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Archive for the ‘niguarda e bicocca’ Category

“Incontrasi questo capoluogo sulla strada postale che da Milano va a Desio, poi a Lecco e nella Valsassina. Il torrente Seveso lo biparte. Da alcuni avanzi di antiche porte deducesi che fosse già luogo murato. Nei suoi dintorni veggonsi tuttora le vestigia di un monastero. Ha belle contrade, deliziosi giardini e amene villeggiature. Merita particolare osservazione la villa Melzi, grandioso palazzo costruito nel secolo XVII. Popolazione: 2002.”

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Pratocentenaro fa parte di tutta quella serie di località che fino al 1923 erano comuni, frazioni o sobborghi autonomi e che grazie al Regio Decreto Legge n° 2943 del 23 dicembre 1923 sono state annesse al comune di Milano.

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Ca’ Granda è un nome che ha generato sempre un po’ di confusione. Occorre quindi fare un po’ di chiarezza almeno sui termini.

Come afferma il “Dizionario di toponomastica milanese” di Vittore e Claudio Buzzi (vedi i riferimenti alla pagina libri), Ca’ Granda deve intendersi come “casa comune, casa di tutti i sofferenti”. Tutti (almeno penso…) sanno che l’Ospedale Maggiore – detto Ca’ Granda – fino al 1938 era ubicato presso l’edificio sito tra le vie Francesco Sforza e via Festa del Perdono, voluto da Francesco Sforza e progettato dall’architetto fiorentino Filarete.

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L’anno è il 1935 e il luogo è la periferia nord della città, all’inizio del neonato viale Zara.

A parte il gruppo di villette del “Villaggio dei postelegrafonici” compreso tra le vie Pola (città croata dell’Istria), via Torquato Taramelli (geologo, 1845-1922), via Nazario Sauro (patriota, 1880-1916) e viale Zara, l’unico edificio che può dare un riferimento della collocazione di questa immagine è il palazzo bianco che vediamo sulla sinistra che è ancora esistente.

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Se provate a passare in questo periodo di costruzione della M5 lungo il tratto di viale Sarca qui raffigurato (l’avete riconosciuto, vero?) certamente troverete – soprattutto negli orari critici come le 17:30 – una interminabile coda di autoveicoli i cui passeggeri, più o meno rassegnati, procedono in direzione Sesto San Giovanni e Monza.

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…da non confondersi con piazza De Angeli, ovviamente.

Cosa c’è da dire su questa via che probabilmente non conoscono in tanti, considerato che è una strada senza uscita e per di più alla periferia nord di Milano, proprio di fronte all’ingresso dell’Ospedale di Niguarda?

Tutto è nato guardando la cartina, di cui pubblico un particolare della zona interessata, perché in quella via c’è la sede dell’ITIS Luigi Galvani che ho frequentato per cinque anni, e quindi quella via la conosco bene. Ma sulla cartina qualcosa non mi tornava… certo!!! La via parte dallo stesso punto, ma procede in una direzione diversa! Guardiamo il raffronto con l’immagine di Google Earth.

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