Sono passati solo poco più di cinquant’anni da quando non “sbuffa” più, ma rappresenta tuttora uno di quei simboli che la maggior parte dei milanesi “ricorda”, almeno nel nome.
Di sicuro col passare degli anni molti ricordi perdono di nitidezza e così si rischia di non far conoscere alle nuovissime generazioni una parte importante del nostro recente passato. Ecco perché oggi parliamo di lui, del mitico gamba de legn’.
In questa fotografia che risale agli anni ’30 lo vediamo impegnato ad attraversare il piazzale di Porta Lodovica e a percorrere la direttrice viale Col di Lana – viale Bligny. Sulla destra si intravede l’inizio della via Pietro Teuliè (generale e politico, 1763-1807).
Porta Lodovica deve il suo nome a Ludovico Maria Sforza, detto “il Moro”, figlio di Francesco Sforza; fu duca di Milano per sei anni dal 1494 al 1500; la porta d’accesso alla città conduceva alla contrada di Sant’Eufemia (oggi corso Italia) e fu edificata in sostituzione della pusterla, appunto, di Sant’Eufemia.
Ricordo che con il termine “pusterla” si indica una porta d’ingresso secondaria, ossia con una importanza inferiore rispetto alle porte d’accesso principali come possono essere porta Ticinese o porta Romana che erano dotate di varchi più ampi e di strade più larghe. Le pusterle erano generalmente “intercalate” con le porte principali e Milano ne possedeva di una dozzina; di queste solo due sono tuttora visibili: quella di sant’Ambrogio (all’incrocio fra via Carducci e via San Vittore) e quella di porta Ticinese (dell’epoca romana) situata presso le colonne di San Lorenzo.
Ma torniamo al nostro caro “gamba”.
Il gamba de legn’ fu un’innovazione per il suo periodo; i primi contratti per le concessioni furono firmati nel 1878 e in quel periodo i trasporti erano ancora tutti basati su ippovie, ossia carrozze trainate da cavalli, come la celebre Milano-Monza che venne elettrificata solo oltre due decenni più tardi.
Invece le locomotive tedesche permettevano addirittura di trainare tre o più carrozze e quindi trasportare più passeggeri e che quindi rappresentavano un maggior guadagno per ogni corsa. I prezzi inizialmente erano compresi fra i 4 e i 7 centesimi a chilometro.
Una delle tratte più conosciute (e fotografate) è quella che partiva dal deposito di corso Vercelli (quello visibile nella seoconda immagine) e che era diretto a Magenta o a Castano Primo (la diramazione era a Sedriano).
L’episodio che ha reso questa tratta più famosa rispetto alle altre è quello accaduto il 31 agosto del 1957, quando l’ultimo gamba de legn’ uscì dal deposito per effettuare la corsa che lo avrebbe condotto al pensionamento; l’episodio aveva richiamato moltissima folla accorsa a salutare il tram, ed è stato un avvenimento molto fotografato.
Anche noi abbiamo riportato un’immagine di quell’evento nell’articolo dedicato alla sopraelevata di corso Vercelli.
Un’altro tragitto “storico” è quello che veniva percorso dal “gamba” diretto a Pavia, lungo le sponde del naviglio Pavese; la terza immagine mostra difatti un convoglio in via Ascanio Sforza diretto proprio a Pavia.
Con nome gamba de legn’ venivano identificati tutti quei convogli extraurbani, normalmente composti da tre o più carrozze, e trainati da una locomotiva a vapore tedesca, fabbricata dalla Lokomotivenfabrik Krauss.
L’impiego di questo materiale rotabile consentiva di raggiungere una buona velocità (circa 15 Km/h, ma solo fuori città…) rispetto ai tradizionali sistemi a cavalli.
In poco tempo ci furono in servizio più di 150 locomotive con oltre 900 vetture.
