Ricevo da un lettore del blog (Massimo Zenti) e pubblico volentieri alcune fotografie relative al sottopasso provvisorio costruito all’Isola per consentire la demolizione del ponte della Sorgente e la costruzione del nuovo cavalcavia di via Carlo Farini. Quelle che seguono sono le sue note allegate alle fotografie.
Il sottopasso provvisorio tra Corso Como e Via Guglielmo Pepe fu realizzato per permettere la costruzione del cavalcavia di via Carlo Farini; questo passaggio è rimasto in funzione dal 16 ottobre 1958 all’ 8 settembre 1960 e permetteva il transito di auto e tram (4 – 8 etc.).
Sulla destra dell’ uscita del sottopasso si nota la casa all’angolo tra la vie Guglielmo Pepe e via Pietro Borsieri, ora demolita.
Spero che i “vecchi” abitanti come me di Garibaldi e Isola vedano con piacere queste immagini rarissime.
Cordiali saluti, Massimo Zenti
Magnifico…………..almeno rimane qualche foto…………..
GRAZIE! DAVVERO FOTO RARE anche PER ME che ho abitato proprio fino al 1958 in via Pepe al 36 , quasi angolo Cola Montano! Isa Donelli
Bellissime le foto,io ricordo il cambio dal passaggio sotto la ferrovia a quello sopra!!!!!!
Splendido.
Inoltre, nell’ultima foto si vede sullo sfondo la Torre Breda e quello che si vede sull’estrema sinistra deve essere il Pirellone ancora in costruzione, vero?
Sì, è senz’altro il Pirellone in costruzione, visto che siamo nel ’58.
Mi sono sempre domandato se non sarebbe stato meglio arretrare la ferrovia fino a via Valtellina e costruire lì la nuova stazione al posto di dove hanno fatto la Garibaldi. Lungo l’asse viale della Liberazione-viale Sturzo avremmo avuto un’ avenue straordinaria
Buon giorno Mister Sil. L’intuizione più intelligente che abbia mai letta.
Se le va di parlare dell’Isola, bevendo un caffè, mettiamoci a un tavolino e sfoghiamo i nostri ricordi sul quartiere che sono i più belli.
Distinti saluti Sergio Codazzi 3381273742
Splendide e rare immagini. Quanto spazio rispetto a quello che si vede oggi.
Il giorno 07 aprile 2013 12:20, Vecchia Milano
Complimenti, foto bellissime e rarissime… ora mi spiego anche il fatto per il quale via Farini abbia una “conca” nel suo piano stradale. Grazie.
Bellissime foto che non avevo ancora visto, grazie! Girovagando per i vari blog che parlano dell’isola , ho seguito molte volte discussioni sui vari ponti che hanno nel tempo collegato la ferrovia da via G.Pepe a corso Como , io ricordo benissimo il ponte con i gradini e le spallette in pietra prima del 1960, ma ricordo anche, e di questo non ne mai sentito parlare, di un ponte provvisorio ,solo pedonale ,fatto in tubi innocenti e assi da ponte che scavalcava ferrovia e cantiere per il sottopasso ferroviario. Mi ricordo benissimo che dove ora c’è la discesa del ponte Bussa ( don Eugenio avrebbe meritato ben più di un brutto ponte) si formavano delle pozzanghere enormi che sembravano la regione dei Grandi Laghi e in inverno si ghiacciavano per la gioa di noi ragazzini e la disperazione delle nostre madri . Già che ci sono qualcuno ricorda il cinema Iris in Piazzale Archinto?
Caro Bobo Gianfranco Lombardi, se sei interessato al cinema Iris, vai sul
sito ” Cinema Patria” che era in nome del Cinema prima che fosse bombardato
e che ricostruito prese il nome di Iris. Probabilmente si riteneva che la Patria
fosse scomparsa con i bombardamenti, e forse così è stato.
In quel sito troverai anche un mio articolo riferito al Patria attorno al 1938.
Buona lettura!
…..mi ricordo benissimo,facevo le commerciali alla solferino dal 59 al 62,da via borsieri alla scuola a piedi ovviamente….
Ciao Franco nel corso della quarta elementare che ho frequentato presso la scuola di via J. Dal Verme sono stato trasferito alla Scuola Duca degli Abruzzi di Niguarda in via Cesari. Qui avevo come compagni di giochi, durante l’intervallo due fratelli che si chiamavano Sironi ed abitavano in via Borsieri, 14. Il nostro nome di battaglia era Amox. Dimmi che tu sei uno dei due.
