Esattamente cinquant’anni fa veniva inaugurato il sovrappasso che tutti quanti siamo abituati a vedere e a percorrere quando abbiamo la necessità di oltrepassare la stazione di Porta Garibaldi; in realtà chi dal centro va verso il quartiere Isola può usufruire anche del cavalcavia Eugenio Bussa, che essendo però a senso unico non può essere percorso da chi proviene dal verso opposto.
La trasformazione che venne implementata alla zona alla fine degli anni ’50 e nei primi anni del ’60 cambiò fisionomia all’area di via Farini, Melchiorre Gioia, Liberazione, corso Como e – parzialmente – all’Isola.
Ricordiamoci che quando nel 1931 la stazione Centrale arretrò da quella che oggi è piazza della Repubblica a quella che è la sua attuale posizione, i treni anzichè percorrere viale Tunisia in sopraelevata, terminavano la loro corsa alla stazione di Porta Nuova il cui ingresso era in via Galileo Galilei, ed era ubicata sul terrapieno dove per anni abbiamo visto il luna park delle Varesine.
La stazione di Porta Garibaldi (così come la intendiamo oggi) non esisteva, ma c’era solo uno “scalo Farini” e quindi il ponte che vediamo nella prima foto era sufficiente ad ospitare il numero di binari richiesti.
Ma anche la stazione di Porta Nuova era destinata a scomparire e a lasciare il passo alla stazione di Porta Garibaldi che venne inaugurata nel 1963 e la prima conseguenza fu che il fascio di binari necessari richiedeva molto più spazio. Ragion per cui nel 1958 si iniziò a smantellare il ponte della prima foto – chiudendo completamente il traffico locale – per costruire il cavalcavia che anche oggi vediamo e che fu completato, come si diceva all’inizio, 50 anni fa, nel 1960.
Ricordiamoci anche che in quegli stessi anni veniva ricoperto il naviglio della Martesana in Melchiorre Gioia e quindi la circolazione – che cominciava ad essere abbastanza intensa – subì delle modifiche di non poco conto, proprio a causa della chiusura di alcune vie, anche importanti, e ovviamente dell’apertura di altre.
Aperture che a volte furono solo temporanee, come nel caso del sottopasso visibile nella seconda foto, che durò solo due anni. Questa fotografia riprende corso Como che attraverso il sottopasso che si intravede, raggiunge l’Isola in corrispondenza della via Pietro Borsieri (patriota, 1786 – 1852)… non provate a cercare quelle case che si vedono all’ingresso della via Borsieri sul fondo, perché non esistono più, ma si è potuto identificarle con certezza solo guardando i mappali di quegli anni.
Da oggi probabilmente quando imboccheremo il “Tunnel Porta Nuova” inaugurato nel luglio del 2009 dal lato di Porta Garibaldi, penseremo che in quel preciso punto è esistito solo per due anni – quando Porta Garibaldi non esisteva ancora – un piccolo sottopasso che fortunatamente qualcuno ha immortalato con una fotografia…
A tal proposito si vuole ringraziare l’autore indicato sulle due immagini pubblicate, Umberto Saronni, per averci permesso di rivedere questi scorci di Milano mezzo secolo dopo la loro scomparsa.
Buon giorno, complimenti per il bel lavoro!
Sono da sempre alla ricerca di foto del Garibaldi prima dei lavori che ne hanno cambiato completamente l’aspetto alla fine degli anni ’50. Sono in possesso di una foto del ponte pedonale C.so Como – Isola da cui si vedono le case a cui fate riferimento nell’articolo ” Sottopasso della Sorgente Via Farini” e sottopasso temporaneo (2 anni), se Vi interessa Ve la mando con la posta elettronica. Saluti
L’invio di materiale, come avvenuto in molte altre occasioni, viene di norma utilizzato per la produzione di altri articoli o come complemento ad articoli già esistenti. In questo caso saremo ben lieti di aggiungere le sue fotografie in coda a questo articolo.
Può inviare il materiale all’indirizzo di posta elettronica info@vecchia-milano.it .
Grazie dei complimenti.
Errore!!! E’ il sottopasso di via Carlo Farini e NON di C.so Como !
Per pura curiosità posso affermare che la Fiat 500 giardiniera della
seconda cartolina era la mia : MI 395005.
Nato all’Isola, via J. dal Verme 4 nel 1934.
Gianni Tedeschi.
Buongiorno, riferendomi all’articolo (interessantissimo) iniziale, il termine “varesine”, prima di appartenere al luna park, identificava la stazione di Porta Nuova, visto che i treni che lì arrivavano o da lì partivano, servivano QUEL bacino di utenza; tan to per cercare di portare un mio piccolo contributo alla “memoria”
mario
una cosa da niente. vicino alla stazione dell “varesine”, in Via Galilei, c’era la sede della Gazzetta dello sport e vi lascio immaginare la gente che si accalcava in occasione della partenza e della punzonatura del Giro d’Italia
Mai vista la punzonatura…quand hoo scominsciaa a passà de quei part la Gazzetta l’era giammò ‘na ruina e poeu, in cà cont el me zio che l’era on pistard se’ndava pusse de spess al Vigorelli a vedel corr. A me regordi che el velodromo a l’era semper pien de gent che la vosava, a me regordi i “dietromotori” cont quei moto gross che faseven on baccan tremendo.. .I sprint che in duu gir se doveva vess rapid…ma anca furb…i American con tutti quei corridor in pista…seri piscinin quela volta che el “starter” l’ha dà el via e dopo la seconda curva a hinn borlaa giò tucc…chi se lamentava, chi el soppecava, vun l’è entraa in del parterre con ‘na man in coo e na roeuda in man…che memoria nehh? Poeu quand al me zio al s’è ritiraa se’ndava per el Maspes…ch’el faseva di surplace longh ma proppi longh e la gent la vosava: “Maspes al telefono!! – Gajardoni gh’è vun che’l te cerca!!” Hoo vist el record de l’ora del Baldini….Bej temp….Dopo quand faseva frecc se’ndava al Palazzo dello Sport e grazie al me zio na quaj volta a sont staa sul parterre a vedè corr, a girà tra i corridor a vedè el DeZan che’l parlava a la television. Poeu basta a l’improvis pu nient…hann tiraa giò tusscos hann lassà anda tutt a remengo….L’ultima volta che hoo vist di corridor a Milan l’è staa per na Milano-Sanremo, sul Navili. Serom lì cont l’arietta fresca..on cinquanta person…a l’improvis ‘na gran agitazion… la passa na moto con la bandierina rossa, poeu di macchin …pussee indree se sent vosà: “Bravi…Dai…dai…” e infin ecco el classic frecass di roeud che i frolla: “Frrrrrrrr!!!” a l’ennesima potenza, i roeud che a paren di girandol, ecco l’improvisa gibigianna di color di majett, ‘na lusnada, e dedree tanti alter macchin; e ancamò se vosa: “Dai!! Dai!!! Bravi!!”, e subit dopo el silenzi…. Ma l’è n’attim…e subet l’è on s’cioppà de commenti: “Uhei a gh’hoo vist el Merckx!!!” – “El Gimondi? A l’era là davanti!!!” – “Crincio, ma l’Adorni a l’era giamò fermo de dree!!!” – “Uhei, t’ha vist al Baronchelli?”…Bej temp…
Aggiungo che il vigile sulla pedana nella foto era il Gavoni che stava in
piazzale Archinto. Lo so perche avevo fermato la mia Fiat giardiniera per
salutarlo.