L’argomento di oggi è uno di quelli che potrebbe rappresentare per molti appassionati della Vecchia Milano una vera “prelibatezza”.
I motivi sono principalmente due: il primo è che il toponimo non esiste più, anche se so benissimo che i più informati sapranno certamente qual è la corrispondenza attuale della piazza Mario Asso (ma so anche per certo che molti degli attuali residenti in loco lo ignorano).
Il secondo motivo è che anche osservando l’immagine proposta molti potrebbero non riconoscere assolutamente la zona: sì, anche fra quelli che sanno che oggi piazza Mario Asso si chiama piazza Prealpi.
L’immagine è degli anni ’20 e nonostante avessi letto dalla didascalia che è un inquadratura aerea di via Mac Mahon (gulp!) e di piazza Prealpi ho dovuto (e voluto…) fare un confronto visivo del disegno dei tetti presenti nella fotografia con quelli osservabili in applicazioni come Google Maps e simili. Tutto questo per avere la certezza assoluta di quanto asserito nella didascalia.
Mancavano troppi elementi per “comprendere” la foto, prima di tutto il viale Monteceneri che non si vede perché… non esisteva ancora. Cliccando qui vedrete la stessa immagine con in sovraimpressione i toponimi più importanti correttamente collocati.
Il Natale di sangue a Fiume. La prima guerra mondiale era da poco alle spalle e mancavano poco meno di due anni alla Marcia su Roma (avvenuta il 28 ottobre 1922). La città di Fiume era l’oggetto del contendere e Gabriele d’Annunzio l’aveva arbitrariamente occupata con i suoi Legionari partiti da Ronchi, comune in provincia di Gorizia (che fino al 1925 si chiamava Ronchi di Monfalcone e successivamente Ronchi dei Legionari, in onore dei caduti).
L’occupazione “militare” di d’Annunzio avvenne in forte contrasto con il Governo Italiano e Giovanni Giolitti, all’epoca Presidente del Consiglio dei Ministri, fece partire un’offensiva militare contro i Legionari, iniziata la notte di Natale del 1920 e terminata con la sconfitta di d’Annunzio il 30 dicembre dello stesso anno.
Cadde così la Reggenza Italiana del Carnaro (fondata da d’Annunzio) e nacque lo stato Libero di Fiume, che ebbe vita breve in quanto con l’ascesa di Mussolini, la città – oggi croata – tornò ad essere italiana nel 1924 per poi essere “assegnata” alla ex-Jugoslavia nel 1947.
Mario Asso, sottotenente del Battaglione Ufficiali, cadde a Fiume durante il Natale di sangue, nel tentativo di difendere la Reggenza Italiana del Carnaro dall’attacco del Regio Esercito Italiano.
Lasciamo Fiume e torniamo a Milano: era da poco stato costruito il villaggio “Campo dei Fiori” che si intravede in alto nella fotografia, realizzato dallo IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) negli anni 1919 – 1920. La via ortogonale a Mac Mahon ha lo stesso toponimo del villaggio e lo collega con la piazza che sta prendendo forma.
La piazza nasce con il nome di “Prealpi” (nome coerente con molti altri toponimi della zona: Monte Generoso, Mottarone, Grigna e lo stesso Campo dei Fiori) ma come spesso è accaduto nel ventennio, si modificarono i toponimi esistenti a favore di personaggi o eventi ispirati al periodo; Mario Asso combattè al fianco di d’Annunzio, morì per tale causa e quindi fu considerato un eroe meritevole di un riconoscimento come l’intitolazione di una piazza.
Caduto il fascismo, la piazza tornò ad assumere il toponimo originale.
La seconda immagine mostra proprio la via Mottarone (siamo sempre negli anni ’20) che nella prima immagine è ben identificabile: si tratta infatti della via che taglia longitudinalmente tutto il gruppo di abitazioni al centro della foto e che è compreso tra la via Mac Mahon (quella sulla destra con gli alberelli appena piantati), via degli Artieri, via Grigna e (veramente irriconoscibile) viale Monte Ceneri.
L’inquadratura è da via degli Artieri e traguarda Monte Ceneri. Ancora qualche anno e vedremmo sul fondo della via il “famoso” cavalcavia…
La piazza Mario Asso fu scelta anche come ubicazione per la sede del Gruppo Rionale che assunse lo stesso nome dell’ufficiale morto in combattimento.
