Questa immagine delle colonne di San Lorenzo è una di quelle che circola con più facilità tra le foto della Milano che si è persa col tempo.
Le sedici colonne di marmo con capitelli corinzi risalgono al III secolo, ma furono trasportate nell’attuale locazione, per completare la basilica di San Lorenzo, un secolo più tardi.
Rappresentano uno dei rari reperti romani di Milano, assieme ai pochi resti dell’anfiteatro, del teatro, delle terme “erculee” del circo e di poche altre tracce della Milano imperiale.
La foto risale ai primi anni ’30, in quanto sono ancora presenti gli edifici ai quali le colonne praticamente si appoggiavano, edifici che vennero demoliti nel 1935, nell’ottica di restituire alla basilica di San Lorenzo lo spazio che probabilmente era stato previsto in origine.
Va notato che oltre alle costruzioni abbattute nel 1935 sul fronte della basilica, anche quelle sul retro, rese pericolanti dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, vennero abbattute definitivamente, permettendo la realizzazione del Parco delle Basiliche, area a verde che idealmente unisce la basilica di San Lorenzo Maggiore con quella di Sant’Eustorgio che dista circa 450 metri in linea d’aria.
Parte della basilica di San Lorenzo pare che sia stata costruita con materiale (pietra) recuparato in parte dalla dismissione dell’anfiteatro romano, di cui rimangono dei resti tuttora visibili nell’area dell’isolato (a sagoma triangolare) composto dalla vie De Amicis, Arena e Conca del Naviglio.
Piazza Vetra ha purtroppo negli anni passati avuto la fama di essere un luogo poco raccomandabile, in particolare per i traffici che venivano svolti e la recente valorizzazione ne ha restituito in parte la possibilità di godere di questa bellissima parte di città.
Ma ricordiamo che in passato, fino al 1814, vennero eseguite nella piazza sentenze di morte per i condannati e a tale scopo era installato in modo perenne un apposito patibolo. Ridisegnata più volte, inglobando nuove parti come il ponte della Vetra e la contrada del Mercato della Vedra, ha però mantenuto fortunatamente la statua eretta nel 1728 del vescovo milanese del V secolo, San Lazzaro.
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