E’ una chiesa molto particolare quella di san Cristoforo sul Naviglio, situata lungo il Naviglio Grande nella via che prende il nome dalla chiesa, una via stretta che collega il piazzale delle Milizie con l’Alzaia del Naviglio Grande.
L’ubicazione
Della chiesa si trovano innumerevoli fotografie e dipinti, e la particolarità è che – con poche eccezioni – tutte le produzioni hanno indicativamente la stessa inquadratura con il punto di ripresa posto sulla sponda opposta, sulla via Lodovico il Moro.
Appare evidente che l’insieme della chiesetta con il naviglio, il ponticello e l’Alzaia con la piccola piazzetta del sagrato forma un ambientazione capace di emozionare l’osservatore.
Il piccolo campanile (ricostruito e alzato rispetto a quello originale) ci mostra le campane che allo scoccare dell’ora oscillano visibilmente suonando i rintocchi previsti. E’ veramente sempre piacevole guardare e sentire le campane, sembra che abbiano qualcosa di magico.
Volendo trovare per forza un “difetto” ad un contesto comunque così affascinante, si potrebbe fare un piccolo appunto proprio sulla via San Cristoforo, percorribile – giustamente, data la sua configurazione – a senso unico, solo in direzione del piazzale delle Milizie, per poi immettersi sulla circonvallazione esterna.
Ebbene, in particolar modo la sera, percorrendo la via nel tratto tra la chiesa e la via Pesto (toponimo intitolato all’area archeologica romana Paestum) , passando sotto al ponticello e superando poi il passaggio a livello (uno dei pochi rimasti in città), l’illuminazione potrebbe essere migliorata e capita di incrociare persone dall’apparenza poco raccomandabile. Ovviamente in questi casi ci si augura sempre di trovare il passaggio a livello con le sbarre alzate; tra l’altro – come si sente ripetere spesso negli ultimi anni – la stazione di Porta Genova potrebbe essere a breve dismessa, e quindi potrebbe cessare anche la necessità di avere il binario, oggi in servizio, che proviene dalla stazione di san Cristoforo.
La storia della chiesa
Forse sarebbe più corretto dire “la storia delle Chiese”, al plurale, visto si tratta di due costruzioni distinte, unite fra di loro.Si tratta di una caratteristica in generale poco nota, ma sarebbe sufficiente dare uno sguardo un po’ più attento alla facciata per notarlo immediatamente.
Quella di sinistra è la più antica e risale al XIII secolo, sebbene ci siano state modifiche sostanziali (portale e rosone) verso il 1350. Inoltre, ma su questo non ci sono fonti attendibili, sembra che in realtà sia stata costruita sopra un’altra chiesa che a sua volta aveva in precedenza sostituito un tempio pagano.
Ma chi era san Cristoforo? Perché è il santo protettore di quelli che hanno a che fare con il trasporto, come barcaioli, pellegrini, pendolari, viandanti, viaggiatori, facchini, ferrovieri, autisti?
Reprobus (questo il nome del santo prima del Battesimo), era una traghettatore di un fiume in Licia, una regione che oggi corrisponde all’Anatolia, in Turchia. La sua costituzione era forte e robusta e veniva anche considerato un gigante; un giorno si trovò a dover portare un bimbo da una sponda all’altra, ma inspiegabilmente il peso del bambino lo affaticava sempre più, in un crescendo continuo.
Giunto sull’altra sponda, il bimbo gli rivelò di essere Cristo e che il peso che sentiva era quello quello del mondo e non il suo. Reprobus dopo questo episodio si convertì al Cristianesimo ma questa conversione gli costò la vita in seguito al martirio subìto per volere dell’imperatore romano Decio, nel 250.
Cristoforo in greco significa “portatore di Cristo“.
La seconda chiesa
Gian Galeazzo Visconti (Signore di Milano, 1347 – 1402) fece erigere la metà destra (chiamata originariamente Cappella Ducale) dell’attuale chiesa come segno di riconoscenza per la fine della pestilenza che aveva causato al termine del 1300 decine di migliaia di vittime.
Ironia della sorte, lo stesso Gian Galeazzo Visconti morì nel 1402, nel castello di Melegnano, proprio a seguito della peste che aveva contratto.
Come si diceva precedentemente, le due costruzioni sono unite, ma è ben visibile la linea di demarcazione; in ogni caso si tratta – a mio giudizio – di una unione che non ne altera l’equilibrio architettonico, sebbene le due sezioni siano state costruite a quasi duecento anni di distanza. E’ anche vero che non è possibile fare comparazioni oggettive fra prima e dopo…
Internamente, la parete divisoria delle due chiese venne abbattuta soltanto nel 1625.
Sulla facciata della Cappella Ducale (la sezione di destra della chiesa) si possono notare inoltre gli stemmi sia dei Visconti (il biscione) sia quello del comune di Milano (croce rossa in campo bianco).
Anche sopra il rosone della chiesa più antica furono messi gli stessi stemmi, aggiungendo però quello di Papa (o Antipapa secondo alcune versioni) Alessandro V (1339 – 1410), allora vescovo di Milano.
All’interno, come è facilmente intuibile dalle dimensioni esterne, ci si trova in uno spazio ridotto, nonostante l’unione delle due chiese. In ogni caso – nonstante gli spazi ridotti – ci si trova davanti ad affreschi quattrocenteschi meritevoli di una sosta approfondita; la Cappella Ducale contiene più affreschi, tipicamente del quindicesimo secolo.
All’esterno
Fuori dalla chiesa l’elemento di maggior risalto è il Naviglio; salire sul piccolo ponticello pedonale a fianco della chiesa e lasciare che lo sguardo si perda sulla lunga linea dell’acqua è estremamente rilassante. Ovviamente guardando in direzione Abbiategrasso, perché purtroppo la vista verso la Darsena è ostacolata dala ponte della ferrovia…
Poche decine di metri oltre la chiesa, c’è la sede del famosissimo Club Canottieri Olona, che come dice la pagina web relativa alla loro storia ha sempre visto la città non come un semplice sfondo all’attività societaria, ma come un elemento che ha contribuito a costituirne il valore storico.
Dopo aver attraversato periodi difficili che hanno portato alla chiusura nel 1982 e all’abbandono della sede storica del “capanno” in Darsena, nel 1986 si è sostanzialmente ricostituita la società che ora ha sede qui a pochi passi dalla nostra chiesa, in via Alzaia Naviglio Grande 146.
[…] Fonte biografica e immagine tratta da: https://vecchiamilano.wordpress.com/2010/07/09/san-cristoforo/#more-1548 […]
L’ha ripubblicato su Emozioni & razionalitàe ha commentato:
La bellissima chiesetta dove ci siamo sposati