L’immagine a fianco mostra l’edificio di cui si desume la data di realizzazione dalla scritta in alto sulla torre “A. XVI E.F.” ossia “Anno sedicesimo dell’Era Fascista” equivalente al 1938.
L’edificio è tuttora visibile in piazza Prealpi, compreso tra le vie Michelino da Besozzo (pittore e miniatore, 1338 – 1445) e la via Jacopino da Tradate (scultore lombardo del XV secolo – molte statue del Duomo di Milano sono sue creazioni).
Ma la nostra piazza era famosa perché anche indicata sulle velette del primo tram della serie 5000, operativo sulla linea 1 che svolgeva servizio tra la Stazione Centrale e piazza Mario Asso come si può intravedere dall’ultima fotografia, scattata in occasione della Fiera Campionaria del 1938 alla presenza del Re Vittorio Emanuele III e dove la vettura dell’A.T.M. immatricolata con il numero 5000 faceva bella mostra di sè.
Ancora una volta la storia di Milano e dei suoi trasporti camminano fianco a fianco…
Ho visto la foto con sovraimpressi i toponimi più importanti. Essendo nato nel 1952 in via Giuseppe Cuzzi (nella foto non c’è), annoto:
parallela alla via Mac Mahon c’è la via Mottarone (all’interno del gruppo di case popolare) e poi la via Grigna. A metà di questa via si vede accennata l’odierna via privata Locarno e la via privata Bellinzona. Poi quasi sull’angolo della foto è accennata la via Monte Generoso. Nella foto si vede bene il plesso scolastico della Dante Alighieri che alle spalle con ha la “mitica” Rinnovata. In alto il Villaggio dei Fiori con le vie che portavano i nomi delle piante (Pioppi,Querce, Frassini) e non compare l’attuale chiesa parrocchiale di Gesù Maria Giuseppe. Nella foto con ci sono ancora le case popolari del lato nord della piazza che fanno angolo con la via Jacopino da Tradate, ci sono invece le case di via degli Artieri.
La sede del GRF “Mario Asso” è ora la sede del Comando Polizia Stradale sull’angolo delle via Jacopino da Tradate e Michelino da Besozzo. Ci sono ancora sia la torre sia la scalinata d’ingresso.
Conosco la zona, ho vissuto in via Jacopo da Tradate, poi dopo il bombardamento in via Masolino da Panicale davanti al cinema Donizzetti, quindi ancora in via Jacopino nel 1947. La mia prima moglie viveva al villaggio campo fiori se ben ricordo in via Robinie. Ho frequentato le prime due classi alla Rinnovata, poi le altre alle elementari in MacMahon.
Tutti i miei amici erano abitanti di P.za Prealpi via DePedris, via Jacopino, via Mottarone e ho avuto fidanzate abitanti in p.za Pompeo Castelli, in via Varesina, e davanti al cinema Sempione, frequentavo la chiesa della cagnola.
conosco benissimo la zona….. la Dante Alighieri era la scuola elementare a fianco c’era la “Piatti” ad indirizzo commerciale, molte ragazze della zona divennero ottime impiegate negli uffici al termine dei tre corsi poi divenne scuola media Inferiore e quindi la Piatti diventa( ed e’ ancora) Liceo Scientifico Bottoni
@ Edoardo: Ho sempre invidiato al vostro quartiere, l’uso oculato della vecchia struttura fascista…al Corvetto una struttura simile, invece, è stata lasciata marcire e quindi abbattuta…. Ma allora, forse, non c’era l’idea di strutture di quartiere o di zona…a scopo pubblico e sociale…Per ogni cosa si andava in Via Larga… Va bene l’antipatia che dette strutture possono aver suscitato a fine guerra…però già che era lì pronta….un’aggiustatina qui, un’aggiunta là….Malignità: demolizione e ricostruzione…appalti…amici degli amici: a parlà mal se fà peccaa…ma se sbaglia de pocc….
eh certo! vogliamo parlare della vergognosa speculazione che hanno fatto buttando giu’ il bellissimo villaggio campo dei fiori chiamato “le villette” io ci sono nata e cresciuta. ho 67 anni e me le sono vista andare giù una a una per far spazio alle case dei “signori”!! vergogna. già nel ’60 cominciava il magna magna! vi immaginate cosa sarebbe adesso?!