Per tutti i milanesi si è sempre chiamata così, “cicca” che vuol dire piccola, derivazione dallo spagnolo “chica” che si pronuncia (quasi) “cicca”.
Per tutti gli altri si chiama Porta Ticinese, la porta costruita dal Cagnola tra il 1801 e il 1813. Inizialmente i francesi – durante il loro periodo di dominio di Milano che terminò nel 1814 – la chiamavano Porta Marengo.
Indipendentemente dal nome, Luigi Cagnola (architetto, 1762 – 1833) fece proprio un bel lavoro considerato che è ancora oggi una delle tappe “fisse” per i turisti; la concentrazione dei richiami turistici della zona è infatti di tutto rispetto: la Darsena, S.Eustorgio, le Colonne di San Lorenzo, i Navigli con le rispettive Alzaie…
Questa foto che risale alla fine del XIX secolo mostra una skyline di Milano ancora delineata solo dalle chiese e dai campanili, senza grattacieli o torri: si individuano immediatamente la cupola della basilica di San Lorenzo, il campanile della basilica di Sant’Eustorgio, il Duomo e poco più a destra la cupola di San Carlo.
E a proposito di Sant’Eustorgio vorrei raccomandare a tutti di programmare una visita al suo interno, sia perché è una basilica molto bella, da visitare con i tempi giusti e assolutamente non di fretta, ma anche perché – forse non tutti lo sanno – è custodito il sepolcro che la leggenda vuole sia servito a trasportare i corpi dei tre re Magi. I resti dei tre re, invece, sono stati sottratti per ordine di Federico Barbarossa (1122 – 1190) e trasportati a Colonia in Germania.
Assolutamente da visitare è la Cappella Portinari. La costruzione della basilica risale con molta probabilità al quarto secolo.
La porta reca al di sopra delle colonne una scritta in latino: “paci populorum sospitae” che tradotto in italiano significa “alla pace liberatrice dei popoli”; non è mia intenzione fare qui un corso di latino e – pur sapendo che non è più materia di studio per molti ragazzi – volevo solo ricordare che il dittongo “ae” si pronuncia semplicemente “e”. La scritta fu apposta nel 1815 al termine delle guerre napoleoniche, quando Milano ritornò sotto il dominio austriaco, periodo che terminò con le famose “cinque giornate di Milano”.
Notiamo inoltre che alla fine del 1800 fossero ancora presenti le mura di cinta della città, la cui presenza – insieme alle puserle, ossia le porte “minori” – davano alle porte principali il loro reale significato di “punto di accesso”. Immancabili i caselli del dazio, ovvero dove si pagava per poter accedere alla città con dei beni provenienti dall’esterno.
Un particolare meritevole di menzione nella seconda fotografia proosta, datata 1905 che riprende porta Ticinese da corso San Gottardo, è la linea aerea di alimentazione dei tram elettrici che da pochissimi anni (1898) hanno messo “a riposo” i tram a cavalli della “Società Anonima degli Omnibus” (SAO).
probabilmente, anzi , sicuramente il termine cicca è riferito alla pusterla. perché probabilmente era un passaggio obbligato ma stretto..o forse aveva una forma particolare (le cicche erano le biglie dei bambini).che derivi dallo spagnolo è tutto da dimostrare(cosa c’entrerebbe chica che vuol dire ragazza con piccola?)
Riporto l’indirizzo della pagina di Wikipedia da cui è stata presa l’informazione: http://it.wikipedia.org/wiki/Porta_Ticinese.
Può anche darsi che dopo decenni di dominazione spagnola, il termine “chica” avesse assunto per i milanesi un significato differente e lievemente distorto rispetto alla traduzione letterale (“ragazza”).
Non ho invece mai trovato “associazioni” del termine collegate con la vecchia porta ticinese, quella appena oltre le colonne di San Lorenzo.
Una guida mi spiegava che chica era riferito a ragazza…ma nel senso di quelle a pagamento molto amate dai marinai che arrivavano a Milano (che era il 4 porto commerciale d’Italia fino a pochi decenni fa…)
Noto questo commento a distanza di 14 anni e nonostante il tempo trascorso mi sento nel dovere di chiarire il significato della parola “chica” in spagnolo che oltre a significare “ragazza” significa anche “piccola”, a seconda del soggetto di riferimento, vale a dire, riferito a una persona è sinonimo di giovane, mentre riferito a un oggetto è sinonimo di piccolo. E non solo, in un contesto di dialogo parlare “del chico” potrebbe significare anche “mio figlio” o “mio ragazzo” idem nel femminile. Lo spagnolo è una lingua ricca di parole e sinonimi, potrebbero esserci tante parole per significare un oggetto o un concetto, così come in un italiano colto.
@Guido:
“chico” e “chica” significano ragazzo/a come sostantivo (la chica es muy bonita = la ragazza è molto carina), ma come aggettivo hanno il senso di “piccolo” (di dimensioni), anche figuratamente: “Argentina le queda chica, por eso viaja” = l’Argentina gli sembra piccola (noi diremmo “gli sta stretta”), per questo viaggia all’estero
Confermo quello segnalato da Marco, “chica” come aggettivo vuol dire “piccola”.
Sono di madrelingua spagnola.
ERRORE CLAMOROSO Porta cicca non è quella indicata nella foto, ma quella medioevale che termina con le colonne di San Lorenzo… Che infatti era la più piccola di Milano (chica), ….ma si può considerare “piccola” quella ottocentesca realizzata dal Cagnols?!?!?
Buongiorno, indubbiamente la prima Porta Ticinese, quella risalente al Medio Evo, è quella collocata poco prima del varco creato lungo la cerchia del Naviglio.
Ma la denominazione “Porta Cicca” è riferita alla porta presente in piazza XXIV Maggio. Sebbene a volte sia imprecisa, riporto il primo passo di Wikipedia relativo alla pagina in cui si parla della porta in oggetto, ma solo perché è consultabile liberamente da tutti; in ogni caso innumerevoli testi più autorevoli riportano la stessa indicazione.
La pagina a cui faccio riferimento è questa
Cordiali saluti.
Porta Cica è la Pustera
https://it.wikipedia.org/wiki/Porta_Ticinese_(medievale)
Sono nato in corso di Porta Ticinese N.59 nel lontano 1941,
il mio oratorio era a san Lorenzo. Allora si diceva Porta Cica
e non Cicca, il nomignolo è stato dato all’arco pima unico che sta nel mezzo dei due aggiunti dal Boito.