – 1918) in direzione piazza Piemonte, sebbene il bivio mostri in modo più centrale la via Belfiore, a ricordo dei Martiri di Belfiore, dal nome della valle a sud di Mantova, che furono giustiziati durante la repressione seguita alla prima guerra d’indipendenza, su ordini del feldmarescialo austriaco Radetzky.

Certamente l’elemento più interessante della fotografia è rappresentato dal sovrappasso ferroviario. La sopraelevata impegnava le vie Francesco Cherubini, letterato milanese, verso destra e la via Domenico Cimarosa, compositore italiano del tardo ‘700, verso sinistra.

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