Per finire volevo segnalare un paio di pagine con fotografie molto belle del nostro caro “concittadino”: assaporatele una per una…
http://www.photorail.com/phr0/tram/milanoextra/mmc.htm
http://www.mondotram.it/milano-gambadelegn/
Ringrazio, a nome di tutti gli appassionati, gli autori delle pagine appena menzionate per l’egregio lavoro di ricerca svolto.
Ciao, complimenti per il blog, veramente ben fatto ed interessante, sono alla ricerca disperata di qualche foto del civico 42 di viale bligny, riesci ad aiutarmi?
Ciao,
personalmente, in archivio, non ho proprio immagini della zona Bligny e adiacenze. Però considerando il numero di lettori di queste pagine – che sta aumentando progressivamente – può darsi che qualcuno, leggendo questo messaggio, ne invii qualcuna.
Ma credo anche che tutti si chiedano perché questo interesse verso quest’indirizzo specifico…
A presto e grazie dei complimenti.
ciao e complimeti per qsto blog che da sapore alla vecchia milano.
vorrei chiederti se posso prendere un paio di immagini da inserire all’interno di un anta a vetro del mio negozio di librerie.
ciao e complimeti ancora
Michele
Ho scoperto questo sito da un mese e devo dire che mi interessa molto.
Sono un mantovano trasferito a Milano nel ’58 e sono appassionato della Città antica, della cartografia, della storia, delle chiese ormai scomparse.
Mi permetto di scrivere per chiarire un dubbio che un mio amico ed io abbiamo in merito ad una foto di vilale monza della fine ‘800 o primi ‘900 trovata sul sito http://www.piccolimartiri.it
A nostro avviso si tratta di Precotto (il campanile che si intravvede dovrebbe essere quello della parrocchiale) e la via sulla destra, la via Cislaghi. Vi chiedo: è esatto o abbiamo preso un abbaglio? E che stabilimento è quello dietro la casa d’angolo in primo piano?
Avrei voluto copiare ed incollare la foto quì, ma non è possibile.
Grazie! Visito il sito quotidianamente.
Stavo cercando foto di locomotive tramviarie cabinate (Krauss, Henschel, Breda ecc) e mi sono imbattuto in questo sito. Sono nato nel 1955; non sono di Milano, ma di Vicenza, dove risiedo. Queste macchine a vapore mi hanno sempre appassionato, anche perchè passavano davanti a casa mia, in viale D’Alviano, a Vicenza, dove correva la tratta urbana della tramvia Vicenza-Bassano del Grappa, soppressa improvvidamente nel 1960. Di quelle macchine ho un ricordo vivissimo e nostalgico. Volevo avvertire tutti che ricordo perfettamente di avere visto un servizio RAI TV, nei primissimi anni ’60, in cui si vedeva un “gamba” transitare a Milano in occasione della festività dell’Epifania (mi pare addirittura vicino al Duomo), naturalmente per una corsa straordinaria. Sono convinto che, ad andare a cercare nelle mitiche TECHE RAI, si dovrebbe riuscire a trovare qualcosa ……. Se c’è qualche volonteroso di Milano che vuole provare in Corso Sempione (ma la RAI è ancora lì?)…… Cordialità ed auguri a tutti.
Ciao, ti rassicuro sul fatto che la RAI è sempre in corso Sempione… 🙂
Non so quanto sia possibile accedere alle “teche” presso di loro, ma volevo segnalare (ai pochi che magari non lo sanno ancora…) che in Internet c’è il sito dedicato alle teche RAI, raggiungibile all’indirizzo http://www.teche.rai.it/.
Buona visione…
Ciao a tutti. Ho trovato il filamto dell’addio al Gamba de Legn sull’archivio Luce.