Mi piacerebbe che qualcuno pubblicasse una foto della Via G. Ferrari prima delle demolizioni circa del 1958. Massimo
A seguito della richiesta dell’amico Bobo Gianfranco Lombardi, allego le foto della scaletta provvisoria, in tubi Innocenti e tavole in legno, utilizzata per collegamento al cavalcavia Bussa dopo la demolizione definitiva del ponticello in pietra.
Saluti, Massimo Zenti
Grazie a tutti quanti, per avermi ricordato la mia gioventù. Ma la mia vecchia “zona” della mia Milano, la porto sempre nel CUORE.
Aperture che a volte furono solo temporanee, come nel caso del sottopasso visibile nella seconda foto, che durò solo due anni. Questa fotografia riprende corso Como che attraverso il sottopasso che si intravede, raggiunge l’Isola in corrispondenza della via Pietro Borsieri (patriota, 1786 – 1852)… non provate a cercare quelle case che si vedono all’ingresso della via Borsieri sul fondo, perché non esistono più, ma si è potuto identificarle con certezza solo guardando i mappali di quegli anni.
Bellissime foto!
Grazie
Buongiorno, se non sbaglio quel sottopassaggio veicolare di allora, corrisponde ed è oggi utilizzato per l’accesso pedonale coperto ai binari.
Claudio e ..ottime foto.
Ringrazio Massimo Zenti per le stupende e per me inedite foto di questo sottopasso provvisorio. Ricordo molto bene la passerella provvisoria con i tubi Innocenti che, da bambino, forse più di una volta, ho percorso con mio nonno (classe 1886) durante la passeggiata da via Keplero (dove abitavamo) verso corso Como. Il motivo di queste passeggiate non lo ricordo: posso però ritenere che mio nonno volesse vedere la zona dove aveva vissuto da bambino (via Mazzini, oggi via Maurizio Quadrio), in quel periodo in piena trasformazione urbanistica.
Sempre del cavalcavia Bussa ricordo che nel progetto originale doveva poi collegare piazza Baimonti con piazza Lagosta nel così detto, allora, centro direzionale di Milano. Mai però completato, solo hanno sostituito qualche decennio fà le scalette di tubi innocenti e tavole in legno con quelle attuali in muratura. Per la cronaca quando mi recavo in Porta Garibaldi per prendere la linea 29/30 del tram, per recarmi a scuola in via Corridoni (.. Ist. Pitagora), utilizzavo questo cavalcavia e quante volte sono salito e sceso dal quelle scalette. Si parla degli anni 1966/1971. Belle foto.
Mi piacerebbe leggere storie Dell isola ci ho abitato da bambina i miei ricordi sono un Po sbiaditi ma ricordo il sig Osvaldo che aveva una salumeria in via borsieri dove noi abitavamo eravamo talmente poveri che quando mia madre andava a fare spesa lui non perdeva occasione di infilare nella sua borsa a rete qualche cosa….. Noi che venivano dal sud siamo stati subito accolti can affetto dai signori COLOMBO ns vicini di casa e da altra brava gente
sono un romano innamorato di Milano, tifoso dell’Inter e nostalgico degli anni della “grande Inter” per cui queste stupende foto mi hanno fatto venire i brividi. Mi trasferirei domani da voi! Saluti
Da appassionato di treni, non posso che apprezzare queste foto: nella terza in basso si vede l’antica stazione di Milano Porta Nuova, già piazzale ovest della mai abbastanzanza rimpianta vecchia centrale demolita nel 1931.
Che bello questo blog! Peccato che non abbia più aggiornamenti da un po’ di tempo. Non vivo a Milano ma, essendo pendolare, la frequento praticamente ogni giorno e sono sempre più incuriosito dalla storia della città. Oltre mi stupisce sempre pensare come Milano sia una città mutevole, che cerca il nuovo che, spesso, si dimentica della propria storia. Questo blog nutre la mia curiosità.
