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Archive for the ‘chiese e basiliche’ Category

Via de Amicis all'altezza del ponte dei Fabbri17 ottobre 1886. Esce nelle librerie il romanzo Cuore, un libro per ragazzi edito dai Fratelli Treves, Emilio e Giuseppe, che ebbero decisamente un buon intuito nel comprendere che quel libro di Edmondo de Amicis avrebbe avuto un grande successo: in poco tempo infatti fu ristampato per oltre quaranta volte con traduzioni in decine di lingue.

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…ma di che anno si parla? Quando ci si imbatte in nomi di vie, piazze o viali il cui toponimo è una data, siamo sicuri di conoscere l’evento corrispondente? Nel caso di via XX settembre l’anno era il 1870.

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Lasciandosi piazzale Corvetto alle spalle e proseguendo in direzione sud, lungo il viale Omero, imboccando quindi la via San Dionigi, dopo aver “piegato” leggermente verso sud-est, si giunge in via Sant’Arialdo nel borgo denominato nei secoli scorsi Roveniano o talvolta anche Rovegniano.

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19 settembre 1349. Risale quindi al periodo dei Visconti la fondazione di uno dei luoghi monastici più importanti in Milano, ovviamente oltre alla più conosciuta Abbazia di Chiaravalle, di circa un paio di secoli più vecchia (1135).

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E’ una chiesa molto particolare quella di san Cristoforo sul Naviglio, situata lungo il Naviglio Grande nella via che prende il nome dalla chiesa, una via stretta che collega il piazzale delle Milizie con l’Alzaia del Naviglio Grande.

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Il nome di San Giovanni in Conca potrebbe non dire molto, in quanto è riferito sia a una piazza che alla relativa chiesa, quest’ultima ormai non più esistente da oltre 60 anni, mentre la piazza – oltre ad aver cambiato il toponimo – ha modificato sostanzialmente la sua geometria.

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La piazza, in esame oggi, prende il nome dalla omonima chiesa eretta tra il 1881 e il 1885 intitolata a san Gioachimo che – forse non tutti lo sanno – è praticamente il nonno materno di Gesù, in quanto marito di Sant’Anna e quindi padre di Maria. La piazza, sebbene diversa rispetto a come la conosciamo oggi, venne aperta negli anni ’20 (del Novecento, ovviamente) per esigenze di viabilità, mentre in precedenza la chiesa era semplicemente in corrispondenza dell’incrocio della via Galileo Galilei e di via Vincenzo Viviani, con la confluenza della via Ponte Seveso, che si sviluppava sul lato destro della chiesa.

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Probabimente una delle piazze più conosciute al mondo. Ci sono particolari momenti in cui la piazza è talmente gremita che si passa a fatica tra la gente: durante i concerti i n piazza, il carnevale, le festività di Natale…

E, a parte i turisti che normalmente catturano ogni dettaglio con le loro fotocamere, noi ci passiamo attraverso spesso senza degnare di uno sgardo le meraviglie che la compongono. Forse ogni tanto si dice: “sono tanti anni che non vado sulla Madonnina… mi piacerebbe tornarci” ma poi inevitabilmente passano altri anni senza andarci.

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Questa immagine delle colonne di San Lorenzo è una di quelle che circola con più facilità tra le foto della Milano che si è persa col tempo.

Le sedici colonne di marmo con capitelli corinzi risalgono al III secolo, ma furono trasportate nell’attuale locazione, per completare la basilica di San Lorenzo, un secolo più tardi.

Rappresentano uno dei rari reperti romani di Milano, assieme ai pochi resti dell’anfiteatro, del teatro, delle terme “erculee” del circo e di poche altre tracce della Milano imperiale.

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Penso che se dovessimo entrare in piazza Missori all’epoca di questa fotografia (primi anni del ‘900 – certamente tra il 1916 e il 1949) potremmo avere qualche momento di “smarrimento”, sebbene subito dopo cercheremmo di riordinare le idee…

Partiamo dalla statua equestre di Giuseppe Missori (patriota, 1829 – 1911) realizzata da Riccardo Ripamonti che tanto ha fatto discutere al momento della sua posa nel 1916 per l’aspetto molto “stanco” del cavallo, in forte contrasto con l’aspetto fiero di Giuseppe Missori.

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