Vi posto il link che vi permetterà di vedere questo emozionante filmato.
http://www.archivioluce.com/archivio/indice.jsp?content_2=http%3A%2F%2Fwww.archivioluce.com%2Farchivio%2Fjsp%2Fschede%2FschedaCine.jsp%3Fdb%3DcinematograficoCINEGIORNALI%26section%3D%2F%26physDoc%3D39663%26theTerm%3Dgamba%2Blegn%26qrId%3D3se051428bba702d%26findCine%3Dtrue%26findFoto%3Dtrue
A presto
Mauro
Partendo dall’articolo su Porta Lodovica, sono tornato a questo articolo sul Gamba de Legn…
Credo che la prima foto sia antecedente al 1926.
Osservando i binari, si vede che il gamba de Legn si sta immettendo sul binario di sinistra (nel verso di marcia), per cui siamo ante 3 agosto 1926 (data in cui viene introdotta la guida a destra).
@ ferrotramvie:
C’è un libro alla Biblioteca Rionale Oglio relativo alle varie
ferrovie foresi di Milano, pieno zeppo di dati tecnici, che un patito potrebbe perdercisi, fra tabelle, hp, modelli vari….è anche zeppo di fotografie….
Per quel che ne so potrebbe essere disponibile anche in altre biblioteche rionali….Non essendo particolarmente interessato, dopo averlo compulsato ampiamente l’ho rimesso sullo scaffale…poi altre volte l’ho guardato…..ma non ho mai preso nota dei riferimenti.
Vista la sua richesta, mi son detto:” Dai che intanto che passo in biblioteca prendo nota e glielo consiglio”.
Porca balletta…l’è minga vera che l’è in prestit….fino a fine mese….
Comunque se è veramente il libro che interessa:
Giovanni Cornolo
Fuoriporta in tram
tramvie extraurbane milanesi 1876-1980
Rif: OGL.SL.388.CORN
Saluti….
@ ferrotramvie
Scusi ma nella fretta non avevo notato che lei è di Vicenza e di sicuro non può praticare facilmente le biblioteche a Milano, allora quel libro che le ho indicato, purtroppo è del 1980 – Editore E. Albertelli…spero che lo possa, comunque, trovare…se già non ce l’ha, come mi auguro, essendo appassionato….Scusi la svista…..saluti
Bello ,ma non spieghi il perchè del nome,non è il nome del tram ma ilnome affibbiato dai milanesi a quell’omino che con la lanterna precedeva il tram quando usciva dal deposito. O sbaglio io ???
Ho guardato un po’ in giro….1) andatura oscillante delle locomotive 2) bastone in legno in dotazione agli operai per azionare gli scambi….La questione è controversa…C’è una foto storica della vecchia Milano in cui al capolinea c’è un vecchietto seduto su uno sgabello, con bastone in dotazione, che da terra aziona gli scambi…
alura fioeu…. la storia a l’è insci: davanti al tram, quand gh’era la scighera, l’omino a l’andeva pian pian, cunt la laterna, e una sira a lè burlà sota ai rod e l’ha perdù la gamba e ghe l’han misa de legn… quest è la legenda del nom Gamba de legn…. ciau a tucc!
a pruposit ..il 31/8/1957 io ero lì..il macchinista Marmonti è morto poco tempo fa a Cuggiono a piu di 100 anni di età!
hai ragione ottavio a dire che in oglio ci sono dei libri… inerenti, ma li puoi fare arriuvare dalle biblios collegate se sai i titoli e la casa editrice… l’importante è essere iscritti alle BPM
Mia mamma mi raccontò del Tram Monza, il gambadelegn che collegava Bergamo a Monza. Il trenino era a vapore: qualche volta si fermava perchè la pressione della caldaia era calata. Allora i passeggeri dovevano scendere, andare nei campi a fare la legna (o i “melgass”, cioè i fusti del granoturco messi in “batiroela” ad essicare). Una bella fiammata, poi le palate di carbone e finalmente il gambadelegn riprendeva la sua “corsa”
ma da “veri” milanisi doc. sapete perchè si chiamava “gambadelegn”???