Oggi sono ripassato da quelle parti, quanti cambiamenti… i brutti grattacieli alle vecchie Varesine, di fronte alla Chiesa di San Gioachimo dei ferrovieri, i “giardini verticali” dove una volta c’era il Kursall…quelo dell’Unicredit.. Poi orrendo dell’orrendo il cuneo di vetro costruito nello spazio ancora libero degli antichi bastioni di Porta Volta!!! Incredibile, Milano non sara mai come New York, ci vorrebbe più rispetto per la nostra storia fatta di lavoro, fatica, impegno e laboriosità.
Mi permetto di rispondere, Claudio, al tuo post. Sono parzialmente d’accordo con te. Parzialmente in quanto sono dell’avviso che la ristrutturazione della zona Garibaldi alla fine era un’operazione dovuta. Non vedo la mancanza di rispetto. al contrario. Se ti ricordi bene in quell’area c’era un’accozzaglia di cose che non andavano d’accordo nemmeno tra loro. A cominciare da quel terrapieno del Luna Park che in realtà era stato fatto per coprire i resti delle fondamenta della vecchia Stazione (forse Centrale). Luna Park che per altro ho anche io nei ricordi e nel cuore. O il ponte sopra la stazione che avrebbe dovuto, secondo un piano regolatore folle, raccordare la strada tra viale Zara e piazza Lega Lombarda. E tanto altro. Forse Come dici tu, Milano non sarà mai come NewYork. Emmenomale, dico io. In compenso in questi ultimi anni si è ridata una dignità che a mio avviso stava perdendo. Provo ad immaginare come se la ricorderanno i bambini di oggi questa Milano… e sono sicuro che anche loro un giorno la rimpiangeranno…
Roberto, ti ricordo che dove oggi c’è quell’accozzaglia di inutili grattacieli ci sarebbe dovuto essere un parco, ma i soliti noti palazzinari sono riusciti cancellare quel progetto, per poi metterci anche quel ridicolo oggetto per ricconi chiamato presuntuosamente bosco verticale
Ancora con questa vetero-polemica antigrattacieli? Basta!
Scherzano, ma mica tanto 🙂
C’è qualcuno che sappia dirmi qualcosa o segnalarmi dei link riguardo a Radio Italia del Nord, “la voce dei partigiani”, che pare avesse lo studio all’Isola, forse proprio in via Farini, verso la fine della guerra?
Non sono di Milano e sto cercando in Internet come un matto ma non trovo niente.
Un grazie in anticipo a chiunque possa aiutarmi.
Partigiani all’Isola, verso la fine della guerra ?? Ma chi te l’ha raccontato ? Io ci vivevo intensamente allora e ti posso assicurare che non ce n’era uno.
Dopo il 26 Aprile ne arrivarono due, uno di questi, un ladro scappato da San Vittore, figlio della portinaia del n°1 della via Jacopo dal Verme, che nella scuola di P.le Archinto, assieme ad altri compagni con fazzoletto rosso attorno al collo, dispensava tessere di partigiano ed armi a chiunque si presentasse. E l’Isola si era tinta, ma neanche troppo, di rosso. Nei giorni seguenti ed a giorni alterni assassinarono fucilandoli i tre Isolani : Brenna, Volpini e Mandelli. in piazza Tito Minniti. Io ho assistito a tutte tre le fucilazioni e ti posso assicurare che gli sparatori, ubriachi da non reggersi in piedi, erano dei noti abituali frequentatori delle osterie dell’ Isola. Questo è quello che ti posso dire e che ho visto. Se vuoi storie dell’ eroica “resistenza” non cercarle all’Isola, questo è il mio consiglio.
In effetti avevo parecchi dubbi. Ci sono alcuni siti (copiati l’uno dall’altro, come al solito) che raccontano una storia che secondo me non sta in piedi. Eccone due:
https://it.wikipedia.org/wiki/Febo_Conti
http://www.storiaradiotv.it/FEBO%20CONTI.htm
Grazie mille, Gianni.
Grazie del tuo Grazie ! Io sono nato all’Isola 82 anni fa, in Jacopo dal Verme. 4 e poi al 2 sino al 1950. So tutto, ma proprio ,quasi, tutto di quanto in quel cartiere è successo in quegli anni. Se ti posso essere utile su qualche approfondimento sono con piacere a tua disposizione.
