Nel 1842 a porta Venezia, dove termina viale Piave, c’era una piscina pubblica, la prima piscina pubblica, il “Bagno di Diana”.
Non a caso l’albergo che oggi sorge al suo posto si chiama Diana, prima Kursaal Diana e oggi Diana Majestic, ma sempre di Diana si tratta.
Molte cose sono ovviamente cambiate, a partire dal nome della via che non era all’epoca viale Piave, ma viale Monforte (e prima ancora viale di Porta Monforte) ad indicare il nome delle porta da cui iniziava il viale stesso poco più a sud, nell’attuale piazza del Tricolore.
La piscina veniva alimentata dall’acqua della Gerenzana, corso d’acqua che è praticamente il Seveso che muta il suo nome dopo aver “incrociato” il naviglio della Martesana in prossimità di via Melchiorre Gioia. La prospettiva della prima foto non inganna: la “vasca” era lunga ben 100 metri e larga 25 e il complesso si sviluppava parallelamente alle mura spagnole. Oggi il complesso del bagno pubblico si sovrapporrebbe esattamente su tutto l’isolato delimitato dalle vie Nino Bixio, Giuseppe Sirtori, Piave e Paolo (non Pietro) Mascagni.
In ogni caso l’architetto Andrea Pizzala scelse l’area adiacente alle mura spagnole, molto vicino alla Porta Orientale (Porta Venezia) con molto buon gusto, visto che ancora oggi è una zona (urbanisticamente parlando) molto piacevole. Tant’è vero che nel 1908 il “Bagno di Diana” si trasformò, evolvendosi, in uno degli alberghi più belli, il Kursaal Diana.
Un po’ complice della conversione fu anche l’avvento dell’acqua potabile che rese meno necessari i bagni pubblici, come in effetti lo era la piscina pubblica; il Bagno di Diana era infatti dotato anche di 120 cabine e l’accesso era consentito, ma solo per poche ore al mattino, anche alle donne (evidentemente non si parlava ancora di parità fra i sessi nel 1850).
Il nuovo palazzone “tardo liberty” di nome Kursaal Diana e progettato dall’architetto Alberto Manfredini, è nel 1908 quanto di più innovativo possa esserci: un albergo di lusso con ristorante, sala da ballo, giardini con bellissime piante, fontane e pista di pattinaggio. Oltre ad un teatro con una capienza di circa 850 posti.
Purtroppo il Kursaal Diana è stato anche “teatro” di una strage con oltre 20 morti e 80 feriti, dovuti ad una azione effettuata con esplosivo durante la rappresentazione dell’operetta La mazurca blu di Franz Lehar da parte di alcuni anarchici che tentarono, tra l’altro senza riuscirci, di uccidere il Questore di Milano. Era il 23 marzo del 1921.
Sto facendo ricerche sul Bagno Diana in vista di una Passeggiata d’Autore che terrò il 30 aprile. Grazie!
Paolo Melissi
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