Allora approfitto ancora della tua disponibilità. Non intendevo i partigiani combattenti (GAP, o “brigate”, per intenderci) che ovviamente si sono fatti vivi in città solo nei giorni della liberazione, altrimenti sarebbe stato un suicidio. Tra l’altro, non bado al loro colore politico: si sa che nella resistenza c’erano tutti i partiti, dai comunisti fino ai monarchici-badogliani e… anche delinquenti che hanno approfittato della situazione per agire impunemente e magari regolare i loro conti personali. D’altra parte, come in tutte le guerre, c’erano criminali anche dall’altra parte (basta citare Villa Triste).
Io pensavo alle SAP, che avevano cellule sparse per tutta la città, erano composte da cittadini apparentemente “normali” (operai, ecc.) e clandestinamente svolgevano funzioni di propaganda, collegamento o sabotaggio.
Mi rendo conto che la mia domanda era ingenua: proprio per il loro carattere di clandestinità non era possibile conoscerli. Però chissà, forse tu puoi avere avuto qualche sentore. Questo sarebbe interessante.
Dal 26 luglio, ovviamente, tutti antifascisti, anche i repubblichini, i collaborazionisti e i delinquenti!
Ciao.
P.S. A proposito di criminali spacciatisi per combattenti: conosco, per motivi familiari, diverse cose sulla strage di Villarbasse (TO), che portò all’ultima sentenza capitale in Italia, nel 1947.
Bei tempi quelli quando andavo da via Pasubio a via Confalonieri da mia nonna.quanti rimpianti. la bella Milano ora non torna più
Peccato che tra le immagini di Zenti non ci sia la via De Castillia…io vorrei rivedere il n.9 dove sono cresciuta ma non c’è più….demolito per far spazio ad un “orrore”…
Vado spesso a guardare il muro che confina col n.7….tristezza!!!!!
ciao Renato, io sono nato in via Confalonieri 21 e lì ho vissuto gli anni più belli della mia vita fino al 1967 quando mi sono sposato. e sono cominciate le responsabilità. Sono curioso di sapere come si chiamava la tua nonna. Magari è per me un nome conosciuto e tutto quello che riguarda la vecchia Isola mi interessa e commuove
La prima foto – quella col sottopasso e tanti pali di legno – non credo che si riferisca alla zona. E’ possibile confrontare qualche edificio rimasto da Google Street View o da http://milanoneisecoli.blogspot.com/2015/06/via-farini-e-il-ponte-ferroviario-della.html
Ecco lo screeshot https://www.google.it/maps/@45.4855184,9.1868284,3a,75y,90t/data=!3m7!1e1!3m5!1sZRKv5i5zonaODo13mJaRzw!2e0!6s%2F%2Fgeo1.ggpht.com%2Fcbk%3Fpanoid%3DZRKv5i5zonaODo13mJaRzw%26output%3Dthumbnail%26cb_client%3Dmaps_sv.tactile.gps%26thumb%3D2%26w%3D203%26h%3D100%26yaw%3D219.68845%26pitch%3D0%26thumbfov%3D100!7i13312!8i6656?hl=it
MIsterSil, grazie, le due foto sono vagamente simili, ma non c’è nemmeno un edificio che coincide, quindi non si tratta dello stesso posto. Provate a contare le finestre, la posizione dei balconi, il numero di finestre sulla facciata angolare.
Le due case della foto erano all’inizio di via Borsieri all’angolo con Via Pepee da una parte e via De Castilla dall’altra parte. Adesso non ci sono più perché
abbattute
Confermo ho fatto centinaia di volte il tragitto via Confalonieri- corso Como e dal vecchio ponte che scavalcava la ferrovia vedevo le due case in questione: senz’altro é stato da questo punto che é stata scatta la fotografia. Ora non sono nello spirito giusto ma non appena lo “spirto mi ditta” postero un chiamiamolo aneddoto che mi é occorso da bambino nei primi mesi del 1945.
Grazie a MisterSil e a Silvano Calzini. Nella vecchia foto ho riconosciuto le due case ai lati di via Carmagnola, quella più a sinistra si riconosce dalla lampada usata per i lavori.
Ho scoperto da poco il Blog. Le immagini sono davvero interessanti. Complimenti
bellissime e rare foto….ho abitato in via Valtellina dal 1959 (sono del 1956) non ho fatto in tempo a vederlo ma ricordo la costruzione della stazione Garibaldi ed il cavalcavia sopra la stazione ora cavalcavia don Eugenio Bussa che fu prete all’Isola da prima della seconda guerra mondiale e salvò molti ebrei dai rastrellamenti dei tedeschi